Fiscali

Bonus mobilità per biciclette e monopattini, i primi risultati

Con il bonus mobilità gli italiani hanno acquistato 663.710 biciclette e monopattini sovvenzionati con i 215 milioni di euro previsti dal Dl Rilancio
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Bonus mobilità per biciclette e monopattini, i primi risultati

Ultimo miglio del bonus mobilità che tanto scompiglio e tante polemiche ha portato con se in questo anno di convivenza forzata con la pandemia. Con gli ultimi 150 bonifici in fase di verifica da parte della Consap, anche la seconda e ultima fase del programma sperimentale per la mobilità sostenibile 2020.

Questa finestra di rimborsi ha riguardato 104.985 cittadini che hanno acquistato una bici o un monopattino tra il 4 maggio e il 2 novembre 2020 o hanno usufruito dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale e hanno inserito la richiesta di rimborso tra il 14 gennaio e il 15 febbraio 2021, per richiedere fino a un massimo di 500 euro per il 60% della spesa sostenuta.

Ad oggi sono state elaborate e liquidate tutte le richieste pervenute per un valore complessivo di oltre 31,5 milioni. I pagamenti sono stati smaltiti con una media di oltre 5 milioni di euro di rimborsi al giorno.

Per quanto riguarda la liquidazione in favore degli esercenti, ad oggi sono state liquidate circa 12.200 fatture pari a oltre 60 milioni di euro.

Con questi ultimi rimborsi volge a conclusione il Programma sperimentale per la mobilità sostenibile, la misura introdotta dal Ministero della Transizione Ecologica (ex Ministero dell’Ambiente) nel Decreto Rilancio, con l’obiettivo di incentivare la mobilità privata a basso impatto ambientale. Un’iniziativa che complessivamente ha favorito l’acquisto di 663.710 biciclette e monopattini sovvenzionati con i 215 milioni di euro previsti dal Programma.

Ripercorriamo, a ritroso, tutta la strada fatta dal bonus mobilità

Bonus mobilità, l’ultima finestra

Dal 14 gennaio alle 9, fino al 15 febbraio, il Ministero dell’Ambiente aveva aperto una nuova ‘finestra’ per richiedere il rimborso degli acquisti previsti dal Programma Sperimentale Buono mobilità effettuati tra il 4 maggio 2020 e il 2 novembre 2020. Sono stati infatti contabilizzati i fondi necessari per poter soddisfare tutte le richieste di rimborso.

Tutti coloro che non hanno ottenuto il rimborso, anche chi non si era pre-registrato, ha potuto richiederlo. Per richiedere il rimborso serviva il possesso della fattura o scontrino attestante la tipologia di bene o servizio acquistato ed identificarsi, tramite SPID, sul portale “www.buonomobilita.it”.

A tutti coloro che si sono pre-registrati, circa 119 mila persone, è giunta una e-mail all’indirizzo indicato, per invitarli a caricare i dati e la documentazione attestante l’acquisto effettuato.

Fino al 15 febbraio 2021 è stato possibile accedere alla propria area riservata per apportare eventuali modifiche ai dati e alla documentazione inseriti. I rimborsi saranno erogati successivamente al 15 febbraio 2021.

Le difficoltà nell’accedere al ristoro

“A partire dal 9 novembre e fino al 9 dicembre, chi non è riuscito a ottenere il ‘ristoro’ attraverso la piattaforma www.buonomobilita.it, potrà registrarsi al portale e caricare i propri dati”. Lo afferma in una nota il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, dopo l’esperienza da incubo del 3 novembre, quando per il click day del bonus mobilità in migliaia hanno atteso invano di completare la procedura online, tra blocco dello Spid targato Poste Italiane e server in crash. In 24 ore i 215 milioni di euro sono terminati, ma dal ministero hanno assicurato a coloro che hanno acquistato nei mesi scorsi, a partire dal 4 maggio, uno dei mezzi previsti dal ristoro, la copertura dei voucher. Il 3 novembre infatti il click day era aperto a tutti, anche a chi non aveva ancora acquistato bici e monopattini previsti dal bonus mobilità.

“Dal 10 dicembre sarà possibile quindi – chiarisce la nota del ministero dell’Ambiente – conoscere la platea dei cittadini e cittadine che, pur avendo fattura o scontrino parlante non sono riusciti a ottenere ristoro”.

Tra click day e assalti alla piattaforma: la storia recente del bonus mobilità

Il ministero dell’Ambiente, dopo diversi rinvii, ha fissato la data per chiedere l’incentivo per il bonus mobilità. Dal 3 novembre 2020 chi ha acquistato biciclette, anche a pedalata assistita, e monopattini poteva fare richiesta per un rimborso fino a un massimo di 500 euro seguendo la procedura sulla piattaforma creata ad hoc sul sito del ministero. Inoltre, a partire dal 19 ottobre, gli esercenti di settore che vogliono aderire alla seconda fase dell’iniziativa si possono registrare sulla piattaforma web, nella parte a loro dedicata.

Il ministero ha anche reso noto che le richieste saranno soddisfatte in base all’ordine di inserimento delle fatture sulla piattaforma, e non sulla base della data delle fatture come precedentemente ipotizzato. La lotta all’ultimo click martedì 3 novembre è stata davvero impari, data la filosofia del “chi prima arriva sulla piattaforma, prima viene servito”. Anche se il ministero dell’Ambiente ha confermato l’intenzione di soddisfare tutte le richieste e, con questo scopo, ha assicurato di avere già un accordo con il ministero dell’Economia per inserire nuovi fondi nella legge di bilancio.

I fondi per il bonus mobilità

Il decreto attuativo per il bonus mobilità, registrato a fine agosto 2020 alla Corte dei Conti, era stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale il 5 settembre. La novità principale rispetto a quanto previsto dal Dl Rilancio riguarda i fondi stanziati per finanziare l’incentivo per l’acquisto di biciclette e veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica. Dai 120 milioni di euro previsti inizialmente, infatti, lo stanziamento è stato aumentato a 210 milioni di euro.

Il ministero dell’Ambiente ha pubblicato sul suo sito alcuni chiarimenti e ulteriori informazioni sul bonus per aiutare i cittadini a capire quali sono le modalità di acquisto e quali requisiti bisogna avere per ottenere l’incentivo. Per l’erogazione del cosiddetto buono bici 2020 sono state previste due fasi, bisognerà utilizzare una specifica applicazione web, e sarà necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Di seguito spieghiamo tutto quello che c’è da sapere per usufruirne.

In cosa consiste il bonus mobilità e cosa si può acquistare

Il buono mobilità è un contributo pari al 60% della spesa sostenuta, ma in ogni caso non può superare l’importo massimo di 500 euro. Può essere richiesto per una sola volta e per un unico acquisto per l’anno 2020. Può essere utilizzato per l’acquisto di mezzi sia nuovi che usati, per questi ultimi però è comunque necessario ottenere una fattura fiscale.

Si può chiedere il bonus per l’acquisto dei seguenti veicoli: biciclette, tradizionali o a pedalata assistita; handbike; veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (di cui all’articolo 33- bis del DL 162/2019, convertito con modificazioni dalla legge 8/2020), ad esempio monopattini, hoverboard e segway. Inoltre, il buono può essere richiesto anche per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale, ad esclusione delle autovetture.

Attenzione però: con il bonus non è consentito acquistare anche gli accessori, come caschi, batterie, catene, lucchetti, e così via.

Chi può usufruire del bonus mobilità

Per usufruire del buono mobilità, i cittadini devono essere maggiorenni e avere la residenza in uno dei capoluoghi di Regione, in uno dei capoluoghi di Provincia, in un Comune con popolazione superiore a 50 mila abitanti o in un Comune delle Città metropolitane. Il vincolo dei 50 mila abitanti è relativo solo ai Comuni semplici, mentre possono richiedere il bonus anche i cittadini residenti in capoluoghi di Regione, capoluoghi di Provincia e Comuni di Città metropolitane che hanno una popolazione inferiore ai 50 mila abitanti.

Serve la residenza, non solo il domicilio

Il decreto specifica che per poter usufruire del buono è necessaria la residenza, non è sufficiente il domicilio, in uno dei casi sopracitati. Inoltre, il ministero dell’Ambiente fornisce una lista delle Città metropolitane e dei relativi Comuni che rientrano nel decreto. Le Città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia. Mentre l’elenco dei Comuni appartenenti alle suddette Città metropolitane, aggiunge il ministero, è consultabile sui relativi siti istituzionali. Infine, per stabilire se la popolazione di un Comune è compatibile con la richiesta del buono, il ministero indica di fare riferimento alla banca dati Istat relativa al 1 gennaio 2019.

Come funziona il rimborso

Per poter fruire del buono mobilità, è necessario utilizzare una specifica applicazione web, approntata ad hoc sul sito del ministero dell’Ambiente. L’App è accessibile dal 3 novembre 2020. Il decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità, infatti, prevedeva che il portale dovesse essere completato entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta lo scorso 5 settembre.

Per poter accedere alla piattaforma sarà necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

A partire dal 3 novembre, quindi, chi ha acquistato un bene o servizio di mobilità nel periodo che va dal 4 maggio al 2 novembre (il giorno prima dall’attivazione dell’applicazione web) potrà caricare la fattura sulla piattaforma e, se la richiesta verrà accolta, riceverà il rimborso con un bonifico. Le richieste saranno processate in base all’ordine di inserimento della fattura nella piattaforma, e non in base alla data presente sulle fatture.

Stessa data e stessa piattaforma a cui accedere anche per chi, invece, non ha ancora effettuato l’acquisto. In questo caso, il cittadino potrà richiedere, sempre attraverso l’applicazione, un buono da consegnare al negoziante per ottenere lo sconto direttamente al momento dell’acquisto.

Le due fasi del buono mobilità

Per l’utilizzo del buono mobilità sono state previste due fasi. La prima fase è iniziata il 4 maggio e sarà attiva fino al giorno prima dall’attivazione dell’applicazione web, quindi fino al 2 novembre compreso. In questa fase, è previsto che il rimborso del 60% della spesa vada direttamente al beneficiario, cioè al cittadino che ne fa domanda. Per ottenere il contributo, è necessario conservare il documento giustificativo di spesa, che è la fattura e non lo scontrino, e allegarlo all’istanza da presentare mediante l’App accessibile dal sito del ministero.

La seconda fase, invece, comincerà dal giorno di inizio operatività dell’applicazione web, cioè il 3 novembre, e durerà fino al 31 dicembre 2020. In questa fase, è previsto lo sconto diretto da parte del fornitore del bene/servizio richiesto, sulla base di un buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In pratica, prima gli interessati dovranno indicare sull’App il mezzo o il servizio che intendono acquistare. Dopodiché la piattaforma genererà il corrispettivo buono spesa digitale. Quindi, sarà sufficiente consegnare il buono ai fornitori autorizzati per ritirare il bene o godere del servizio individuato già scontato. Il cittadino, perciò, pagherà al negoziante aderente direttamente solo il 40% della spesa e poi sarà il negoziante a ricevere il rimborso del 60% dal Ministero tramite il buono consegnatoli dal cliente.

Dove si può acquistare con il buono

Nella prima fase, cioè fino a quando non sarà attiva l’apposita applicazione web, è possibile acquistare il veicolo per la mobilità personale che si è scelto in qualsiasi negozio. Per ottenere il rimborso, però, il cittadino dovrà assicurarsi che gli venga rilasciata la fattura, perché lo scontrino non sarà sufficiente per ricevere il contributo.

Nella seconda fase, invece, bisognerà rivolgersi a un negoziante aderente all’iniziativa. Le registrazioni per gli esercenti di settore si sono aperte il 19 ottobre nella parte dedicata sulla piattaforma web del Ministero. Nell’arco delle prime 24 ore si sono registrati in 500. L’elenco di tutti gli aderenti verrà pubblicato sulla piattaforma, accessibile dal 3 novembre.

I veicoli per la mobilità personale non devono necessariamente essere acquistati in un negozio fisico. L’acquisto può avvenire anche su un sito online, anche di un’azienda straniera. Rimane però il requisito obbligatorio della fattura. Nel caso di un’azienda straniera, può essere anche in lingua inglese, a condizione però che abbia tutte le voci di una fattura italiana. Se l’acquisto online avviene nella prima fase, il cittadino dovrà anticipare l’intero importo dell’acquisto e farsi emettere la fattura. Per ottenere il buono, poi, dovrà allegare la fattura della spesa all’istanza di rimborso, da compilare sull’apposita piattaforma, quando sarà operativa. Nella seconda fase, invece, sarà possibile acquistare online solo presso i rivenditori accreditati sull’applicazione.

Per quanto tempo è valido il bonus mobilità

Una volta che la piattaforma avrà emesso il buono richiesto dal cittadino, dovrà essere utilizzato entro 30 giorni dalla generazione e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, pena l’annullamento. Il Programma buono mobilità 2020, infatti, prevede l’erogazione di incentivi per acquisti effettuati nel periodo compreso dal 4 maggio al 31 dicembre 2020.

Tuttavia, è previsto un Programma buono mobilità anche per il 2021, ma con un’ulteriore condizione: la rottamazione di veicoli vetusti. Quindi, mentre per tutto il 2020 sarà possibile, per i cittadini che hanno i requisiti, richiedere il bonus mobilità senza provvedere ad alcuna rottamazione, a partire dal 1 gennaio 2021 l’erogazione di buoni mobilità avverrà solo a fronte della rottamazione di veicoli vetusti, che dovrà essere effettuata solo nel corso del 2021. In questo caso, i buoni potranno essere spesi entro il 31 dicembre 2024.

I due programmi sono cumulabili, perciò i cittadini che quest’anno useranno il bonus mobilità 2020, senza rottamazione, il prossimo anno potranno usare anche il buono mobilità 2021, ovviamente con la rottamazione prevista per legge nel Dl Clima. Le modalità e i termini per l’ottenimento e l’erogazione dei benefici per il 2021 saranno definiti con un successivo decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità.

Ecobonus per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni

Il Decreto Rilancio ha potenziato anche il fondo dedicato all’ecobonus per l’acquisto di veicoli nuovi, elettrici o ibridi, a basse emissioni di CO2 e appartenenti alla categoria M1, cioè omologati come autovettura e destinati al trasporto di persone. Le risorse, pari a 100 milioni di euro per l’anno 2020 e 200 milioni per il 2021, si aggiungono ai 40 milioni di euro per il 2020 e ai 70 milioni per il prossimo anno già stanziati dalla Legge di Bilancio 2019. Il contributo, promosso dal Ministero dello Sviluppo economico e gestito da Invitalia ha l’obiettivo di favorire, attraverso contributi statali fino a 6 mila euro, la mobilità sostenibile.

Tuttavia, le numerose richieste hanno velocemente determinato l’esaurimento dei primi fondi, tanto che l’ecobonus automotive è stato rifinanziato più volte dai decreti successivi. Già il 18 giugno, il MiSE aveva dato il via sulla piattaforma online “Ecobonus l’incentivo per la mobilità sostenibile” (raggiungibile su questo link) una nuova fase di prenotazione dei contributi per l’acquisto di veicoli nuovi a ridotte emissioni. Per questa nuova fase, il Ministero aveva disposto l’ulteriore finanziamento della misura con altri 20 milioni di euro.

Il Decreto Agosto ha poi rifinanziato il fondo automotive con ulteriori 400 milioni di euro. L’ultima, in ordine di tempo, fase di prenotazione del contributo per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di categoria M1 è partita il 1 settembre, alle ore 10. A partire da questa data, è possibile accedere nuovamente all’apposita piattaforma del Mise per fare la richiesta dell’ecobonus per i veicoli acquistati e immatricolati a partire dal 15 agosto 2020. La scadenza della nuova fase di prenotazione è fissata al 31 dicembre 2020.

Inoltre, il provvedimento di agosto ha suddiviso il finanziamento in quattro fasce basate sulle emissioni di C02. Sono stati stanziati: 100 milioni per l’acquisto di autovetture comprese nelle fasce 0-20 g/km Co2 e 21-60 g/km Co2; 50 milioni per l’erogazione dei contributi aggiuntivi introdotti con il decreto Rilancio per le stesse fasce; 150 milioni per le autovetture nella fascia 61-90 g/km; e 100 milioni per la fascia 91-110 g/km. I contributi concessi sono: 6 mila euro con rottamazione e 4 mila senza rottamazione per la prima fascia; 2.500 euro con rottamazione e 1.500 senza rottamazione per la seconda fascia; in più potranno aggiungersi 2 mila euro con rottamazione e mille senza rottamazione per queste due fasce; 1.750 euro con rottamazione e mille euro senza rottamazione per la terza fascia; 1.500 euro con rottamazione e 750 euro senza rottamazione per la quarta fascia.

Guida pubblicata il 4.06.2020 – ultimo aggiornamento 11.03.2021.

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