Bonus babysitter per le zone rosse, a chi spetta e come ottenerlo
Supporto per i genitori lavoratori con figli piccoli, il bonus babysitter è una delle misure adottate dal governo per aiutare le famiglie a seguito della crisi da coronavirus. Si tratta di un voucher introdotto con il Decreto Rilancio di maggio per pagare le ore di babysitting. Negli ultimi mesi questo bonus ha subito aggiornamenti rilevanti che è bene conoscere per capire se si ha o meno diritto al sostegno economico.
Dopo l’ultima stretta anti contagio, prevista dal Dpcm del 3 novembre, l’esecutivo ha infatti promulgato il decreto Ristori bis, in vigore dal 9 novembre. Tra le soluzioni previste dal nuovo decreto c’è, un bonus baby sitter «nel limite massimo complessivo di 1.000 euro nelle regioni rosse nelle quali è prevista la sospensione delle attività scolastiche nelle seconde e terze classi delle scuole secondarie di primo grado».
A chi spetta
Il bonus è riconosciuto agli iscritti alla Gestione separata o alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria. È attribuito alternativamente a entrambi i genitori, nelle sole ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, ed è subordinata alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.
Il sostegno è riconosciuto anche ai genitori di figli con disabilità in situazione di gravità, iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale, per i quali sia stata disposta la chiusura. Le soluzioni del decreto Ristori bis si applicano anche nei confronti dei genitori affidatari. A differenza di quanto stabilito dal decreto Agosto, il bonus non è invece riconosciuto per prestazioni rese da familiari. Quindi niente bonus nonni nelle zone rosse. Nelle zone ad alto rischio rientrano a novembre la provincia di Bolzano, la Calabria, la Lombardia, il Piemonte, la Valle d’Aosta, la Toscana e la Campania.
Come ottenere il bonus baby sitter
Occorre collegarsi al sito dell’Inps (www.inps.it) e autenticarsi inserendo il proprio codice fiscale. Fondamentale essere in possesso di una delle seguenti credenziali:
- Pin ordinario o dispositivo rilasciato dall’INPS;
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta d’identità elettronica 3.0 (CIE);
- Carta nazionale dei servizi (CNS).
In caso di invio domanda con Pin ordinario, per procedere alla definizione della domanda e all’appropriazione telematica del Bonus nel servizio Libretto-Famiglia, è necessario convertire il proprio PIN on line in PIN dispositivo. Tale operazione potrà essere effettuata tramite la funzione “Converti Pin”.
Per l’invio della domanda di Bonus baby sitter sono poi richiesti: i dati anagrafici del genitore richiedente, del figlio e dell’altro genitore; l’indicazione dell’attività svolta dal genitore richiedente e dell’importo richiesto (multipli di 10 euro). L’esito della domanda è comunicato via sms/e-mail/pec con assegnazione del bonus richiesto.