Fisco e Tasse

Superbonus, la proposta di estensione targata Finco

Estendere il superbonus ad interventi sul verde, sul teleriscaldamento e sui serramenti. Ma non è l'unica proposta di emendamento al Dl Rilancio (34/2020)
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Superbonus, la proposta di estensione targata Finco

La Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione (Finco), che raggruppa 40 Associazioni di settore, ha presentato alla competente commissione parlamentare una serie di proposte di emendamento al decreto n. 34 del 2020 (Cd decreto Rilancio), che contiene misure per il sostegno alle attività economiche durante l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia del Coronavirus. Si tratterebbe di super modifiche al cosiddetto Superbonus.

Superbonus anche per interventi sul verde

Finco propone di includere tra gli interventi che permettono di usufruire della detrazione fiscale del 110 per cento, quelli di sistemazione a verde di singole unità immobiliari e/o spazi comuni condominiali, aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili, incluse le attività di progettazione e manutenzione se connesse all’esecuzione di questi interventi.
La detrazione dovrebbe essere calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 30.000 per unità immobiliare, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che usufruiscono di tale incentivo.

Spingere sul bonus verde poco utilizzato

La proposta di Finco intende incentivare il “bonus verde”, finora scarsamente utilizzato, introdotto dalla legge di bilancio 2018 (Legge n. 205 del 27 dicembre 2017). Il rafforzamento di tale strumento – si legge nella proposta Finco – potrebbe aiutare i processi di sostenibilità delle città – specialmente in questa fase di risposta all’emergenza Covid-19: attrezzaggio dei cortili condominiali e/o dei terrazzi di copertura, come luoghi alternativi, dove organizzare attività per i più piccoli, offrire spazi agli anziani, ridurre gli assembramenti negli spazi pubblici, favorendo la riduzione delle temperature, il risparmio energetico, la regimentazione delle acque reflue, oltre che di qualità e salubrità degli spazi dell’abitare.

L’equiparazione di tale incentivo a quelli previsti per le altre tipologie di intervento (detrazione al 110%, innalzamento del tetto delle spese ammissibili e riduzione a 5 anni del periodo di ammortamento, oltre che possibilità di cessione del credito di imposta) assume valenza strategica per:

  • i privati che potranno fruire delle opere a verde, rispetto alle molteplici funzioni ecologiche, ambientali, protettive, igienico-sanitarie, sociali e ricreative, culturali e didattiche, estetiche ed architettoniche che il verde svolge;
  • le Amministrazioni pubbliche che, attraverso lo sviluppo di sinergie pubblico-privato, potranno favorire i processi di decarbonizzazione, rinaturalizzazione, ricostruzione degli equilibri eco-sistemici e di salvaguardia delle biodiversità all’interno delle città;
  • il settore degli operatori del verde che potrà trovare un ulteriore filone di ripresa delle attività, in maniera strutturata e regolamentata, contrastando in tal modo anche il generale e frequente ricorso, per queste specifiche tipologie di intervento, a lavoratori occasionali, non specializzati, ed al lavoro sommerso.

Il superbonus sull’allaccio a reti di teleriscaldamento

Riconoscere il bonus sull’allaccio a reti di teleriscaldamento efficienti rappresenta una misura importante per promuovere le fonti rinnovabili abbinate al teleriscaldamento e il recupero di calore dei processi industriali, nell’ottica di favorire la transizione verso l’economia circolare.
Il teleriscaldamento efficiente, in particolare quello a biomasse, rappresenta un intervento strutturale di primario interesse generale per il territorio per pianificare il rilancio delle zone rurali e montane, ovvero creare i presupposti per riattivare la gestione forestale e attirare nuovi investimenti legati alle infrastrutture digitali (banda larga).

Il superbonus per la sostituzione degli infissi e dei serramenti

Finco propone:

  • aumento al 70% dell’aliquota di detrazione prevista per i singoli interventi di sostituzione di infissi o schermature solari in luogo dell’attuale 50% dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021;
  • abbassamento a 5 annualità del recupero del credito anche per i singoli interventi in luogo delle 10 vigenti, equiparando la normativa a quanto previsto per gli interventi di riqualificazione complessiva inseriti nel superbonus del 110%. Cinque annualità sia nel caso di recupero fiscale diretto da parte del committente dell’intervento, sia da parte di soggetti terzi, in caso di cessione del credito o di sconto in fattura.

La proposta limita la sostituzione di serramenti che accederanno alle detrazioni del 70%, ad un valore massimo di detrazione per ciascuna unità immobiliare abbassato a 30.000 euro in luogo dell’attuale tetto di spesa fissato in 60.000 euro.

La congruità delle spese in relazione agli interventi agevolati

In tema di responsabilità dei professionisti tenuti a risarcire l’eventuale danno negli interventi di riqualificazione edilizia che fanno accedere al superbonus del 110%, Finco considera che, specie negli interventi complessi, vi sono costi di capitolato (quali ad esempio costi di noleggio delle attrezzature, manodopera, costi per le prestazioni intellettuali di tecnici e professionisti) per i quali non esistono univoci riferimenti di mercato ma ne esistono molteplici e talvolta, specie su base territoriale (vedi prezziari delle Camere di Commercio, Industria e Artigianato provinciali), anche molto diversi tra loro.

In assenza dunque:

  • di una meglio precisata definizione del concetto di “congruità delle spese”;
  • dell’individuazione delle fonti di riferimento – quali ad esempio i prezziari nazionali, regionali, provinciali – a cui commisurare il concetto di congruità delle spese sostenute;
  • dell’individuazione, ai fini di cui sopra, di un’alea di variabilità dei prezzi da potersi considerare accettabile,

diventa impossibile, per il professionista incaricato del rilascio dell’attestazione di prestazione energetica (Ape), assumersi consapevolmente le responsabilità ed i rischi del caso.

Definizione dei rischi soggetti a copertura assicurativa

Il professionista, per garantire il risarcimento dei danni ai propri clienti, è chiamato a coprirsi adeguatamente per corrispondere importi pari fino all’ammontare complessivo dei lavori, sottoscrivendo allo scopo polizze assicurative con massimale “adeguato al numero delle attestazioni”.  Qualora al professionista venga contestata la veridicità dell’attestazione, ne consegue che:

  • il privato mantiene comunque la possibilità di detrarre gli importi delle spese sostenute, eventualmente corretti delle parte ritenuta non congrua;
  • il privato rinuncia però in via definitiva ad optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura;
  • al privato, in ultima analisi, non resta alternativa che sostenere per intero (ed indipendentemente dalla propria capienza fiscale) la spesa relativa ai lavori eseguiti.

Sarebbe opportuno, secondo Finco, introdurre riferimenti di mercato e schemi di polizze che stabiliscano un premio annuale sostenibile per il professionista.

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