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L’Agenzia delle Entrate chiarisce le specifiche della proroga della maxi-deduzione per nuove assunzioni

La proroga al 2027 consente una pianificazione a lungo termine, favorendo l’occupazione stabile e l’inserimento di categorie svantaggiate nel mercato del lavoro
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L’Agenzia delle Entrate chiarisce le specifiche della proroga della maxi-deduzione per nuove assunzioni

La Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) ha confermato ed esteso fino al 2027 la maxi-deduzione per le nuove assunzioni, introdotta dall’articolo 4 del D.Lgs. n. 216/2023.

La misura prevede una maggiorazione del costo del lavoro del 20%, che sale al 30% per determinate categorie di lavoratori meritevoli di maggiore tutela. L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti con la circolare n. 1 del 20 gennaio 2025, specificando requisiti, soggetti beneficiari e modalità di calcolo della deduzione.

Maxi-deduzione per nuove assunzioni: i soggetti beneficiari

Possono accedere al beneficio:

  • imprese soggette a IRES (art. 73, co. 1, lett. a e b, TUIR);
  • enti non commerciali con dipendenti impiegati in attività commerciale;
  • società ed enti non residenti con stabile organizzazione in Italia;
  • società di persone, imprese individuali, imprese familiari e aziende coniugali;
  • lavoratori autonomi con reddito determinato analiticamente ai sensi dell’art. 54 TUIR.

Esclusioni:

  • imprenditori agricoli che producono solo reddito agrario;
  • soggetti in procedure liquidatorie;
  • contribuenti in regime forfettario o tonnage tax.

Per ottenere l’agevolazione, l’attività deve essere stata esercitata per almeno 365 giorni precedenti all’anno di riferimento.

Condizioni per la fruizione dell’agevolazione

Per accedere alla maxi-deduzione per le nuove assunzioni è necessario soddisfare due requisiti:

  1. incremento occupazionale: il numero di dipendenti a tempo indeterminato deve essere superiore alla media del periodo d’imposta precedente;
  2. incremento occupazionale complessivo: il numero totale di dipendenti (inclusi quelli a tempo determinato) non deve essere inferiore alla media del periodo d’imposta 2023.

L’incremento occupazionale deve essere verificato al netto di riduzioni del personale avvenute in società controllate o collegate.

Determinazione del costo del lavoro oggetto di maggiorazione

La deduzione si applica sul minore tra:

  • il costo effettivo dei nuovi assunti, come da conto economico (art. 2425, primo comma, lett. b, n. 9, Codice Civile);
  • l’aumento del costo complessivo del personale rispetto all’anno precedente.

Per i lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate (persone con disabilità, donne con almeno due figli minori, donne vittime di violenza, giovani con incentivi all’occupazione giovanile), la maggiorazione sale al 30%.

Aspetti contabili e fiscali

  • La maggiorazione non deve essere considerata ai fini del calcolo degli acconti d’imposta per gli anni 2025-2027.
  • Gli enti non commerciali che impiegano lavoratori sia nell’attività istituzionale che in quella commerciale devono ripartire il costo in base alla destinazione d’uso dei dipendenti.

Tabella riepilogativa della maxi-deduzione per nuove assunzioni

RequisitoDettaglio
BeneficiariImprese, professionisti, lavoratori autonomi con reddito analitico
EsclusioniImprenditori agricoli, soggetti in liquidazione, forfettari
Percentuale deducibile20% (standard) – 30% (categorie protette)
CondizioniIncremento occupazionale e complessivo
Verifica incrementoMedia annuale dipendenti rispetto all’anno precedente
Calcolo costo del lavoroMinore tra il costo effettivo dei nuovi assunti e l’incremento del costo complessivo
Obbligo di permanenzaVerifica delle riduzioni nelle società collegate
Durata dell’agevolazione2025-2027

In base a quanto più sopra scritto si evince che la maxi-deduzione per le nuove assunzioni rappresenta un’importante agevolazione per le imprese e i professionisti che investono nella crescita del proprio organico. La proroga al 2027 consente una pianificazione a lungo termine, favorendo l’occupazione stabile e l’inserimento di categorie svantaggiate nel mercato del lavoro.

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