Fisco e Tasse

Cos’è la finanza sostenibile? Il vademecum dell’Abi

Il documento si propone di spiegare cos'è la finanza sostenibile, il ruolo degli attori coinvolti e le scelte che i cittadini possono compiere in favore della sostenibilità
Condividi
Cos’è la finanza sostenibile? Il vademecum dell’Abi
Finanza sostenibile, sviluppo sostenibile ed economia circolare. Sono questi i temi al centro del vademecum “Finanza sostenibile. Qualche spunto per saperne di più”, diffuso dall’Associazione bancaria italiana (Abi), in collaborazione con le banche e le Associazioni dei consumatori. La guida è principalmente indirizzata a cittadini e consumatori, che la possono consultare, in formato digitale, sul sito dell’Abi. Il documento si propone di spiegare in modo chiaro e comprensibile le questioni e le tematiche sostenibili; la finanza sostenibile e il ruolo degli attori coinvolti, in particolare le banche; e infine le scelte che i cittadini possono compiere in favore della sostenibilità.

I temi della sostenibilità

I primi due capitoli della guida sono dedicati a spiegare le tematiche principali legate alla sostenibilità. Gli argomenti toccati spaziano dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu agli Accordi di Parigi sul clima, dall’ambiente al riscaldamento globale. Inoltre, il documento fa chiarezza sull’importanza della sostenibilità come modello economico etico e illustra il suo legame naturale con i processi di riciclo e riuso dell’economia circolare e con la finanza sostenibile.

La finanza sostenibile

L’argomento centrale della guida è dedicato alla finanza sostenibile e ai suoi attori. Nel terzo capitolo viene spiegato innanzitutto cosa si intende quando si usa il termine “finanza sostenibile” e il significato della formula secondo la formula “Esg”: Environmental, Social and Governance (ambiente, sociale e buon governo). Il documento spiega che la finanza sostenibile tiene conto dei fattori ambientali, sociali e di buon governo, in una logica di lungo periodo, e dando importanza al cambiamento climatico, alle disuguaglianze sociali e all’attività delle istituzioni politiche e private.
Approfondisci la tematica su HSE+

Il ruolo delle banche e degli altri attori

I capitoli successivi sono dedicati agli altri attori coinvolti nella finanza sostenibile: le banche, le imprese, gli operatori finanziari, gli intermediari e i consulenti per gli investimenti, le autorità del settore europee e nazionali, e i consumatori. La guida si focalizza in particolar modo sul ruolo degli istituti bancari. Il vademecum spiega che le banche, come tutte le imprese, possono essere sostenibili, garantendo procedure e politiche aziendali attente ai consumi energetici, alla produzione dei rifiuti e al rapporto con i dipendenti. Ma soprattutto possono compiere scelte sostenibili a livello di credito. Gli istituti bancari, infatti, possono concedere prestiti e microcredito a famiglie bisognose e a imprese a rischio di esclusione. Possono favorire i finanziamenti per l’acquisto o la riqualificazione di case ad alta efficienza energetica: i cosiddetti “mutui verdi”. Infine, possono facilitare gli investimenti dedicati alla sostenibilità come i fondi Esg e le obbligazioni verdi, come stabilito dal Testo unico bancario.

Il ruolo di cittadini e consumatori

I capitoli finali della guida approfondiscono le scelte che il cittadino può compiere per favorire la finanza sostenibile. Tra quelle elencate, troviamo: investire su società sostenibili e a basso impatto ambientale; “scegliere con il portafoglio”, cioè orientare il mercato grazie alle proprie preferenze di acquisto; optare per i servizi online e in remoto rispetto a quelli che richiedono spostamenti e favorire la dematerializzazione della documentazione bancaria evitando le comunicazioni cartacee. Inoltre, il documento sottolinea l’importanza, per fare la differenza, di informarsi e suggerisce alcuni degli strumenti a disposizione di cittadini e consumatori. In primis, consiglia di consultare la Dichiarazione non finanziaria (Dnf) sui siti istituzionali delle imprese quotate con oltre 500 dipendenti, incluse le banche. Si tratta di un documento in cui ogni impresa comunica la propria gestione degli aspetti relativi alla sostenibilità e l’impatto della propria attività sull’ambiente e sulla società. Oltre alla Dnf, le altre fonti a disposizione dei cittadini per monitorare le attività sostenibili di un’impresa sono:
  • i bilanci integrati;
  • i contenuti della comunicazione istituzionale e social;
  • la presenza di progetti virtuosi sul territorio;
  • programmi didattici nelle scuole;
  • finanziamenti alla sostenibilità;
  • partnership virtuose;
  • attività di volontariato;
  • sponsorizzazione di attività sul territorio.

Cos’è l’Abi

L’Associazione Bancaria Italiana (Abi) è una associazione volontaria di banche e intermediari finanziari, senza finalità di lucro. Promuove la cultura della legalità, della sana e prudente gestione bancaria, la conoscenza e la coscienza dei valori etici e sociali, dei comportamenti ispirati ai principi della corretta imprenditorialità e di realizzazione di un mercato libero e concorrenziale. Lo scopo dell’Abi è di promuovere iniziative per la crescita ordinata, stabile ed efficiente delle imprese bancarie e finanziarie, in un’ottica concorrenziale coerente con le normative nazionali, dell’Unione Europea e internazionali. L’Associazione concorre a promuovere forme di collaborazione che consentano di perseguire più ampie finalità di progresso e sviluppo.
Condividi

Potrebbero interessarti

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...

Nuovo Codice appalti

Un vero e proprio cambio di paradigma, mirato a ristabilire un equilibrio tra la necessità di velocizzare le procedure di appalto e...