Fisco e Tasse

Decreto Ristori, dal bis al quater: stop a Imu di dicembre per bar e ristoranti

Nel Decreto Ristori bis in Gazzetta Ufficiale si aggiungono 2,5 miliardi ai 5,4 già previsti nel provvedimento del 28 ottobre con contributi a fondo perduto e sospensione di oneri previdenziali
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Decreto Ristori, dal bis al quater: stop a Imu di dicembre per bar e ristoranti

Ha firmato il Dpcm 24 ottobre sicuro che ci fossero le risorse per sostenere le categorie coinvolte dalle decisioni del provvedimento necessario a contenere l’esplosione di contagi da Covid 19 in Italia. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte lo ha chiarito presentando il Decreto Ristori approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri n.69 con i Ministri dell’Economia e Finanze Roberto Gualtieri e allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Il Decreto Ristori è stato pubblicato il 28 ottobre 2020 in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il 29 ottobre 2020. Inoltre nella notte tra il 6 e il 7 novembre, il Consiglio dei Ministri ha varato un Decreto Ristori bis, alla luce delle restrizioni del Dpcm 3 novembre 2020. Il Decreto Ristori bis è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre 2020.

Le ultime novità: Decreto Ristori ter e quater

Il Decreto Ristori ter, entrato in vigore il 24 novembre 2020, estende alle nuove zone rosse gli interventi già previsti nei precedenti provvedimenti per il sostegno delle attività produttive e dei lavoratori coinvolti in questa seconda fase dell’emergenza Covid.

Le risorse complessivamente stanziate sono circa 2 miliardi di euro. Il Governo ha incremento di 1,45 miliardi la dotazione del fondo previsto dal decreto Ristori bis per compensare le attività che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta.

Il provvedimento, oltre a confermare le misure e gli indennizzi previsti dai precedenti decreti Ristori, prevede per le zone rosse l’inclusione delle attività di commercio al dettaglio di calzature e accessori tra quelle destinatarie del contributo a fondo perduto al 200%. Gli indennizzi a fondo perduto saranno erogati dall’Agenzie delle entrate direttamente sul conto corrente dei beneficiari.

Finanziata ulteriormente la misura relativa al credito d’imposta sugli affitti commerciali per i mesi di ottobre, novembre e dicembre.

Il Decreto ristori quater è in corso di approvazione, nel Consiglio dei Ministri n.81 in programma domenica 29 novembre alle 22.30.

I riferimenti del Decreto Ristori

L’articolo 25 del Decreto Rilancio è stata la scelta immediata per i calcoli del Decreto Ristori, con un coefficiente maggiorato. “Dopo il confronto con le categorie – ha sottolineato Patuanelli – abbiamo deciso di applicare il coefficiente del 200% per i ristoranti e del 150% per i bar e le pasticcerie. Il riferimento del fatturato mensile è quello di aprile 2020”. Il Decreto Ristori muove risorse per 5,4 miliardi di euro: 2,4 miliardi sono destinati nello specifico ai contributi a fondo perduto per bar, ristoranti, palestre, piscine. Si tratta di 460mila soggetti. Le discoteche avranno un ristoro del 400%. Ma il limite massimo dell’indennizzo sarà di 150 mila euro.

Fondo perduto, esenzione IMU e versamenti contributivi

Come già anticipato presentando il Dpcm 24 ottobre, il premier Conte specifica che i contributi a fondo perduto arriveranno a coloro che l’hanno già richiesto durante la scorsa primavera con bonifico dell’Agenzia delle Entrate già a metà novembre: “Un piccolo bar che con il decreto rilancio aveva ottenuto 2.000 euro ora avrà 3mila euro, un grande ristorante passerà da 13.000 a 26mila, una piccola palestra da 2.000 potrà ottenere 4mila euro”.

Le stesse categorie chiuse o che hanno subito forti limitazioni con il Dpcm 24 ottobre potranno beneficiare di altre misure. Per i mesi di ottobre, novembre e dicembre un credito di imposta per gli affitti commerciali, l’esenzione della seconda rata Imu in scadenza il 16 dicembre, sospensione dei versamenti contributivi per il mese di novembre.

L’esonero è determinato in base alla perdita di fatturato ed è pari:

  • al 50% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato inferiore al 20%;
  • al 100% dei contributi previdenziali per i datori che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%.

Il credito d’imposta per gli affitti potrà essere dedotto dalle tasse o trasferito ai proprietari dei muri, ha ricordato il ministro Patuanelli. Il credito d’imposta sugli affitti viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Chi non ha avuto il contributo nei mesi precedenti e chi supera un fatturato di 5 milioni di euro avrà il bonifico a metà dicembre. Perché nel Decreto Ristori è previsto un ampliamento della platea dei beneficiari dei finanziamenti a fondo perduto. Da chiarire la procedura che dovranno affrontare per richiedere i ristori.

Decreto Ristori e la paura del lockdown

Il premier Conte ha anche ribadito che 100 milioni saranno destinati alla filiera agricola e Horeca e che sarà cancellata la rata di novembre versamenti contributi per i lavoratori agricoli. “Non ci sfuggono sacrifici e difficoltà, i ristori saranno rapidi e così sarà. Dobbiamo mettere in sicurezza il paese, le scelte del governo è giusto che siano sindacate, ma non abbiamo fatto scelte indiscriminate”.

“Per il governo non ci sono operatori di serie A e di serie B – ha sottolineato il presidente del Consiglio – ma è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità. Solo così possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, diradare le occasioni di contatto non necessarie. La curva epidemiologica è in continua salita, se rispettiamo queste misure abbiamo chances di affrontare dicembre con una certa serenità con un sistema sanitario allo stremo. Altrimenti dovremo andare ad un lockdown generalizzato. Sono misure che servono per evitare di danneggiare irreparabilmente il nostro tessuto economico e sociale”.

Rispondendo alle domande dei cronisti Giuseppe Conte ha più volte ribadito l’impegno del governo a scongiurare un lockdown generalizzato e sull’opportunità di una  Minipatrimoniale ha chiarito: “Stiamo facendo uno sforzo incredibile per non introdurre nuove tasse. Ma noi vogliamo la pace sociale”.

Decreto Ristori, tra indennizzi e nuova CIG

Istruttori di nuoto e affini avranno un accredito entro metà novembre di 800 euro. Mentre gli stagionali del turismo e i lavoratori dello spettacolo avranno 1000 euro di ristoro. Per la cassa integrazione vengono introdotte sei settimane aggiuntive da utilizzare entro la fine di gennaio. “Con la legge di bilancio  – ha prospettato Gualtieri – stanzieremo le risorse per le 18 settimane”. Prorogato anche il blocco dei licenziamenti e approvate due ulteriori mensilità di reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà. Ci saranno anche 2 milioni di tamponi a novembre e dicembre e risorse aggiuntive per la didattica a distanza.

Nel Decreto Ristori c’è anche 1 miliardo per il sostegno nei confronti di alcuni settori particolari:

  • 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator;
  • 100 milioni per editoria, fiere e congressi;
  • 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale;
  • 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.

Il Dipartimento Sport finanzierà invece con 50 milioni di euro per il 2020 il fondo per l’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività a causa dell’emergenza Covid.

Elezioni degli ordini online o con slittamento a 90 giorni

Nel Decreto Ristori c’è la possibilità di svolgere le elezioni degli ordini professionali in remoto. Ma le modalità saranno stabilite con la legge di conversione del decreto, prevista entro  febbraio 2021. Il Decreto Ristori ha anche previsto che i consiglio nazionali possano disporre un differimento della data prevista per lo svolgimento delle elezioni non superiore a novanta giorni, ove già fissata alla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L n. 137/2020.

Decreto Ristori bis

Un ulteriore stanziamento di 2,5 miliardi di euro per ristorare le attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle restrizioni disposte a tutela della salute, al sostegno dei lavoratori in esse impiegati, nonché con ulteriori misure connesse all’emergenza in corso.

Di seguito le principali misure introdotte. Tra le novità c’è da evidenziare per le regioni rosse nelle quali è prevista la sospensione delle attività scolastiche nelle seconde e terze classi delle scuole secondarie di primo grado la previsione di un bonus baby sitter da 1.000 euro e, nel caso in cui la prestazione di lavoro non possa essere resa in modalità agile, il congedo straordinario con il riconoscimento di un’indennità pari al 50 % della retribuzione mensile per i genitori lavoratori dipendenti. Inoltre il Governo incrementerà il fondo per il trasporto pubblico locale con 300 milioni di euro per il 2021, 100 dei quali possono essere utilizzati anche per servizi aggiuntivi destinati anche agli studenti.

Per alcuni operatori già beneficiari del contributo che registrano ulteriori restrizioni delle loro attività alla luce delle nuove misure restrittive nelle zone arancioni e rosse, il contributo è aumentato di un ulteriore 50 per cento.

È previsto un nuovo contributo a fondo perduto per specifiche imprese che operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità. Il contributo sarà erogato seguendo la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle entrate in relazione ai contributi previsti dal decreto “Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) e per quelli introdotti con il precedente decreto “Ristori”. L’importo del beneficio varierà in funzione del settore di attività dell’esercizio.

Contributi a fondo perduto e credito d’imposta nel Decreto Ristori bis

È prevista la costituzione di un fondo per ristorare con un contributo a fondo perduto le perdite subite dalle attività economiche che hanno sede nei centri commerciali e per le industrie alimentari.

Per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dell’ultimo DPCM viene esteso quanto previsto dal primo decreto Ristori, prevedendo un credito d’imposta cedibile al proprietario dell’immobile locato pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Inoltre per le attività previste dal decreto-legge Ristori che operano nelle zone gialle vengono sospesi i contributi previdenziali e assistenziali per il mese di novembre. Per quelle delle zone arancioni e rosse la sospensione è riconosciuta per i mesi di novembre e dicembre.

Sospensione dei versamenti fiscali

Per i soggetti che esercitano attività economiche sospese è prevista la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti IVA per il mese di novembre.

È prevista la cancellazione della seconda rata dell’IMU per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dall’ultimo DPCM, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.

Nei confronti dei soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che operano nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, viene disposta la proroga al 30 aprile 2021 del pagamento della seconda o unica rata dell’acconto di Ires e Irap.

Le altre misure del Ristori bis

Con un fondo straordinario viene previsto un sostegno in favore dei soggetti attivi nel terzo settore, organizzazioni di volontariato, associazione di promozione sociale e organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che non rientrano fra i beneficiari del contributo a fondo perduto.

È prevista la totale decontribuzione anche per il mese di dicembre per le imprese interessate dal primo decreto-legge Ristori, attive nei settori della filiera agricola, della pesca e dell’acquacoltura.

Il Governo inoltre prevede l’arruolamento a tempo determinato di 100 fra medici e infermieri militari e la conferma fino al 31 dicembre di 300 fra medici e infermieri a potenziamento dell’INAIL.

Sono anche previste misure urgenti per la decisione dei giudizi penali di appello e per la sospensione dei termini utili ai fini del computo della prescrizione, nonché dei termini di custodia cautelare nei procedimenti penali nel periodo dell’emergenza epidemiologica. Sul fronte della pubblicazione dei risultati del monitoraggio dei dati epidemiologici c’è l’obiettivo di rafforzare  gli obblighi di pubblicità e trasparenza, rilevanti per la classificazione delle aree del paese destinatarie delle varie misure di contenimento, già individuate, fra quelle previste dal Dpcm 3 novembre 2020.

Come richiedere ex novo i contributi del Decreto Ristori

Dal 20 novembre 2020 e fino al 15 gennaio 2021 è possibile inviare le domande di accesso ai contributi a fondo perduto previsti dai decreti “Ristori” e “Ristori bis”. Questo vale per i contribuenti che non avevano presentato l’istanza al precedente contributo previsto dal decreto “Rilancio”. Per chi aveva già presentato la domanda la scorsa primavera, infatti, l’accredito delle somme sul conto corrente avviene in maniera automatica. La domanda di accesso ai contributi va presentata via web mediante il portale “Fatture e corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate oppure attraverso l’utilizzo di un software di compilazione e un successivo invio attraverso l’applicativo “Desktop telematico”. L’autenticazione potrà avvenire con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia, tramite Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, oppure mediante la Carta nazionale dei Servizi (Cns). Nell’istanza devono essere indicati i codici fiscali del richiedente, dell’eventuale rappresentante o intermediario, le informazioni sulla sussistenza dei requisiti e l’Iban del conto corrente su cui ricedere l’accredito.

A chi spetta il contributo del Decreto Ristori

Entrambi i contributi si rivolgono ai titolari di una partita Iva attivata in data antecedente al 25 ottobre 2020 e non cessata al momento della presentazione della domanda. In particolare, gli ulteriori requisiti per richiedere il contributo a fondo perduto del Decreto Ristori sono due: esercitare come attività prevalente una di quelle rientranti nei codici Ateco elencati nella tabella dell’allegato 1 del Decreto e avere avuto l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Quest’ultimo requisito non è invece necessario se la partita Iva era stata attivata a partire dal 1° gennaio 2019.

I destinatari del contributo del Decreto Ristori-bis

Il contributo previsto dal Decreto Ristori-bis, invece, è destinato esclusivamente ai titolari di partita Iva che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità (le cosiddette regioni “rosse”). Gli altri requisiti sono analoghi a quelli del contributo del Decreto Ristori:

  • esercitare come attività prevalente una di quelle rientranti nei codici Ateco elencati nella tabella contenuta questa volta nell’allegato 2 del Decreto Ristori bis;
  • se titolari di una partita Iva aperta prima del 1° gennaio 2019, avere avuto l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Infine, sempre come per il contributo precedente, la partita Iva del richiedente deve essere stata attivata in data antecedente al 25 ottobre 2020 e non deve essere cessata al momento della presentazione della domanda.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è stata creata una nuova area tematica, che raggruppa le informazioni su tutti i contributi a fondo perduto finora istituiti.

Articolo pubblicato il 27 ottobre 2020 – ultimo aggiornamento del 29.11.2020.

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