Bonus edilizi: nuove normative sulla cessione del credito e spese preliminari
Con l’introduzione del D.L. n. 39/2024 e delle risposte ad interpello n. 103, 104 e 105 del 15 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le condizioni per la deroga al blocco della cessione del credito previsto dal D.L. n. 39/2024, in vigore dal 30 marzo 2024, con particolare attenzione alle spese preliminari sostenute per gli interventi edilizi. Questi chiarimenti si inseriscono nel contesto della legge del 23 dicembre 2014, n. 190, che attribuisce all’Agenzia delle Entrate il compito di gestire la regolarizzazione della cessione del credito, e più in generale le posizioni fiscali dei contribuenti, in merito ai bonus edilizi.
Il blocco della cessione del credito per i bonus edilizi
Il D.L. n. 11/2023 ha introdotto il blocco della cessione del credito e dello “sconto in fattura” a partire dal 17 febbraio 2023.
A partire dal 30 marzo 2024, l’articolo 1, comma 5, del D.L. n. 39/2024 ha ulteriormente inasprito tale disciplina stabilendo che, per poter continuare a usufruire della possibilità di cessione o sconto, le spese devono essere documentate da fatture pagate entro quella data, in relazione agli interventi edilizi già iniziati. In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che le spese preliminari non sono sufficienti per “salvare” la cessione del credito.
Requisiti per la deroga al blocco
Per continuare ad usufruire della possibilità di cedere il credito o ottenere lo sconto in fattura, è necessario che entro il 29 marzo 2024 siano soddisfatti i seguenti requisiti:
- emissione di almeno una fattura per le spese sostenute, relative agli interventi con CILAS o altro titolo edilizio depositato prima del 17 febbraio 2023;
- disposizione di bonifico parlante per i pagamenti effettuati, in caso di fatture non completamente coperte da sconto in fattura;
- le spese devono riguardare lavori già effettuati, e non semplici acconti o costi non legati all’esecuzione materiale dei lavori.
Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, attraverso le risposte ad interpello, che le spese preliminari non rientrano tra quelle ammissibili per la deroga al blocco delle cessioni. In particolare:
- tassa di occupazione suolo pubblico: non rilevante per la deroga, anche se pagata entro il 30 marzo 2024 (risposta ad interpello n. 103/2025);
- computo metrico: il costo sostenuto per il computo metrico non è sufficiente a garantire la deroga (risposta ad interpello n. 104/2025);
- oneri amministrativi di urbanizzazione: non sono ammissibili ai fini della deroga, anche se sostenuti prima della data limite (risposta ad interpello n. 105/2025).
Inoltre, se alcune lavorazioni sono state effettuate (come il taglio del calcestruzzo) ma la fattura è stata pagata dopo il 30 marzo 2024, non si può comunque procedere alla cessione del credito, anche se la fattura è stata emessa prima (risposta n. 105/2025).
Cessione del credito per i bonus edilizi: tabella riepilogativa delle condizioni per la deroga
| Requisito | Condizione |
| Fattura emessa | Deve essere emessa entro il 29 marzo 2024 per le spese relative agli interventi edilizi. |
| Bonifico parlante | Deve essere disposto per le spese non completamente coperte dallo sconto in fattura. |
| Lavori già effettuati | Le spese devono riguardare lavori edilizi già eseguiti, non acconti o costi per lavori futuri. |
| Spese preliminari non ammissibili | Non sono rilevanti ai fini della deroga la tassa di occupazione suolo pubblico, il computo metrico e gli oneri amministrativi. |
| Pagamento delle fatture | Se la fattura è pagata dopo il 30 marzo 2024, la cessione del credito non è ammessa, anche se emessa prima. |
Le nuove disposizioni mirano a garantire che solo le spese effettivamente sostenute per l’esecuzione materiale dei lavori possano beneficiare della possibilità di cessione del credito o sconto in fattura. Le spese preliminari, pur essendo parte del processo, non sono sufficienti a sbloccare la cessione del credito. Gli operatori devono prestare attenzione alle tempistiche e alla corretta documentazione fiscale per evitare il rischio di perdere i benefici previsti dai bonus edilizi.
