Bonus acqua potabile 2023: aggiornato il modello di comunicazione per il credito d’imposta 2023
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate con il proprio Provvedimento del 9 gennaio 2024 (prot. n. 3921) ha aggiornato le precedenti indicazioni relative alle modalità di utilizzo del credito d’imposta per le spese di apparecchi che migliorano la qualità dell’acqua da bere (c.d. bonus acqua potabile 2023).
Nel dettaglio sono state apportate delle modifiche al precedente provvedimento direttoriale del 16 giugno 2021 (come modificato successivamente dal provvedimento direttoriale del 28 gennaio 2022) con il quale era stato approvato il modello di “Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile”, da trasmettere all’Agenzia delle Entrate dal 1° febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili.
Bonus acqua potabile 2023: le novità rispetto al precedente provvedimento
Le modifiche apportate al citato provvedimento direttoriale ad opera del recente Provvedimento del 9 gennaio 2024 sono le seguenti:
- ai punti 3.1 e 7.1 e nel primo periodo delle motivazioni le parole “31 dicembre 2022” sono sostituite con le parole “31 dicembre 2023”;
- nel terzo capoverso delle motivazioni, a pagina 9, le parole “ciascun anno” sono sostituite con “ciascuno degli anni 2021 e 2022 e pari a 1,5 milioni di euro per l’anno 2023”.
ATTENZIONE: le modifiche si sono rese necessarie in considerazione del fatto che la Legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234/2021) aveva prorogato al 31 dicembre 2023 il bonus in esame stabilendo, quale limite di spesa complessivo per l’anno 2023, il tetto di 1,5 milioni di euro.
Fermo restando quanto più sopra scritto, preme ricordare che il bonus acqua potabile prevede un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:
- filtraggio;
- mineralizzazione;
- raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare;
- finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
Tenendo presente che l’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a:
- 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
- 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
