Energie rinnovabili

Le linee guida della Regione Lazio sulle autorizzazioni FER sono legittime

Sì ad una più equilibrata dislocazione degli impianti FER sul territorio regionale, evitando situazioni di criticità ambientale derivanti da eccessiva concentrazione
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Le linee guida della Regione Lazio sulle autorizzazioni FER sono legittime

Legittimo il criterio di riequilibrio territoriale stabilito dalle Linee Guida della Regione Lazio per il quale in ogni singola provincia possono esserci autorizzazioni FER per impianti fino a un massimo del 50% del totale autorizzato espresso in MWp dell’intera Regione in quanto si tratta semplicemente un’indicazione per l’istruttoria e per i soggetti interessati, nell’esercizio della funzione di indirizzo e coordinamento. È quanto chiarito dal TAR Lazio, sede di Roma, con la sentenza n. 23856 del 31 dicembre 2024.

Le linee guida sulle autorizzazioni FER adottate dalla Regione Lazio

Il ricorso incardinato innanzi al TAR Lazio aveva ad oggetto la legittimità della delibera della Giunta Regionale del Lazio, recante “Indirizzi e criteri transitori per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili concernenti il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico ai sensi dell’articolo 27-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modifiche, relativo alla realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici a terra nel territorio regionale e modifiche alla composizione del Gruppo Tecnico Interdisciplinare (GTI) di cui alla deliberazione della Giunta regionale 16 novembre 2021, n. 782”.

Tale delibera forniva indirizzi e criteri transitori nell’avvio dei procedimenti per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) relativi a impianti fotovoltaici e impianti eolici a terra, nelle more dell’adozione dei decreti ministeriali di cui all’art. 20, comma 1, del D.lgs. 199/2021 sulle aree idonee.

Le linee guida indicano alcune categorie di progetti cui dare avvio prioritario, come, ad esempio, quelli da realizzarsi in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ovvero del Piano Nazionale Complementare e della Programmazione unitaria 21-27.

La ratio di tale provvedimento si deve al gran numero di procedure autorizzatorie presentate e concluse nella Regione, peraltro con una significativa sproporzione nella distribuzione degli impianti FER tra le diverse province (Viterbo 78.08%, Latina 13,70%, Roma 6,58%, Frosinone 1,64%, Rieti 0).

Il giudizio innanzi al TAR Lazio

Avverso le Linee Guida della Regione Lazio hanno proposto ricorso innanzi al TAR Lazio alcune aziende attive nel settore delle fonti energetiche rinnovabili. Le Linee Guida, infatti, proponevano un riequilibrio territoriale degli impianti, finalizzato a non aggravare ulteriormente i territori della Provincia di Viterbo,  facendo in modo che in ogni singola Provincia lo sviluppo delle FER fosse fino a un massimo del 50% del totale autorizzato espresso in MWp dell’intera Regione, anche nel rispetto dei principi di proporzionalità e sussidiarietà tra le province. Tale criterio di riequilibrio è stato interpretato dai ricorrenti quali illegittimo “contingentamento degli impianti installabili”.

Di diverso avviso, però, il TAR Lazio che ha salvato la legittimità delle Linee Guida in quanto rappresentano una “…valutazione di primo livello…” delle zone reputate idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, nelle more della definizione a livello statale con decreti interministeriali.

A tale valutazione effettuata ex ante dalla Regione deve seguire necessariamente un’istruttoria che valuti in concreto e caso per caso l’edificabilità degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, da bilanciare tenendo conto tanto la distribuzione sul territorio degli impianti quanto gli altri interessi costituzionalmente rilevanti, alla cui tutela le Regioni medesime sono preposte.

Le Linee Guida sono un atto di indirizzo e programmatico, ispirato a ragioni di proporzionalità, volto a garantire il bilanciamento dell’interesse alla diffusione delle energie rinnovabili con la conservazione del patrimonio ambientale regionale mediante un’indicazione per l’istruttoria e per i soggetti interessati, nell’esercizio della funzione di indirizzo e coordinamento riconosciuta alla Regione.

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