Una “Hydrogen Valley” a Modena, per innovazione e decarbonizzazione
                                Complessivamente, l’investimento previsto ammonta a oltre 20 milioni di euro. Fulcro dell’Hydrogen Valley modenese sarà IdrogeMO, il progetto di Gruppo Hera e Snam per la realizzazione di un polo in grado di produrre fino a 400 tonnellate di idrogeno rinnovabile l’anno, con la possibilità di futuri ampliamenti per incrementarne la produzione. Regione Emilia-Romagna ha attivato un finanziamento da 19,5 milioni di euro, stanziato nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
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Come sarà la Hydrogen Valley di Modena
Un parco fotovoltaico da 6 megawatt, con un impianto a pannelli solari galleggiante su uno specchio d’acqua, sarà realizzato presso la discarica esaurita del Comune di Modena; quindi senza consumo di suolo utile e in ottica di economia circolare. L’impianto fotovoltaico alimenterà un elettrolizzatore da 2.5 megawatt, un dispositivo che estrae idrogeno dall’acqua attraverso l’elettrolisi. Per permettere il funzionamento dell’elettrolizzatore anche in assenza di luce solare e in orario notturno, è prevista una batteria per lo stoccaggio dell’energia elettrica.
La fase di progettazione della Hydrogen Valley di Modena è in corso di finalizzazione e l’inizio dei lavori per la realizzazione degli impianti è previsto entro il 2024. L’impianto fotovoltaico sarà ultimato entro il 2025 e il polo dell’idrogeno sarà pronto nel 2026. Le gare per l’assegnazione dei contratti di fornitura e lavori sono in fase di lancio. Il polo dell’idrogeno di Modena si svilupperà in coerenza con gli obiettivi comunitari definiti nel Repower EU Plan e in forza di un piano strategico al 2026 che ha destinato 1 miliardo di euro a iniziative di decarbonizzazione.
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Hydrogen Valley di Modena: effetti sul mercato del lavoro
Le aziende di trasporto pubblico locale Seta e Tper hanno in programma di convertire parte della loro flotta in mezzi alimentati a idrogeno. Questo, rispetto all’alimentazione elettrica, grazie a una maggiore autonomia, è ritenuto più idoneo ad alimentare mezzi a lunga percorrenza giornaliera, in particolare autobus che percorrono linee extraurbane. La velocità di rifornimento dei mezzi è paragonabile a quella dei veicoli alimentati con combustibili tradizionali.
Seta ha già avviato le procedure per l’acquisto di 12 bus a idrogeno con fondi PNRR, garantendo una percorrenza di 660 mila chilometri e un conseguente risparmio di CO2 pari a 737 tonnellate/anno (rispetto ad autobus alimentati a gasolio).
Anche il settore industriale locale manifesta interesse per l’idrogeno, con particolare riferimento ad automotive e aziende del distretto ceramico, per la decarbonizzazione dei processi produttivi. Fondazione Democenter Sipe coinvolgerà i segmenti di mercato interessati; la Camera di Commercio promuoverà proposte progettuali e linee di sviluppo strategiche; il Consorzio Aree Produttive concorrerà all’analisi delle aree oggetto di intervento. Nel frattempo, l’Università di Modena e Reggio Emilia-Unimore, con una squadra di ricercatori, svilupperà H2 MO.RE: il centro di eccellenza interdipartimentale dedicato all’idrogeno.
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