Energie rinnovabili
Eolico, solare, idrogeno: la tripla energia dell’Observer
Un catamarano interamente ricoperto di celle solari nato in Francia e che punta ad arrivare a Tokyo per le Olimpiadi del 2020: il Mar Mediterraneo come banco di prova di durabilità
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Un catamarano re dei mari, capace di vincere regate oceaniche ma completamente trasformato per studiare le modalità di sviluppo di idrogeno da acqua di mare e sperimentarne la capacità di autonomia insieme alla promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili. L’Energy Observer è un progetto di studio made in France ed ha fatto tappa anche in Italia, da Venezia a Bari (scalo a cui si riferiscono le immagini in gallery) fino ad arrivare nei porti del Mar Tirreno, per poi proseguire in questi giorni attraccando sulle coste meridionali francesi e sull’isola di Minorca. Ad oggi ha quasi percorso diecimila miglia marine.
I catamarani sono imbarcazioni che si prestano anche ad altri tipi di progetti: leggi qui cosa è stato fatto nell’ambito del design for all.
L’acqua di mare viene demineralizzata e attraverso un processo di elettrolisi si separa l’ossigeno dall’idrogeno. Con la compressione di questo ultimo a 350-700 bar, avviene poi lo stivaggio in serbatoi che possono essere usati per alimentare una pila a combustibile capace di generare calore ed energia per la propulsione elettrica. I due motori elettrici possono essere convertiti in idrogeneratori, mentre le batterie agli ioni di litio stoccano energia a breve termine. Durante gli scali l’obiettivo dell’Energy Observer è di produrre quanta più energia possibile: la configurazione recente del catamarano si deve a un lungo lavoro di sviluppo iniziato nel 1983 dal progettista Nigel Irens. Il catamarano oggi è lungo 30,5 metri e largo 12,8 metri in larghezza, pesa 28 tonnellate ed è anche più leggero di navi analoghe basate solo su motore elettrico.
Tre fonti per l’energia prodotta in mare
Energy Observer è la prima imbarcazione a idrogeno che punta alla piena autonoma energetica, senza emissioni di gas a effetto serra né di polveri sottili. Questa barca del futuro a propulsione elettrica è alimentata da un mix di energie rinnovabili (solare e eolico) e da un sistema di produzione d’idrogeno non carbonato prodotto con l’acqua di mare. Una sfida tecnologica che ambisce a mettere alla prova in condizioni estreme delle tecnologie d’avanguardia, che anticipano le reti energetiche di domani, applicate in ambito terrestre. L’Energy Observer è un progetto costato 5 milioni di euro e voluto dall’ex ministro francese per la Transizione tecnologica, l’ambientalista Nicolas Hulot: l’imbarcazione è stata dotata di 130 metri quadrati di pannelli solari bifacciali, produce energia eolica tramite due pale verticali e dal moto ondoso in abbinamento a due motori elettrici alimentati da energia generata da pile a idrogeno.
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