Energie rinnovabili

Nuove misure per le imprese e nucleare previste dal decreto bollette

Il Governo interviene per ridurre i costi energetici e rilanciare il nucleare: doppio binario per competitività e sicurezza energetica che non convince le associazioni ambientaliste
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La necessità di adottare il Decreto Bollette nasce nel 2025 dall’aumento dei costi energetici che ha colpito in modo significativo le imprese italiane, compromettendone la competitività e la sostenibilità economica. L’instabilità dei mercati internazionali, l’incremento della domanda di energia e la crisi geopolitica hanno contribuito a una crescita esponenziale dei prezzi dell’elettricità e del gas. Il Governo ha quindi deciso di intervenire con misure straordinarie per mitigare l’impatto di questi fattori sulle aziende e promuovere una transizione energetica più stabile e sostenibile.

Il Governo ha recentemente approvato il Decreto Legge 28 febbraio 2025, n. 19, o Decreto Bollette, un provvedimento mirato a contenere l’impatto dell’aumento dei costi energetici sulle imprese italiane. Parallelamente, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a una legge delega per il nucleare sostenibile, che mira a disciplinare l’uso delle nuove tecnologie nel settore dell’energia atomica. Analizziamo nel dettaglio le misure previste per le imprese e il ruolo strategico del nucleare nel futuro energetico italiano.

Decreto Bollette 2025: i sostegni previsti alle imprese

Il Decreto Bollette prevede una serie di interventi per ridurre il costo dell’energia e sostenere la competitività delle imprese, in particolare di quelle energivore. Tra le principali misure:

  • Credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore: viene prorogata l’agevolazione fiscale per le imprese a forte consumo energetico, con percentuali variabili in base all’incremento dei costi sostenuti rispetto al periodo precedente.
  • Azzeramento oneri di sistema: per le imprese di determinate categorie, gli oneri generali di sistema sulla bolletta elettrica vengono ridotti o azzerati, abbassando significativamente il costo dell’energia.
  • Fondo per l’efficientamento energetico: istituito un fondo dedicato alla promozione di investimenti in efficienza energetica e riduzione dei consumi, con incentivi destinati alle PMI per la transizione energetica.
  • Agevolazioni per le rinnovabili in autoconsumo: vengono semplificate le procedure per l’installazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili all’interno delle imprese, con incentivi per l’autoproduzione e il consumo locale.

La legge delega sul nucleare sostenibile

Parallelamente al Decreto Bollette, il Governo ha approvato un disegno di legge delega per il rilancio del nucleare sostenibile. Il Ministro Gilberto Pichetto ha dichiarato che il provvedimento rappresenta un passo decisivo verso la decarbonizzazione e la stabilità dei costi energetici.

Il testo è volto all’inserimento del nucleare sostenibile e da fusione nel cosiddetto “mix energetico italiano” e interviene in forma organica sotto i profili economico, sociale e ambientale, nel quadro delle politiche europee di decarbonizzazione con orizzonte temporale il 2050, coerentemente con gli obiettivi di neutralità carbonica e di sicurezza degli approvvigionamenti.

L’intervento è finalizzato a:

  • garantire la continuità dell’approvvigionamento energetico in un contesto di domanda crescente;
  • favorire al contempo il raggiungimento dell’indipendenza energetica;
  • si propone di contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione indispensabili per contrastare il cambiamento climatico; promuovendo un sistema energetico più sostenibile;
  • mira a preservare la sostenibilità economica per gli utenti finali e a tutelare la competitività del sistema industriale nazionale, in un’ottica di equilibrio tra sviluppo economico e transizione ecologica.

Per raggiungere tali obiettivi il provvedimento prevede:

  • L’introduzione di moduli nucleari di nuova generazione tramite la sperimentazione, localizzazione e costruzione di impianti innovativi, più sicuri ed efficienti.
  • La gestione dei rifiuti radioattivi  tramite misure per lo smantellamento delle vecchie centrali e la gestione del combustibile esaurito, con una visione di economia circolare.
  • La ricerca e sviluppo sulla fusione nucleare: saranno stanziati fondi per lo sviluppo della fusione come fonte energetica del futuro, puntando su tecnologie sicure e sostenibili.
  • La riorganizzazione delle competenze attraverso un’Autorità indipendente per la sicurezza, vigilanza e controllo del settore nucleare.

La legge delega stabilisce un periodo di 12 mesi per l’adozione di decreti legislativi che definiranno nel dettaglio il quadro normativo e gli incentivi per la filiera industriale.

Implicazioni per le imprese e il mercato energetico

Il combinato disposto del Decreto Bollette e della legge delega sul nucleare avrà un impatto significativo sulle imprese italiane, sia nell’immediato che nel lungo periodo. Le agevolazioni per l’energia elettrica e il gas contribuiranno a ridurre i costi di produzione, migliorando la competitività delle aziende. Nel lungo termine, l’integrazione del nucleare sostenibile nel sistema energetico nazionale potrebbe garantire una maggiore stabilità dei prezzi e una riduzione della dipendenza dall’importazione di energia.

La transizione energetica italiana passa dunque attraverso un doppio binario: interventi di breve termine per fronteggiare la crisi dei costi e investimenti strategici per costruire un futuro energetico sostenibile e indipendente.

Decreto Bollette 2025: le reazioni delle associazioni ambientaliste

Le associazioni ambientaliste hanno espresso forti critiche alla legge delega sul nucleare, sottolineando i rischi legati alla sicurezza e alla gestione delle scorie radioattive. Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia evidenziano che anche le centrali di ultima generazione producono rifiuti altamente pericolosi per migliaia di anni, senza una soluzione definitiva per il loro smaltimento. Kyoto Club accusa il governo di greenwashing, affermando che la tecnologia nucleare viene presentata come innovativa solo per alcune modifiche costruttive, senza reali vantaggi rispetto al passato.

La coalizione formata da Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente e WWF Italia critica la strategia del governo, definendola “antistorica e ideologica”. Secondo loro, investire sulle rinnovabili sarebbe la scelta più logica ed economicamente vantaggiosa per decarbonizzare il sistema energetico nazionale.

Di parere opposto Confindustria che accoglie con favore il DL Energia da 3 miliardi di euro, suddiviso in modo equilibrato tra famiglie e imprese, considerandolo un segnale concreto di attenzione in un contesto segnato da crisi geopolitiche e risorse finanziarie limitate. Il presidente Emanuele Orsini esprime anche soddisfazione per il DDL sul Nucleare, ritenendolo una scelta strategica per il medio-lungo periodo, capace di riequilibrare il mix energetico italiano e rafforzare la competitività del Paese.

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