Integrare i paragrafi
“edilizia pubblica” e “ospedali” del Recovery Plan, con la messa in opera di
sistemi di ventilazione meccanica controllata. È questa la proposta lanciata dall’associazione “
Amici della Terra”, in collaborazione con Assoclima. Oltre agli interventi integrati di prevenzione del rischio sismico e riqualificazione energetica, la ventilazione meccanica può “contribuire a
ridurre drasticamente
il rischio di contaminazione da Covid 19 negli ambienti collettivi”. Amici della Terra Italia Onlus, è un’associazione ambientalista, attiva in Italia dal 1978. I proponenti promuovono politiche e comportamenti orientati alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile. Assoclima è l’Associazione dei costruttori di Sistemi di Climatizzazione federata ad Anima. Nata nel 1964, oggi rappresenta un settore industriale con più di 60 aziende associate e 7.200 addetti.
Amici della Terra e Assoclima: le proposte
Le richieste delle due associazioni saranno inviate direttamente al Governo.È necessario prevedere, infatti, “le risorse necessarie a questo essenziale intervento di prevenzione epidemiologica, che presenta una serie di vantaggi collaterali dal punto di vista economico e ambientale”, si legge in una nota di Amici della Terra
. Il
controllo ambientale indoor è riconosciuto come una delle “soluzioni più efficaci e meno costose per fronteggiare la pandemia”. In Europa altre nazioni stanno già investendo in questo senso. Prima fra tutte, la Germania. Diventa necessario, dunque, proporre investimenti strutturali in materia. I motivi sono evidenti: prevenire la diffusione del virus,
innalzare gli standard sanitari del parco immobiliare pubblico,
a partire da scuole ed ospedali. Sviluppando una filiera industriale italiana all’avanguardia che presenta tecnologie di assoluta eccellenza a livello mondiale.
Scuole ed ospedali
Lo scorso 21 gennaio, l’associazione Amici della Terra aveva trasmesso alla Camera dei Deputati un documento dal titolo “
Proposte di emendamento del Tavolo di filiera delle pompe di calore alla Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”. Al capitolo dedicato all’edilizia pubblica, si chiedeva di prevedere l’installazione di sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata, integrati agli impianti di riscaldamento e climatizzazione. Un’altra tematica importante concerneva l’approfondimento dedicato agli
ospedali, a cui sono destinati più di 5 miliardi per interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico. “Sarebbe necessario accertare – si legge nel documento – se tali interventi sono integrati anche con la riqualificazione energetica di tali edifici”. Quindi, con la realizzazione dei
sistemi di VMC, che garantirebbero
adeguati standard di decontaminazione dell’aria finalizzati alla prevenzione della diffusione del Covid-19.
Costi e benefici
Già, ma quali sarebbero, in termini monetari, i benefici di una dotazione infrastrutturale appena descritta? Partiamo dalla sanità. Come sottolinea il professor
Angelo Spena, ordinario di Fisica Tecnica Ambientale all’Università di Roma Tor Vergata, “si può investire in progetti di dettaglio che dotino le strutture di
impianti sicuri, nuovi o riqualificati, in grado di
ridurre le concentrazioni di patogeni nell’aria e di impedire le contaminazioni aeree tra reparti confinanti”.
La spesa? Da 1 a 3 miliardi, con interventi “orizzontali” sostenibili e immediatamente cantierabili. Notevoli anche i
benefici previsti. Nelle
RSA, la riapertura delle visite; in
scuole e università, fino al 100% di studenti presenti. E ancora: nei
trasporti, maggior percentuale di affollamento. Investimenti nel presidio ambientale indoor sarebbero anche moltiplicatori del Pil, di cui l’industria delle costruzioni costituisce l’8%. La filiera impiantistica civile è infatti tutta italiana.