Il volume complessivo di investimenti
Smart Building in Italia nel 2019 è stato di
8 miliardi di euro. Tuttavia, solo 2 di questi miliardi, cioè il 25% degli interventi effettuati, hanno riguardato soluzioni effettivamente smart, in grado di dotare un edificio di “intelligenza” e autonomia di gestione.
Lo rivela la seconda edizione dello
Smart Building Report, pubblicato il 10 febbraio 2021 dall’Energy&Strategy Group della School of Management del
Politecnico di Milano.
Cos’è uno Smart Building
Il concetto di “Smart Building”, si legge nel report, ha suscitato negli ultimi anni grande attenzione da parte di operatori di mercato e policy makers. Il termine si riferisce a un
edificio in cui gli impianti presenti sono gestiti in maniera integrata e automatizzata, attraverso l’adozione di un’infrastruttura di supervisione e controllo degli impianti. L’obiettivo è di massimizzare il
risparmio energetico, il comfort e la sicurezza degli occupanti. E di garantire l’integrazione con il sistema elettrico di cui l’edifico fa parte.
Possono essere smart building tutta una serie di edifici, dalle abitazioni private agli uffici, dai centri commerciali alle banche, dagli ospedali agli hotel, e così via. Nello specifico, ci sono
quattro elementi chiave che distinguono un edificio intelligente. In primis, i
“Building devices and solutions”, cioè tecnologie di generazione di energia, efficienza energetica, safety&security, e impianti che garantiscono il comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti. I servizi che gli Smart Building sono in grado di offrire possono essere e raggruppati in 4 macro-categorie:
Energy; Safety e Security; Comfort; e Health.
Il secondo elemento chiave è costituito dalle
“Automation technologies”, cioè sensoristica connessa agli impianti, finalizzata alla raccolta dati, e attuatori che eseguono sugli impianti i comandi elaborati dalle piattaforme di controllo e gestione. Le
“Piattaforme di controllo e gestione” sono il terzo elemento: software di raccolta, elaborazione e analisi dei dati acquisiti dalla sensoristica installata sugli impianti. Infine, l’ultima chiave è la
“Connectivity”. Cioè i mezzi di comunicazione, wireless o cablati, che permettono la comunicazione tra sensori, attuatori e la piattaforma di controllo e gestione.
Il report
Lo Smart Building Report fornisce una stima dei volumi di mercato degli Smart Building in Italia nel 2019. Fotografa lo stato dell’arte degli
edifici intelligenti in Italia, presenta le
stime del volume d’affari associato alle diverse soluzioni per la realizzazione di Smart Building in Italia, offre una
panoramica di quali servizi gli edifici intelligenti di oggi devono offrire e una loro evoluzione prospettica nel tempo.
Il Report si basa su più di
100 interviste effettuate ai principali operatori di mercato. Il documento fornisce anche un aggiornamento relativo all’indicatore
Smart Readiness Indicator (SRI) proposto dall’Unione Europea per valutare il livello di “intelligenza” di un edificio. Illustrandone i possibili utilizzi e la percezione degli operatori del mercato italiano.
Il rapporto fornisce, inoltre, un
aggiornamento del quadro del contesto normativo. Con un particolare focus rispetto al tema
superecobonus attraverso la presentazione di alcuni business case dedicati alle diverse tipologie di bundle di interventi di maggiore interesse per il mercato. Infine, la ricerca presenta anche una mappatura delle principali realtà operanti nel settore smart building, prestando particolare attenzione alle
startup innovative che possono influenzare i modelli di business.
I principali risultati
Dal report emerge che il volume di affari complessivo associato a investimenti in Smart Building in Italia nel 2019 equivale ad oltre 8 miliardi di euro. Di questi investimenti effettuati,
solo il 25%, cioè circa 2 miliardi di euro, è “smart”. E ha le caratteristiche necessarie per trasformare o dotare un edificio di un’intelligenza e una autonomia di gestione. I ricercatori hanno correlato questo dato alla
ridotta consapevolezza degli utenti finali in merito alle potenzialità del paradigma smart building, in termini di risparmio energetico, sicurezza, salute e benessere degli occupanti.
In particolare,
il 75% dei 2 miliardi investiti in soluzioni smart è relativo alla categoria “Building Devices & Solutions”(di cui il 53,2%, cioè oltre 800 milioni di euro, sono ascrivibili al comparto Energy); un altro 13% è stato destinato a “Automation technologies” e il restante 12% a “Piattaforme di gestione e controllo”.
A fare da traino degli investimenti non smart, invece, è soprattutto il settore Energy. Che si è aggiudicato 3 (il 55%) dei circa 5,5 miliardi di euro investiti nel 2019 in soluzioni non smart. Seguono gli investimenti realizzati nella categoria “Comfort”: 1,3 miliardi (25%), e quelli nel settore “Safety&Security”: 1,1 miliardi di euro (20%).