Nuovi strumenti per recepire la direttiva “Case Green” entro maggio 2026

La Commissione Europea ha pubblicato il 30 giugno 2025 un pacchetto di strumenti per aiutare gli Stati membri verso l’obiettivo del recepimento entro maggio 2026 della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD), anche nota come direttiva Case Green.
Recepimento Case Green entro maggio 2026: il pacchetto europeo
Il pacchetto comprende:
- un Regolamento delegato che rivede il quadro metodologico per il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi e fornisce ai paesi dell’UE il quadro per stabilire requisiti di prestazione energetica economicamente vantaggiosi per i proprietari di edifici, sia per gli edifici nuovi che per quelli esistenti, tenendo conto delle specificità nazionali quali le caratteristiche del parco edilizio locale e le condizioni climatiche. Il regolamento delegato è peraltro corredato di linee guida che forniscono informazioni aggiuntive pertinenti;
- un Regolamento attuativo che stabilisce modelli comuni per il trasferimento di informazioni dalle banche dati nazionali all’Osservatorio del patrimonio edilizio dell’UE: ciò garantirà che l’Osservatorio del parco immobiliare dell’UE riceva dati comparabili e di elevata qualità, fornendo così una solida base di dati per valutare i progressi nel settore edilizio in tutta l’UE;
- una comunicazione di approvazione del contenuto dell’Avviso, che fornisce orientamenti sulla rifusione della direttiva EPBD e indicazioni interpretative e pratiche in merito a:
- gli Standard minimi di prestazione energetica per gli edifici non residenziali e percorsi di riqualificazione energetica progressiva degli edifici residenziali (articolo 9);
- gli Incentivi finanziari, competenze e barriere di mercato (articolo 17) e sportelli unici (articolo 18);
- i Certificati di prestazione energetica (articoli 19-21, allegato V) e sistemi di controllo indipendenti (articolo 27, allegato VI)
- il Passaporto di ristrutturazione (articolo 12, allegato VIII);
- le Banche dati per la prestazione energetica degli edifici (articolo 22);
- gli Scambi di dati (articolo 16);
- gli Edifici a zero emissioni (articoli 7 e 11);
- l’Energia solare negli edifici (articolo 10);
- le Infrastrutture per la mobilità sostenibile (articolo 14);
- i Sistemi tecnici per l’edilizia, qualità dell’ambiente interno e ispezioni (articoli 13, 23 e 24);
- le Caldaie a combustibile fossile (articolo 13, allegato II);
- il Quadro generale comune per il calcolo della prestazione energetica degli edifici (Allegato I);
- il Potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita dei nuovi edifici (articolo 7, paragrafi 2 e 5).
Gli obiettivi e l’approccio della Commissione Europea
Il pacchetto stabilisce standard più elevati per l’efficienza energetica degli edifici, incentivando interventi di riqualificazione e promuovendo l’uso di energie rinnovabili, in vista dell’obiettivo di ridurre i consumi energetici dell’11,7% entro il 2030 e rendere pertanto il settore edile più competitivo e all’avanguardia nelle tecnologie pulite.
L’approccio tiene conto delle specificità di ogni Paese. Ogni Stato membro potrà infatti definire i requisiti di efficienza energetica più adatti al proprio parco immobiliare e alle proprie condizioni climatiche. Un sistema di monitoraggio comune basato su dati comparabili e di alta qualità, permetterà dunque di valutare i progressi compiuti in tutta l’UE.
L’attuazione della direttiva contribuirà a rafforzare l’indipendenza energetica, a ridurre le bollette energetiche e a ridurre la necessità di investimenti nella rete e a stimolare la diffusione delle energie rinnovabili negli edifici. Inoltre, dovrebbe creare un contesto stabile per le decisioni di investimento e rendere più competitivi il settore edile e le aziende cleantech dell’UE.
Il commissario per l’Energia e l’edilizia abitativa Dan Jørgensen ha dichiarato: “Oltre la metà del consumo di gas in Europa avviene negli edifici, responsabili di circa il 40% del consumo energetico e delle emissioni. Migliorare le prestazioni energetiche dei nostri edifici fa dunque bene al clima e ai nostri cittadini. Una casa più efficiente significa bollette energetiche più basse e una migliore qualità della vita. Le misure che adottiamo oggi aiuteranno quindi gli Stati membri ad attuare il percorso che abbiamo scelto insieme per rendere il settore edilizio europeo decarbonizzato e più competitivo”.