Punti di ricarica per auto elettriche: al Sud più di un comune su due non ha infrastrutture
In Italia aumentano i punti di ricarica per auto elettriche ad accesso pubblico ma esiste una notevole disparità, nella loro distribuzione, tra Nord e Sud. Sono contrastanti i dati della recente rilevazione di Motus-E e pubblicati sul sito Geoportale Energia e Territorio-RSE. Un’analisi che fornisce l’evoluzione della diffusione delle infrastrutture di ricarica pubbliche, non solo dal punto di vista numerico, ma anche in termini di copertura territoriale.
In generale, nonostante la vendita di veicoli elettrici sia molto al di sotto degli obiettivi governativi tracciati nel PNIEC, la realizzazione di una adeguata infrastruttura di ricarica pubblica a livello nazionale procede a velocità consona rispetto alle aspettative ed ai parametri di valutazione europei. Tra gli interventi necessari per colmare le lacune, l’implementazione dei fondi del PNRR e il dialogo proficuo tra i DSO (Distribution System Operator) e i CPO (Charging Point Operator).
I dati Motus-E
Secondo i dati raccolti da Motus-E, al 31 dicembre 2023 in Italia sono presenti complessivamente 50.678 punti di ricarica per veicoli elettrici ad accesso pubblico. Di questi, 49.093 risultano geolocalizzati, in aumento del 56% rispetto all’anno precedente. Da un punto di vista geografico, la maggior parte dei punti di ricarica è localizzata nelle regioni settentrionali, mentre il Sud e le Isole hanno un numero di punti di ricarica più contenuto, solo in parte giustificato da una minore densità demografica. Un trend in linea con il 2022.
È in calo il numero di comuni italiani in cui non sono presenti punti di ricarica, dal 59% al 47%, anche se nella maggior parte dei casi (85%) si tratta di borghi con meno di 5.000 abitanti. E’ la provincia di Roma quella con maggior numero di colonnine (3.502); all’inverso, quella con meno punti di ricarica è Prato, con solo 36 postazioni.
Punti di ricarica auto elettriche: la disparità tra Nord e Sud in Italia
La disparità tra Nord e Sud è evidente: in media nel Settentrione il 60% dei comuni è dotato di almeno un punto di ricarica, mentre al Sud più di un comune su due non ha colonnine. I comuni con più di 100 punti di ricarica non sono solo quelli più popolosi come Roma, Milano, Napoli e Torino, ma anche piccole realtà in cui si sta sperimentando l’installazione di punti di ricarica in aree commerciali. Tra questi, San Donà di Piave e Marcon.
In Valle d’Aosta solo l’11% dei comuni non ha punti di ricarica; una percentuale che sale addirittura al 76% in Molise e al 74% in Calabria. Tra le altre Regioni virtuose vi sono la Toscana e l’Emilia-Romagna, con solo il 30% dei comuni senza colonnine. Maglia nera, invece, alla Sardegna (66%) e alla Basilicata con il 65% di realtà senza punti di ricarica.
Densità dei punti di ricarica per auto elettriche: l’Italia corre a due velocità
Per quanto riguarda la densità dei punti di ricarica, altro dato è legato all’individuazione delle zone d’Italia più o meno servite dalle infrastrutture per veicoli elettrici. Le aree con maggior densità (entro un raggio di 30 km) sono quelle in prossimità delle principali città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino) e lungo le principali arterie stradali. Una particolare concentrazione di punti di ricarica si ritrova nella Pianura Padana.
Anche restringendo il raggio, i risultati sono incoraggianti: più del 91% del territorio ha a disposizione almeno un punto di ricarica entro 10 km, in aumento rispetto all’86% del 2022. A scala nazionale, nelle città dell’Italia centro-settentrionale (Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Genova) sono numerose le celle che hanno più di 10 punti di ricarica. In quelle del Sud Italia (Napoli, Palermo, Catania, Bari) le celle con punti di ricarica sono più rade e con numeri piuttosto contenuti.
Infrastrutture e autostrade
Altro capitolo riguarda la distribuzione delle infrastrutture lungo la rete autostradale, dove i punti di ricarica sono circa 800. Nel Nord le strade principali distano nel 96% dei casi meno di 5 km dai punti di ricarica più vicini. Nel Centro la percentuale scende all’84%; nel Sud Italia e Isole è di poco superiore al 70%. Numeri che portano ad alcune considerazioni:
- in Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia, le strade principali distano spesso meno di 1 km dai punti di ricarica;
- nel Centro vi è una buona copertura lungo le autostrade e vicino ai comuni più grandi come Roma e Firenze. Nell’entroterra la distanza minima tra strade principali e infrastrutture di ricarica supera i 10 km;
- al Sud bisogna distinguere tra le regioni in cui ci sono strade che distano anche più di 20 km dall’infrastruttura di ricarica più vicina (Basilicata, Calabria e Sardegna) e quelle con una copertura più capillare (Campania, Puglia e Sicilia).

