Perché è importante migliorare l’efficienza energetica degli uffici pubblici?
                                Fino al 30 settembre 2023 (in prima battuta la scadenza era fissata all’11 settembre) è in consultazione sul sito dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) il contratto tipo di prestazione energetica, una guida per le amministrazioni pubbliche impegnate a realizzare interventi di efficientamento per edifici pubblici.
Efficienza energetica uffici pubblici: il contratto tipo
Cos’è e cosa prevede il contratto tipo di rendimento energetico per gli edifici pubblici
In virtù di quanto previsto nell’Accordo quadro tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, l’Autorità Nazionale Anticorruzione e l’ENEA– Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile, si sono conclusi i lavori per la predisposizione del contratto di prestazione energetica (EPC), un contratto che permette, a fronte del pagamento del servizio di prestazione energetica, nonché dell’eventuale fornitura di una o diverse tipologie energetiche, di effettuare adeguamenti/sostituzione degli impianti che consentano di conseguire nel tempo una migliore prestazione energetica e dunque un successivo risparmio.
Il compito di predisporre contratti-tipo rientra tra le attribuzioni dell’Autorità anche ai sensi di quanto previsto dall’articolo 222, comma 2, del decreto legislativo n. 36 del 31.03.2023 recante il nuovo Codice dei contratti pubblici, secondo cui l’ANAC (attraverso bandi-tipo, capitolati-tipo, contratti-tipo e altri atti amministrativi generali) garantisce la promozione dell’efficienza, della qualità dell’attività delle stazioni appaltanti, cui fornisce supporto anche facilitando lo scambio di informazioni e la omogeneità dei procedimenti amministrativi e favorisce lo sviluppo delle migliori pratiche.
Efficienza energetica uffici pubblici: le differenze tra i contratti
Nei contratti di rendimento energetico o di prestazione energetica i ricavi di gestione dell’operatore economico sono determinati e pagati in funzione del livello di miglioramento dell’efficienza energetica o di altri criteri di prestazione energetica stabiliti contrattualmente, purché quantificabili in relazione ai consumi. La misura di miglioramento dell’efficienza energetica, calcolata secondo le norme in materia di attestazione della prestazione energetica degli immobili e delle altre infrastrutture energivore, è resa disponibile all’ente concedente a cura dell’operatore economico e deve essere verificata e monitorata durante l’intera durata del contratto, anche avvalendosi di apposite piattaforme informatiche adibite per la raccolta, l’organizzazione, la gestione, l’elaborazione, la valutazione e il monitoraggio dei consumi energetici.
In particolare, il contratto tipo di prestazione energetica (E.P.C. – Energy Performance Contracts) rappresenta una guida per la Pubblica amministrazione nella predisposizione di contratti di rendimento energetico secondo le procedure del partenariato pubblico privato e alla luce dell’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti.
Il calendario degli appuntamenti prevede nello specifico:
- dal 1° luglio 2023, al fine di rendere disponibile quanto prima al mercato il contratto tipo e di garantire la massima trasparenza e partecipazione ai procedimenti di regolazione, è partita la consultazione il contratto tipo EPC ed i relativi allegati (le definizioni, la relazione illustrativa e lo schema di capitolato tecnico);
 - entro il 30 settembre 2023 è prevista invece la presentazione dei contributi.
 
I soggetti interessati possono far pervenire le proprie osservazioni sui documenti in consultazione esclusivamente mediante la compilazione del Questionario on line sul sito di Anac. Gli Stakeholder invece possono far pervenire le proprie osservazioni sui documenti posti in consultazione esclusivamente mediante la compilazione del Questionario on line, sempre sul sito Anac.
Perché è importante l’efficientamento energetico degli uffici PA?
L’energia è una delle maggiori spese generali ma controllabili negli edifici per uffici pubblici. La riduzione del consumo energetico non solo consente di risparmiare denaro, ma migliora le condizioni di lavoro che possono aumentare la produttività del personale. Inoltre, anche a livello ambientale si contribuisce in questo modo alla riduzione delle emissioni di carbonio.
Si tratta di un’opportunità sia economica che salutare, in linea con gli obiettivi nazionali e europei che l’Italia sta cercando di raggiungere.
Le attività delle PA sono prevalentemente basate sulla presenza in ufficio. Pertanto, esiste un numero significativo di edifici ma anche notevoli possibilità di interventi per il risparmio di elettricità da realizzare in questi tipi di locali.
Campagne ben progettate possono motivare le persone a ridurre il loro consumo energetico. Sono state apprese molte lezioni su come progettare campagne di sensibilizzazione e invogliare il cambiamento comportamentale per ottenere il massimo effetto dalla combinazione di interventi strutturali e azioni personali. È chiaro, tuttavia, che la semplice trasmissione di informazioni non cambierà il comportamento e le campagne mal progettate spesso non producono l’impatto previsto. Di conseguenza, la scelta di come investire e quando, ma soprattutto il monitoraggio dei progetti che garantiscono maggiore riscontro positivo in termini di risparmio, possono influenzare in modo fondamentale l’impatto climatico degli uffici pubblici.
Articolo pubblicato il 21 luglio 2023 – aggiornato il 12 settembre 2023
                                    