Efficienza energetica

Più della metà degli immobili pubblici italiani è inefficiente

Il PNIEC prevede l’efficientamento del 3% degli immobili ogni anno dal 2025 al 2030, obiettivo 9 volte superiore alla superficie riqualificata fra il 2014 e il 2022
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Più della metà degli immobili pubblici italiani è inefficiente

In Italia oltre la metà degli edifici pubblici deve scontrarsi con il problema dell’inefficienza. Urge “decarbonizzare” la Pubblica Amministrazione, per questo motivo l’Agenzia del Demanio ha pianificato di efficientare il 18% degli immobili statali tra il 2025 e il 2030. Un programma ambizioso, che però si scontra con una serie di criticità.

Innanzitutto, il tasso annuale di riqualificazione è troppo lento, con ritardi cronici soprattutto nelle scuole e nelle università. Tra le altre questioni irrisolte, la modalità di selezione nei bandi di gara, spesso basata sul massimo ribasso, i ritardi burocratici e la mancanza di fondi. Sul banco degli imputati anche la carenza di competenze tecniche all’interno della PA. Come risolvere le problematiche? Il Partenariato Pubblico Privato potrebbe essere la soluzione ideale per colmare il gap finanziario, accelerando il processo di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico.

L’inefficienza energetica degli edifici pubblici in Italia

Nel 2024 in Italia, il 56% degli edifici pubblici si trova nelle tre classi energetiche peggiori (E, F, G), con un quarto (24%) concentrato nella sola classe G. L’obiettivo è ridurre le emissioni: a tal proposito, l’Agenzia del Demanio ha stanziato 2,1 miliardi di euro per riqualificare 5 milioni di metri quadri di superficie entro il 2026.

Inoltre, grazie al PREPA, il Programma di Riqualificazione Energetica degli edifici della PA, in linea con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), si cercherà di efficientare il 18% degli edifici pubblici fra il 2025 e il 2030, con un tasso di efficientamento del 3% annuo e una riduzione annuale dei consumi energetici pari all’1,9%. Numeri ambiziosi, visto che il settore edilizio in Italia è responsabile del 42% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di gas serra, con una spesa media di 50 miliardi di euro l’anno per i consumi termici ed elettrici negli edifici.

I ritardi della PA

Dati che testimoniano l’obsolescenza del patrimonio immobiliare italiano, con l’urgenza di decarbonizzare nel più breve tempo possibile. Dall’analisi condotta dalla Community Smart Building di The European House – Ambrosetti (TEHA), emergono una serie di criticità che meritano attenzione. A fronte degli obiettivi stabiliti anche in ambito europeo, la PA è in ritardo.

Dopo il picco del 2018, quando ha raggiunto quota 4,1%, il tasso annuale di riqualificazione degli edifici pubblici è calato significativamente, fermandosi allo 0,7% nel 2022. La categoria più critica è rappresentata da scuole e università, che rappresentano il 38% del parco immobiliare della PA. In questo contesto, la ricerca sottolinea l’importanza del Partenariato Pubblico Privato (PPP) che però, ad oggi, è stato ancora poco utilizzato: tra il 1990 e il 2021 sono stati spesi solo 4,5 miliardi di euro, rispetto ai 93 miliardi del Regno Unito.

L’opportunità del Privato

L’analisi TEHA evidenzia anche altri ostacoli alla riqualificazione degli edifici pubblici. Innanzitutto vi sono problemi di gestione finanziaria. La modalità di selezione nei bandi di gara, spesso basata sul massimo ribasso, limita l’innovazione e la qualità delle soluzioni tecnologiche. Le difficoltà più sentite dagli addetti ai lavori riguardano i ritardi burocratici e la mancanza di fondi. Preoccupanti la carenza di competenze tecniche all’interno della PA e l’adozione del criterio del massimo ribasso come principale metodo di selezione nelle gare d’appalto.

Ecco perché l’ingresso di capitali privati può ridurre i tempi di realizzazione dei progetti, con l’incremento dell’innovazione grazie all’accesso a tecnologie avanzate e competenze specialistiche. Ingegneri, progettisti, installatori di sistemi HVAC e di domotica, tecnici di manutenzione e sicurezza sono i profili più richiesti nel settore degli Smart Buildings.

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