Nel 2024 drastica riduzione di interventi di riqualificazione degli edifici, le proposte del Coordinamento FREE
                                Coordinamento FREE ha avanzato nuove proposte per promuovere la riqualificazione edilizia degli immobili, finalizzate a dare continuità al mercato delle ristrutturazioni e della riqualificazione energetica, con il fine di avere edifici più sicuri, resistenti, confortevoli, a basso impatto energetico, carbonico e ambientale, ma anche edifici economici in relazione alle spese di gestione, evitando che un settore fondamentale per l’economia nazionale vada in crisi insieme al superbonus 110%.
Il Coordinamento FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica) è un’Associazione che raccoglie attualmente, in qualità di Soci, 26 Associazioni in toto o in parte attive in tali settori, oltre ad un ampio ventaglio di Enti e Associazioni che hanno chiesto di aderire come Aderenti (senza ruoli decisionali) ed è pertanto la più grande Associazione del settore presente in Italia.
Ha lo scopo di promuovere lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica nel quadro di un modello sociale ed economico sostenibile dal punto di vista ambientale, della decarbonizzazione dell’economia e del taglio delle emissioni climalteranti, avviando un’azione più coesa delle Associazioni e degli Enti che ne fanno parte anche nei confronti di tutte le Istituzioni.
Ma vediamo quali sono le proposte in campo.
Superbonus, pro e contro secondo il Coordinamento FREE per la riqualificazione immobili
Per salvaguardare sia le imprese sia il processo di decarbonizzazione, prima di tutto bisogna procedere con un’attenta analisi di quelli che sono i punti di forza degli interventi statali in ambito di riqualificazione energetica. Individuare cioè vantaggi e anche svantaggi, così da capire dove è necessario migliorare.
Per esempio, secondo Coordinamento FREE, tra gli aspetti positivi del Superbonus e dalla cessione del credito, vanno sicuramente menzionati i seguenti:
- stimolo e rilancio dell’economia in un periodo di crisi post Covid, soprattutto per PMI;
 - grande attenzione e stimolo alla riqualificazione energetica degli immobili;
 - sviluppo della filiera a 360°: crescita della capacità di progettazione e messa a punto di soluzioni tecniche di efficientamento energetico, crescita delle competenze per la realizzazione e installazione delle soluzioni di efficientamento, sviluppo di una solida filiera nazionale di produzione di componenti per l’efficientamento energetico;
 - facilità di accesso all’utilizzo dei fondi disponibili, perché non richiesto alcun impegno finanziario (o impegno molto basso) da parte dei beneficiari delle misure.
 
Tra i negativi, invece:
- una spesa per lo Stato oltre le previsioni;
 - l’aumento generalizzato dei prezzi di mercato degli interventi; misura sentita come temporanea e quindi maggiore attenzione alla velocità di esecuzione, in alcuni casi a scapito della qualità;
 - poca attenzione a premiare le soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico e ambientale (es. interventi di riqualificazione energetica ammessi alle stesse condizioni anche sulle seconde case, con distrazione di fondi da interventi che avrebbero potuto portare maggiori benefici di riduzione delle emissioni, attenzione al solo salto di classe energetica senza maggior premio per raggiungimento delle classi più alte).
 
Previsioni per il futuro
A partire dall’analisi dei pro e contro quindi, secondo FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia), i dati suggeriscono oggi che la rimodulazione del Superbonus insieme alla eliminazione del meccanismo di Cessione del Credito e il contestuale aumento dei tassi di interesse porteranno a una drastica riduzione degli interventi attesi già a partire dal 2024, con il serio rischio di generare un forte contraccolpo a tutte le imprese, soprattutto PMI, oggi attive nella filiera delle costruzioni e ristrutturazioni.
Oltre agli effetti economici, questo impedirebbe il rinnovamento di cui i nostri immobili necessitano per risultare più sicuri e avrebbe un forte contraccolpo sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Quindi quale potrebbe essere la soluzione?
Le proposte del coordinamento FREE per la riqualificazione degli immobili
Le proposte del Coordinamento FREE mirano a dare continuità agli interventi di riqualificazione, rendendoli più efficaci e meno costosi, attraverso la rimodulazione degli incentivi esistenti e l’introduzione di un fondo di garanzia e conto interessi per facilitare l’accesso ai capitali privati.
In particolare sono state avanzate per:
- mitigare tutti i possibili effetti negativi richiamati in precedenza;
 - facilitare l’accesso agli interventi;
 - superare, quando necessario, le barriere finanziarie che scoraggiano molti soggetti;
 - dare degli strumenti di lungo respiro che diano stabilità nel tempo ai settori coinvolti, senza però trascurare l’esigenza prioritaria di ridurre la spesa per lo stato a parità di interventi eseguiti.
 
A partire da queste consapevolezze, le proposte prevedono di:
- associare misure di incentivazione, come le detrazioni fiscali e il conto termico, a misure volte a superare la barriera finanziaria del dovere anticipare tutte le spese legate all’intervento di riqualificazione, rese più onerose dall’aumento dei tassi di interesse;
 - fare in modo che le politiche di supporto si rivolgano a tutte le fasce di utenza, a partire dalla classe media fino ad arrivare a chi versa in condizioni di ristrettezze economiche;
 - introdurre politiche con un piano di medio lungo periodo, perlomeno fino al 2030, in modo da favorire un positivo e sano rafforzamento della filiera delle costruzioni, e prevedere meccanismi di valutazione e integrazione che favoriscano la loro efficacia;
 - sfruttare entrambi gli schemi di incentivazione esistenti per rispondere in modo efficace alle diverse esigenze (in termini di supporto economico, barriere da affrontare, tipologia di interventi, priorità, etc.) collegate a famiglie, case popolari, immobili pubblici, imprese, etc.
 - procedere con la rimodulazione delle detrazioni fiscali affinché premino le soluzioni più efficaci ed impattanti in termini energetico-ambientali, con un intervallo di detrazioni fra il 55% e l’80%;
 - prevedere la raccolta di dati semplificati sui consumi energetici pre e post intervento in modo da consentire una valutazione più affidabile dell’impatto delle misure proposte e consentire l’individuazione delle soluzioni più efficienti ed efficaci dal punto di vista energetico e ambientale.
 - valutare la possibilità di usare emissioni di Titoli di Stato dedicati alla copertura della spesa pubblica collegata alle misure di supporto per la riqualificazione dell’edilizia.
 
In questo contesto diventa quindi necessario prevedere l’ampliamento del conto termico affinché copra anche il settore privato in merito agli interventi di riqualificazione energetica e possa essere impiegato dai soggetti che non sono ammessi alle detrazioni fiscali (per incapienza, regime impositivo, etc.).
Allo stesso tempo, bisogna introdurre una misura specifica, sempre basata sul conto termico, per i soggetti in condizioni di disagio economico, in modo che possano beneficiare della riqualificazione a costo zero con l’investimento anticipato da imprese opportunamente qualificate. Da qui l’idea di affiancare un fondo di garanzia e un fondo in conto interessi agli incentivi, in modo da superare la barriera finanziaria (ossia la necessità di anticipare tutta la spesa dell’investimento) rendendo più agevole e meno costoso l’accesso ai finanziamenti e favorendo il coinvolgimento di capitali privati. Si potrebbe anche fare uso di cessione del credito e sconto in fattura per alcuni ambiti di intervento, i cd. “mutui verdi” dedicati alla riqualificazione edilizia slegata dall’acquisto dell’unità immobiliare.
                                    