Efficienza energetica

Case Green, strategie e richieste di incentivi

Trasparenza e ragionevolezza nei costi per rendere la Direttiva Case Green uno strumento reale di miglioramento del patrimonio edilizio italiano
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Case Green, strategie e richieste di incentivi
La Direttiva UE “case green” ha avuto il via libera dal Parlamento Europeo. Un altro passo verso un nuovo e necessario capitolo dell’efficientamento energetico del costruito. Che gli Stati europei dovranno recepire. Cortexa, l’associazione che riunisce le più importanti aziende del settore dell’isolamento a cappotto in Italia si mette a disposizione del Governo per identificare le strategie più efficaci per l’efficienza energetica degli edifici. La posizione di AiCARR, l’associazione che riunisce oltre 2100 tra progettisti, studiosi e installatori, operativi nel settore del condizionamento dell’aria, ricorda all’UE che sono necessari degli incentivi. 

Direttiva Case Green, la posizione di Cortexa

Il 14 marzo 2023 il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva EPBD (Energy Performance of Building Directive) che prevede la riqualificazione degli edifici residenziali in classe G di ogni Stato membro, circa il 15% degli immobili esistenti più energivori e obsoleti, che dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033. Questa novità sopraggiunge poco dopo la decisione del Governo di ridurre l’aliquota del Superbonus e di interrompere le opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura per pensare a una nuova strategia di supporto alla riqualificazione energetica degli edifici. “Come Cortexa desideriamo mettere a disposizione del Governo le nostre conoscenze, per mettere a punto una strategia a lungo termine che consenta di riqualificare gli edifici più energivori con soluzioni durevoli ed efficaci”, afferma Stefano Deri Presidente di Cortexa. “L’unica energia veramente sostenibile è quella risparmiata. È necessario intervenire in primo luogo sull’involucro degli edifici affinché non vi siano più sprechi di energia, qualunque sia la fonte di approvvigionamento energetico, installando Sistemi a Cappotto forniti come kit da un unico produttore, dotati di certificato ETA e marcatura CE, progettati e posati secondo le norme vigenti e le migliori conoscenze tecniche disponibili, raccolte nel Manuale Cortexa. Non si può prescindere dal Sistema a Cappotto per raggiungere gli obiettivi europei, chiediamo quindi che il Governo renda obbligatori per questo Sistema criteri di qualità chiari e rigorosi. Solo così potremo ambire a raggiungere gli obiettivi europei, evitare lo spreco di risorse pubbliche a causa di interventi non efficaci e garantire ai cittadini abitazioni salubri, confortevoli e il cui valore di mercato resti stabile nel tempo”. Per raggiungere gli obiettivi europei Cortexa chiede al Governo di adottare delle politiche strutturali di incentivazione e di ripensare, dopo la riduzione dell’aliquota del Superbonus, la messa al bando della cessione del credito e dello sconto in fattura, a strumenti sostenibili di sostegno finanziario, per mettere in condizione tutti gli italiani, specialmente i meno abbienti, di intervenire sulle proprie abitazioni.

AiCARR chiede gli incentivi giusti

La direttiva Case Green è giudicata come uno strumento positivo, che rende più vicino l’obiettivo di incrementare l’efficienza energetica del Paese e diminuire significativamente le emissioni di CO2, ricordano dall’AiCARR. “È chiaro – continua l’Associazione – che l’introduzione di misure obbligatorie così impegnative vada sostenuta mettendo in atto sistemi virtuosi. La priorità secondo AiCARR è che i costi sostenuti per ottenere il risparmio energetico richiesto dalla direttiva vengano resi trasparenti e ragionevoli”. “È necessario che l’Europa introduca strumenti finanziari più efficaci e stabili del Superbonus, che non droghino il mercato, come avvenuto negli scorsi mesi, e che rendano sostenibili le spese da affrontare per l’efficientamento energetico di un parco edilizio come quello italiano. Con oltre 12 milioni di edifici costruiti più di 30 anni fa, il nostro Paese, per adeguarsi alla direttiva, necessita di meccanismi di sostegno più incisivi rispetto a molte altre nazioni europee, così come si rendono necessari a breve termine interventi formativi specifici sui professionisti – progettisti, installatori e mondo delle costruzioni – che saranno sempre più richiesti negli interventi di riqualificazione degli edifici. Di questo non si può non tenere conto”.
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