Edilizia
La veranda che chiude il balcone è un abuso edilizio?
Tar Salerno: la chiusura del balcone che determina un incremento della superficie e del volume dell’appartamento cui accede è idonea a qualificare l’abuso in termini di significativo ampliamento dell’immobile preesistente. Necessita di permesso di costruire
Condividi

Il Tar Salerno, nella sentenza n. 454 del 19 febbraio 2021, si esprime in materia di veranda e titoli autorizzatori. Nella fattispecie ha stabilito che la chiusura con elementi in alluminio anodizzato e vetro, di parte di due balconi, comunicanti tra loro, di pertinenza dell’appartamento di proprietà, a prescindere dai materiali utilizzati – comunque idonei a garantirne la conservazione nel tempo – determina un incremento della superficie e del volume dell’appartamento cui accede, con conseguente aggravio del carico urbanistico. E perciò va considerata, in assenza di permesso di costruire, un abuso edilizio.
Il proprietario dell’appartamento aveva impugnato l’ordinanza con cui il comune ingiungeva la demolizione della “chiusura con elementi di alluminio anodizzato e vetro di parte del balcone di pertinenza”. In considerazione del “carattere datato della chiusura del balcone, coeva alla costruzione dell’intero edificio risalente agli inizi degli anni 70″, per cui “l’amministrazione avrebbe dovuto corredare l’ordine demolitorio di un surplus motivazionale al fine di dare conto dell’eventuale esistenza di un interesse pubblico, attuale e concreto, al ripristino della legalità violata, prevalente sull’affidamento maturato dal ricorrente al mantenimento dell’opera in questione.”