Edilizia

Bioedilizia e ristrutturazione formato Paea

Un progetto di ristrutturazione sostenibile a zero emissioni e zero consumi realizzato dall'associazione Paea (Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente) con soluzioni orientate alla bioedilizia
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Bioedilizia e ristrutturazione formato Paea
Ristrutturata secondo i dettami della bioedilizia, un’abitazione anni ‘60 a Caronno di Pertusella, provincia di Varese, rappresenta un valido esempio di casa passiva ad alta efficienza energetica. Il progetto si deve all’Associazione toscana PaeaProgetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente”, in particolare alla divisione interna Area Progetto guidata dalla biodesigner Marina Russo, proprietaria dell’immobile e committente del progetto di trasformazione.

Ristrutturazione sostenibile

Con l’intento di creare un edificio prima di tutto sostenibile, attraverso una ristrutturazione ecologica a basso impatto ambientale, le soluzioni tecnologiche adottate sono assolutamente naturali. Queste hanno permesso di raggiungere ottimi risultati termoigrometrici con valori di trasmittanza termica pari a circa 0.26 W/mqK sia per le pareti esterne che per i solai verso i vani freddi. Hanno inoltre portato al raggiungimento di ottime prestazioni energetiche conseguendo la classe A4, livello più alto nella classificazione energetica degli edifici. L’associazione Paea ha infine dato vita ad un vero e proprio cantiere-scuola. Durante le fasi costruttive ha infatti avviato corsi formativi rivolti a tecnici e artigiani per imparare le tecniche di posa dei materiali innovativi utilizzati nel cantiere.

Realizzazione del cappotto esterno in calce canapa

Isolamento con materiali naturali per la bioedilizia

La scelta del tipo di coibentazione per l’involucro edilizio è stata fondamentale nello sviluppo del progetto e ha portato ad individuare materiali naturali ecosostenibili. Tra questi, la calce canapa utilizzata per il cappotto esterno (15 cm) e il sughero naturale applicato nelle contropareti interne con uno spessore di 5 cm. Le pareti sul confine sono state invece isolate solo internamente con 10 cm di polistirene e 5 cm di sughero. Anche la falda esistente è stata coibentata con poliuretano e sughero, doppio assito per la ventilazione e copertura in lamiera verniciata antirombo. Per il tetto di nuova realizzazione si è optato invece per la calce canapa posata semi a secco nell’intercapedine della struttura lignea. Un ulteriore accorgimento ha interessato i ponti termici derivanti dal posizionamento delle solette di piano. Questi sono stati coibentati esternamente con una striscia di polistirene super compresso (2 cm) alloggiata nello scavo ottenuto dallo scrostamento dell’intonaco.

I vantaggi della calce canapa

Il biocomposito di calce e canapa è un materiale termoisolante naturale molto amato in bioedilizia. Rende gli edifici efficienti, sani e confortevoli con vantaggi di carattere ambientale ed etico. Si ottiene direttamente in cantiere miscelando le dosi definite di calce idraulica, canupolo (ovvero la parte legnosa della canapa) e acqua. L’impasto fluido così composto si getta solitamente all’interno di un’intelaiatura in legno procedendo con una casseratura da disarmare man mano che il muro sale. Questa semplicità di posa rende il sistema adatto a diverse lavorazioni, non solo per l’isolamento ma anche per nuove pareti, termointonaci, sottofondi e massetti alleggeriti. Dal punto di vista ambientale, la calce canapa è un materiale riciclabile, riutilizzabile, non crea problemi di smaltimento ed è carbon negative (assorbe e trattiene carbonio riducendo le emissioni di CO2 nell’atmosfera). Riduce inoltre la dipendenza da materiali da costruzione sintetici grazie alle sue proprietà isolanti, acustiche, traspiranti, igroscopiche e ignifughe.

Efficienza energetica e bioedilizia

“Non dobbiamo solo risparmiare energia”, afferma il gruppo di lavoro dell’Associazione Paea, “non dobbiamo consumarne proprio!”. Ecco che, accanto alla scelta di isolamenti altamente performanti, sono stati installati dispositivi impiantistici che permettono l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Tra questi, una pompa di calore aria-acqua per il riscaldamento, un Nuos per l’acqua sanitaria, un impianto fotovoltaico da 3kW e un serbatoio di raccolta dell’acqua piovana. Tutti accorgimenti che hanno portato al raggiungimento della prestigiosa classe energetica A4. Leggi anche: La casa stampata in 3D è anche ecosostenibile e si chiama Gaia

Photogallery

  Scheda del progetto Progettazione: architetto Moris Vaghi Consulenza design e bioarchitettura: biodesigner Marina Russo (Paea) Strutture: ingegnere Massimo Agradi Acustica: ingegnere Alessandro De Giorgi Termotecnico: perito industriale Giovanni Gianotti Impresa: Gierre Edile Impianto elettrico e fotovoltaico: B4 Energy Impianto termico: Gregorini Edilclima Fornitura sughero: Artimestieri Bose Fornitura calce-canapa: Pedone Working Opere in ferro: Lo Baccaro Nicola Lattoneria generale: Fratelli La Rosa
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