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Riforma Appalti, UNIONSOA: estendere la qualificazione ai servizi

Da UNIONSOA la proposta di riforma degli appalti: semplificare, digitalizzare e estendere la qualificazione SOA ai servizi. Punti chiave per attuare il PNRR
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Riforma Appalti, UNIONSOA: estendere la qualificazione ai servizi
Riforma Appalti, la proposta di UNIONSOA per un reale miglioramento, anche in ottica del PNRR Come migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di espletamento di una gara d’appalto? Burocrazia, richieste di autorizzazione, qualifiche, controlli e – in generale – i processi formali che precedono l’aggiudicazione di uno o più lavori sono sempre stati argomenti oggetto di molte discussioni. È indubbio che per migliorare le capacità di risposta e intervento bisogna partire dall’ottimizzazione di tempi e risorse, ma come? Una proposta di riforma, in questo senso, è arrivata da parte di UNIONSOA, l’Associazione Nazionale Società di Attestazione che rappresenta attualmente, con le sue Associate, circa il 42% del mercato delle attestazioni.

Cosa sono e come funzionano le SOA

Istituite con DPR 34 del 2000, le SOA sono enti di diritto privato – Autorizzate dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP oggi ANAC) – che svolgono una pubblica funzione. In pratica, l’obiettivo principale è quello di accertare il rispetto dei requisiti previsti dalle disposizioni comunitarie e nazionali in materia di qualificazione dei soggetti esecutori di lavori pubblici di importo superiore a 150 mila euro su tutto il territorio nazionale. Sono oltre 11.000 le imprese attestate dalle associate UNIONSOA, su un totale di circa 25.500 imprese in possesso di attestazione. Nata nel 2001, Unionsoa è l’associazione di categoria più rappresentativa del mercato.

La proposta di riforma appalti

Martedì 19 ottobre, nel corso delle audizioni svolte dalla Commissione Lavori Pubblici del Senato nell’ambito del Disegno di legge Delega in materia di Contratti pubblici, è stata Tiziana Carpinello, Presidente di UNIONSOA, a rivolgersi alle Camere chiedendo un intervento di riforma per ” aiutare a migliorare il settore con proposte concrete in materia di estensione della qualificazione al settore dei servizi e l’accesso alle banche dati pubbliche”. Nello specifico, è sul settore dei servizi che sono arrivate le maggiori osservazioni in quanto, come è stato spiegato, a causa della mancanza di un sistema di qualificazione degli operatori economici omogeneo ed efficiente, i tempi di espletamento delle gare di servizi sono particolarmente lunghi. “Riteniamo fondamentale estendere la qualificazione SOA al settore dei servizi. Questo consentirebbe l’esame e la verifica da parte delle SOA del possesso dei requisiti di ordine generale e speciale degli operatori economici che partecipano alle relative procedure di gara, ma anche di ridurre notevolmente i tempi ed i costi delle stazioni appaltanti per la verifica dei requisiti, oltre che rappresentare un ulteriore presidio di legalità, semplificazione e trasparenza”, ha dichiarato Carpinello nel corso dell’audizione.

I vantaggi e il ruolo chiave del Recovery Fund

Secondo UNIONSOA, inoltre, l’introduzione delle qualificazioni SOA nel settore dei servizi potrebbe costituire un vantaggio per le amministrazioni comportando diversi benefici, tra cui eliminare la discrezionalità e rendere sufficiente – in fase di ammissione dei concorrenti – la dichiarazione da parte degli operatori economici di possedere l’attestazione SOA e, infine, rendere la verifica dei requisiti più celere, attraverso il collegamento per le SOA con le banche dati Nazionali. “Condividiamo l’obiettivo della Legge Delega di fare ricorso a banche dati a livello centrale, ma per rendere il sistema davvero funzionale sarebbe necessario prevedere espressamente la facoltà delle SOA di accesso e fruizione a tutte le banche dati della PA rilevanti ai fini dell’attestazione. Inoltre, l’ipotesi che le SOA abbiano accesso alle banche dati nazionali sarebbe in grado di ridurre i costi di funzionamento della macchina pubblica liberando risorse da impiegare in attività più produttive”, ha specificato la Presidente a tal proposito.

Riforma appalti per attuare i progetti del PNRR

In quest’ottica, semplificare e ridurre i tempi diventa funzionale soprattutto in vista delle risorse in arrivo grazie al Recovery Fund. Digitalizzare e migliorare i processi di accesso e partecipazione alle gare d’appalto non viene visto quindi solo come un obiettivo, ma gioca il ruolo di garanzia anti spreco. Come riportato in una nota, l’Associazione ha spiegato: “È necessario procedere con una semplificazione e noi ci siamo preparati proprio per questo, perché oggi le imprese hanno tantissime difficoltà ad avvicinarsi alla qualificazione e in generale a gestire negli appalti pubblici tutte le procedure. È necessario che ci sia un minimo di ritocco proprio per adeguare quello che è sul Codice dei contratti e sulle norme che sono venute per la semplificazione e quindi permettere non solo di fare parole sulla semplificazione, ma di agire concretamente”.
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