Nasce SCP Esecuzione, la piattaforma che semplifica le procedure operative delle stazioni appaltanti
Nasce la Piattaforma SCP Esecuzione, strumento ideato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), con il supporto di ITACA, che si pone l’obiettivo di semplificare le procedure operative delle stazioni appaltanti. Il progetto rientra nell’ambito della misura PNRR M1C1-1.10 “Strumenti e azioni per il supporto alla qualificazione delle Stazioni Appaltanti e alla digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici”.
La sperimentazione è partita all’inizio di ottobre in Liguria e sarà progressivamente estesa alle altre Regioni fino al 30 giugno 2026. Durante questa fase, gli enti potranno testare le funzionalità, avere un servizio di assistenza dedicato e contribuire al perfezionamento della piattaforma. L’accesso è riservato alle amministrazioni delle Regioni aderenti già censite in AUSA. Potranno utilizzarla esclusivamente i RUP e gli utenti autorizzati delle stazioni appaltanti abilitate.
La piattaforma SCP
Grazie a SCP Esecuzione, le stazioni appaltanti che non dispongono di una propria piattaforma per la gestione della fase di esecuzione del contratto, potranno utilizzarne una certificata ed interoperabile con ANAC. In tal modo, sarà possibile gestire digitalmente l’intero ciclo di vita del contratto, dall’affidamento all’esecuzione, come previsto dal codice dei contratti pubblici e in ottemperanza agli obiettivi assunti dall’Italia con il PNRR.
Schematicamente, la piattaforma è progettata per offrire:
- la gestione interamente digitale della fase di esecuzione, indipendentemente dal sistema utilizzato nelle fasi precedenti;
- l’interoperabilità con la BDNCP (Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici) di ANAC;
- una soluzione pronta e operativa per le amministrazioni che non dispongono di strumenti propri.
La digitalizzazione
La digitalizzazione è ormai un elemento fondante nella gestione dei contratti pubblici da parte dei professionisti del settore. Come si legge nel recente rapporto del MIT “Osservatorio RUP 2025”, nel 67% dei casi i professionisti coinvolti hanno dichiarato di utilizzare piattaforme pubbliche o a partecipazione pubblica per la digitalizzazione del ciclo di vita del contratto come uniche o prevalenti per la fase di affidamento. Le più utilizzate sono quelle di CONSIP (15,5%) e di ANAC (14,8%).
Quasi la metà degli oltre 4.700 rispondenti impegnati nell’affidamento ha dichiarato che la piattaforma utilizzata è gratuita (48,9%). Una significativa parte – il 22,8% – ha dichiarato di utilizzare piattaforme a pagamento a canone annuo fisso. A dimostrazione che ancora oggi un numero non irrisorio di stazioni appaltanti ha valutato più opportuno l’utilizzo di piattaforme a pagamento.
L’aspetto formativo
Emerge anche la necessità di accrescere l’ambito formativo. Il documento del MIT ha evidenziato l’esigenza di formazione nei seguenti ambiti:
- utilizzo della Gestione informativa digitale delle costruzioni;
- utilizzo dei CAM;
- gestione delle riserve;
- concessioni.
Importanti gap formativi concernono anche:
- project management;
- contenzioso e soluzione delle controversie;
- la revisione dei prezzi.
D’altronde, anche per il 2025 gli ambiti nei quali i partecipanti all’indagine hanno rappresentato maggiori gap formativi sono gli stessi per i quali hanno indicato criticità nelle varie fasi dell’appalto. Si pensi ad esempio alle criticità connesse all’utilizzo del BIM e alla revisione dei prezzi. Come pure un importante gap formativo riguarda il project management, che è fortemente connesso con il ruolo che viene richiesto oggi al nuovo Responsabile Unico del Progetto.
Appare dunque evidente che una formazione dedicata potrebbe rendere meno problematica la gestione delle attività dei RUP.

