Edilizia

Decreto “Salva Casa”: analisi e considerazioni sul pacchetto emendamenti in arrivo

Il Ministro Salvini annuncia un pacchetto di emendamenti per semplificare l'edilizia privata e promuovere nuove politiche abitative, rispondendo meglio ai bisogni delle famiglie
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Decreto “Salva Casa”: analisi e considerazioni sul pacchetto emendamenti in arrivo

Il decreto “Salva-Casa” sarà assegnato alla Camera dei deputati e sarà esaminato nella Commissione ambiente e infrastrutture l’11 giugno. Ad annunciarlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che in occasione di una conferenza ha presentato un pacchetto di emendamenti che mira a rafforzare le semplificazioni del DL Salva Casa nel settore dell’edilizia privata, nonché a promuovere un nuovo paradigma nelle politiche abitative, rispondendo in modo più efficace ai bisogni delle persone e delle famiglie.

Tra le misure proposte vi sono l’abbassamento dei soffitti e la riduzione delle superfici. Gli emendamenti sono stati tutti preliminarmente concordati con vari ministeri, tra cui quelli della Salute, Cultura, Giustizia e Ambiente.

Questo percorso di approvazione congiunto riflette un impegno trasversale nel migliorare le condizioni abitative del Paese. L’intento è quello di rispondere concretamente al disagio abitativo attraverso il riordino e l’innovazione dell’edilizia residenziale e sociale tramite la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente e contenere il consumo di suolo, rappresentando un volano per la rigenerazione urbana.

DL Salva Casa: la ratio del pacchetto di emendamenti

Partendo dal presupposto che, a causa della crescente urbanizzazione e delle mutate esigenze abitative, la normativa edilizia italiana si trova di fronte alla necessità di adattarsi alle nuove realtà, le proposte che verranno discusse in fase di conversione del decreto, mirano a modificare le normative esistenti, con l’obiettivo di rendere le abitazioni più accessibili e conformi alle attuali condizioni di vita urbana.

In questo contesto il Ministro Salvini, in occasione della conferenza stampa, ha ritenuto la questione della superficie minima degli appartamenti  un tema di rilevante attualità, specialmente nelle grandi città. Attualmente, la normativa prevede una superficie minima abitabile di 28 metri quadri per una sola persona e di 38 metri quadri per due persone. Tuttavia, queste dimensioni non rispecchiano più le esigenze reali di molte persone che vivono nelle grandi città italiane come Milano e Roma.

Un altro aspetto significativo riguarda l’altezza dei soffitti. La normativa attuale prevede un’altezza minima di 2,70 metri, una misura che poteva avere senso decenni fa ma che oggi risulta, secondo il Ministro, anacronistica. Nel contesto odierno, è ragionevole proporre un abbassamento del limite minimo a 2,40 metri, in linea con quanto già previsto per alcune aree della casa come corridoi e bagni. Tale modifica permetterebbe di sanare e rimettere sul mercato molti appartamenti che attualmente non possono essere considerati abitabili secondo le norme vigenti.

DL Salva Casa: nel pacchetto emendamenti anche il terziario

Infine, un altro punto cruciale è la possibilità di convertire spazi destinati al terziario, commerciale o uffici in abitazioni residenziali, specialmente nelle città. La proposta prevede di includere nei cambi di destinazione d’uso anche i locali al piano terra.

Il testo base prevede tali cambiamenti solo per i piani superiori, dal secondo in su. Tuttavia, molti negozi, laboratori e uffici situati al piano terra sono di fatto già utilizzati come abitazioni, sebbene non risultino tali nei registri ufficiali, contribuendo così all’economia sommersa.

Analisi del pacchetto emendamenti al DL Salva Casa

Andando nello specifico, riportiamo in questa tabella il contenuto degli emendamenti, con alcune considerazioni sull’immediato impatto, come evidenziato dal Ministro, in occasione delle presentazione dei medesimi, in sede di conferenza stampa.

Superficie minima

Aspetti normativi Dettagli della proposta
Introduzione micro appartamenti In risposta alle necessità abitative di studenti, lavoratori e giovani coppie, specialmente nelle grandi città come Milano e Roma, si propone la revisione dei limiti di superficie minima per gli appartamenti.
Limiti attuali e proposte Attualmente, la superficie minima è di 28 mq per una persona e 38 mq per due. La proposta mira a ridurre questi limiti a 20 mq e 28 mq rispettivamente.
Impatti attesi La revisione dovrebbe espandere l’offerta abitativa e potenzialmente ridurre i costi di affitto. Viene garantita l’agibilità, rispettando standard di igiene e sicurezza.
Contesto urbano La proposta di modifica dei limiti di superficie minima si basa sull’osservazione delle realtà abitative attuali, riconoscendo l’esigenza di adattare le normative alle condizioni moderne delle metropoli.

Altezza soffitti

Aspetti Normativi Implicazioni Pratiche
Modifica altezza minima Si propone di rendere abitabili gli spazi con altezza interna minima di 2,40 metri, estendendo la norma già applicabile a corridoi e bagni anche a soggiorni e cucine.
omogeneità della normativa L’obiettivo è uniformare i limiti di altezza, attualmente soggetti a deroghe in specifici contesti, come i comuni montani o gli spazi sotto-tetto.
Approvazione ministeriale Il Ministero della Salute ha espresso un parere favorevole alla proposta, indicando la sua fattibilità dal punto di vista della salute pubblica.
Contesto storico e attuale Riflettendo sui cambiamenti nelle esigenze abitative dal 1970 ad oggi, la misura è vista come un adeguamento necessario alle realtà immobiliari contemporanee.

Cambio destinazione d’uso

Finalità della proposta Dettagli della proposta
Valorizzazione urbana Incoraggiare la trasformazione di locali commerciali in abitazioni al piano terra può stimolare il rinnovamento dei centri storici e prevenire lo spopolamento.
Condizioni vincolate I Comuni possono imporre condizioni specifiche per garantire che il cambio di destinazione d’uso rispetti gli obiettivi di riqualificazione urbana, evitando degrado.
Le necessità urbane La proposta risponde a una necessità emergente nei piccoli Comuni e nelle grandi metropoli, dove la riconversione di spazi non residenziali in abitativi è spesso praticata anche se non formalizzata.

Tolleranze e verifica in loco dei lavori

Innovazioni Normative Implicazioni per i cittadini
Decreti e Semplificazioni Future Il decreto Salva Casa ha introdotto tolleranze costruttive più flessibili. Si prevede l’estensione di queste semplificazioni a nuovi interventi edilizi.
Verifica dei lavori L’obiettivo è garantire che, una volta ottenuta la certificazione di agibilità, nessun ente possa successivamente contestare la conformità degli interventi realizzati.
Regolarizzazione immobili pre-1977 Si propone una semplificazione delle procedure per regolarizzare le difformità in immobili costruiti prima del 1977, facilitando la gestione di un patrimonio edilizio storico.
Semplificazione iter normativo L’intenzione è ridurre gli oneri a carico dei cittadini per la regolarizzazione di difformità minori, limitando gli interventi correttivi ai soli aspetti indispensabili per la sicurezza.

Potere sostituivo delle Regioni e norma “Salva Milano”

Le finalità Il contesto normativo
Riduzione tempi Si considera opportuno limitare i tempi entro cui le Regioni possono esercitare il potere sostitutivo, per aumentare la certezza dei diritti abitativi.
Norma Salva Milano La norma intende proteggere le autorizzazioni edilizie esistenti nonostante le indagini giudiziarie, evitando blocchi nell’espansione urbana e nella ristrutturazione.
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