Decreto Salva Casa: arriva la modulistica unificata
A ben dieci mesi di distanza dall’entrata in vigore del decreto legge numero 69/24, poi convertito con modifiche nella legge 105/24, caratterizzati dall’assoluta incertezza dei tecnici, pubblici e privati, circa i modelli da utilizzare al fine di dare concretamente corso alle semplificazioni ed alle nuove procedure in sanatoria previste dal decreto Salva Casa, la Conferenza Unificata ha, finalmente, approvato l’accordo tra Stato, Regioni e ANCI, in rappresentanza dei Comuni italiani, sulla modulistica unificata.
Gli obiettivi della Conferenza Unificata
Il nuovo accordo, come ha osservato il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, dovrebbe garantire l’uniformità nell’applicazione della norma, sciogliendo definitivamente il nodo che, sino ad oggi, ha sostanzialmente bloccato l’attività dei soggetti, a vario titolo, operanti nel comparto edìle.
Il cuore del documento approvato dalla Conferenza Unificata consiste nell’aggiornamento (e non nella sostituzione integrale) dei modelli già esistenti, ed in uso presso gli enti locali territoriali, relativi a Cila, Scia, Scia alternativa al permesso e Permesso di costruire, con l’intento dichiarato di recuperare il tempo perduto e consentirne ai Comuni ed alle Regioni un più rapido recepimento.
Salva casa: il contenuto della modulistica unificata
Sinteticamente, e con riserva espressa di ulteriori approfondimenti, alcune delle principali novità riguardano:
- quanto alla Cila, l’inserimento, nel modello relativo, dell’attestazione delle tolleranze;
- quanto alla Scia, per gli interventi realizzati in assenza o in difformità da essa, il recepimento della doppia conformità asimmetrica (ossia la possibilità di sanatoria, per gli interventi conformi alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della segnalazione e ai requisiti prescritti dalla disciplina edilizia vigente al momento della realizzazione);
- quanto alla regolarità urbanistica, il relativo quadro (denominato “Regolarità urbanistica e precedenti edilizi”), viene sostanzialmente allineato alle previsioni già contenute nelle linee guida del Mit, in materia di stato legittimo, in quanto si stabilisce che, nel campo in oggetto, “può essere indicato il titolo rilasciato o assentito che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio, che ha interessato l’intero immobile o l’intera unità immobiliare”, naturalmente a condizione che, nella relativa istanza o segnalazione “siano stati indicati gli estremi del/dei titolo/i originario e di quelli successivi relativi l’intero immobile o l’intera unità immobiliare”;
- ancora, in relazione alla cosiddetta agibilità sanante, si stabilisce che si potranno regolarizzare le difformità parziali “realizzate durante l’esecuzione dei lavori oggetto di un titolo abilitativo, accertate all’esito di sopralluogo o ispezione dai funzionari incaricati di effettuare verifiche di conformità edilizia, rispetto alle quali non sia seguito un ordine di demolizione o di riduzione in pristino e sia stata rilasciata nelle forme previste dalla legge la certificazione di abitabilità/agibilità”;
- infine, sempre in relazione alla Scia, nella Relazione Tecnica di asseverazione, nel quadro “Conformità igienico-sanitaria”, è inserito un punto ulteriore che richiama espressamente le deroghe alle altezze ed alle superfici minime interne dei monolocali, come indicate nell’articolo 24, comma 5 bis del d.P.R. 380/01, in seguito alla modifica introdotta dal decreto legge numero 69/2024.
La gestione telematica delle pratiche
Importante, infine, notare, come si ricava dal sito istituzionale del Ministero per la Pubblica Amministrazione, che, utilizzando i fondi del PNRR destinati al progetto “Digitalizzazione delle procedure (SUAP e SUE)”, saranno quanto prima messi a disposizione dei Comuni e delle Regioni i “tracciati dati”, che consentiranno, non solo una più agevole gestione telematiche delle pratiche edilizie, ma una più efficace implementazione dei rispettivi sistemi informativi.

