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Come l’intelligenza artificiale entra in cantiere per fermare la criminalità organizzata

Il MIT sperimenterà il primo algoritmo al mondo per scovare le infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti del PNRR
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Come l’intelligenza artificiale entra in cantiere per fermare la criminalità organizzata

Il settore dei contratti pubblici è da sempre una delle principali porte d’ingresso per la criminalità organizzata. Oggi, tramite l’intelligenza artificiale, si apre una nuova possibilità di controllo in ottica di prevenzione e trasparenza per gli appalti pubblici.

Un progetto italiano, unico al mondo, punta a rivoluzionare il modo in cui lo Stato protegge i fondi pubblici.

L’intelligenza artificiale contro la criminalità organizzata negli appalti pubblici

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha dimostrato di saper fare molto di più che ottimizzare processi industriali o automatizzare risposte. Oggi è un alleato strategico nella lotta alla criminalità organizzata, in particolare quella economica.

La criminalità organizzata, negli anni ha mutato pelle: con ingenti investimenti, si è insinuata nelle imprese, partecipa ai bandi, mimetizzandosi dietro operazioni finanziarie lecite. E per fronteggiare una minaccia così evoluta, servono strumenti altrettanto sofisticati. Ed è proprio in questa direzione che l’Italia si è mossa, unendo l’intelligenza investigativa a quella artificiale.

Rozes: il primo algoritmo “anti-mafia” al mondo

A guidare l’innovazione è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha avviato una sperimentazione con la start-up Rozes, spin-off dell’Università di Padova.

L’obiettivo è quello di utilizzare il primo algoritmo al mondo capace di riconoscere i segnali della criminalità organizzata nei bilanci aziendali. Lo strumento, che verrà impiegato nel monitoraggio degli appalti finanziati con il PNRR, è in grado di rilevare pattern ricorrenti che sfuggono all’occhio umano: anomalie nei flussi di cassa, relazioni sospette tra fornitori, assetti societari opachi. Un approccio predittivo, capace non solo di verificare ma di prevenire, rendendo più difficile l’infiltrazione delle mafie nei cantieri pubblici.

Come cambieranno i controlli nella PA?

Questa iniziativa, pionieristica nel panorama globale, rappresenta un cambio di paradigma per la pubblica amministrazione: non più controlli ex post, ma analisi predittiva e automatizzata, basata su Big Data e Machine Learning.

Il sistema, già in uso presso gli uffici del MIT, consentirà un’analisi più rapida e accurata del rischio, migliorando la trasparenza e la qualità delle decisioni. Nei prossimi mesi, il Dicastero condurrà valutazioni interne sull’efficacia dello strumento e raccoglierà feedback per migliorarne l’adozione.

L’alleanza tra istituzioni pubbliche, mondo accademico e innovazione tecnologica segna un punto di svolta: l’Italia può oggi vantare un modello virtuoso che potrebbe ispirare altre amministrazioni europee.

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