Ddl delega Codice dei Contratti pubblici, il no di Inarcassa all’appalto integrato
Dopo l’approvazione del Cdm, la Ragioneria dello Stato ha ‘bollinato’ il disegno di legge delega per la revisione del Codice dei Contratti pubblici, che ora passa all’esame del Parlamento.
Il provvedimento si è reso necessario per dare nuovo impulso all’intero comparto del mercato dei lavori, delle forniture e dei servizi pubblici in un contesto di adeguamento della disciplina al diritto europeo. I principi e criteri direttivi elencati all’art. 2, comma 1, insistono sui principali ambiti di interesse degli architetti e ingegneri liberi professionisti. Dall’appalto integrato fino al processo di semplificazione delle procedure di progettazione.
Inarcassa sulla Riforma del Codice dei Contratti Pubblici
“Guardiamo con molta attenzione ai prossimi passaggi parlamentari sul disegno di legge delega”, commenta il presidente della Fondazione Inarcassa, Franco Fietta. “Da qui ai prossimi anni, ci troveremo ad operare in un contesto straordinario in coerenza col programma di spesa e investimenti pubblici realizzato nell’ambito del PNRR. Sarà fondamentale puntare allo snellimento delle procedure di gara, sia nella fase di progettazione che di realizzazione dell’opera. Condividiamo la finalità generale del disegno di legge delega di orientare gli investimenti per le opere pubbliche in termini di innovazione e sostenibilità, garantendo allo stesso tempo efficienza e tempestività.”
Puntare sulla centralità del progetto
Tuttavia, prosegue il presidente Fietta, ciò non deve avvenire a discapito della qualità del progetto, essenziale per garantire adeguate valutazioni sulla sicurezza, economicità e sostenibilità dell’opera. “La semplificazione delle procedure relative all’approvazione, verifica e validazione dei progetti, da realizzarsi anche attraverso una riduzione dei livelli di progettazione – secondo quanto previsto dal disegno di legge delega – priva però il progetto dei suoi necessari e successivi approfondimenti, rischiando seriamente di compromettere la sicurezza dei cittadini, perdere il controllo dei costi e favorire i contenziosi da parte delle imprese. Per avere opere sicure, efficienti e durature nel tempo, è necessario puntare sulla centralità del progetto e, quindi, sulla qualità della progettazione.
No all’appalto integrato
Nel contesto normativo che va delineandosi, Inarcassa ribadisce l’assoluta contrarietà all’appalto integrato che “non riduce i tempi di esecuzione dell’opera, né consente risparmio di denaro pubblico”.
“Per garantire i preminenti interessi pubblici, il ruolo del progettista deve essere necessariamente indipendente da quello dell’impresa esecutrice e la pubblica amministrazione deve assolutamente concentrarsi sulla pianificazione e controllo. Solo così si eviterà che, attraverso l’istituto dell’Appalto Integrato, gli interessi dell’Impresa possano prevalere su quelli dell’Amministrazione Pubblica, che deve realizzare opere di qualità con tempi e costi definiti, conclude il presidente Fietta.

