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Concorsi di progettazione: il CNAPPC chiede semplificazioni e fondo da 50 milioni

Gli architetti evidenziano i limiti del Decreto Semplificazioni, proponendo delle modifiche al Codice degli Appalti. Vediamo quali
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Concorsi di progettazione: il CNAPPC chiede semplificazioni e fondo da 50 milioni

Semplificare l’intero iter di esecuzione delle opere pubbliche, puntando alla qualità dei concorsi di progettazione. È questa in sintesi la proposta emersa nel corso del Convegno “Semplificare i Lavori Pubblici, rilanciando la centralità del progetto” organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e tenutosi il 28 ottobre 2020, in modalità on-line.

Il dibattito, che ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti dell’Agenzia del Demanio, dell’ANCE, dell’ANCI, di ITACA, del Consiglio di Stato e della Regione Siciliana, ha messo in luce alcune problematiche da risolvere. E che gli architetti hanno tradotto in tre interventi prioritari:

  • semplificare l’intero iter di esecuzione delle opere pubbliche, dalla programmazione al collaudo;
  • puntare sul concorso di progettazione a due gradi, quale strumento per garantire la qualità delle opere pubbliche e la riduzione dei tempi per acquisire il progetto esecutivo;
  • costituire un fondo di rotazione per finanziare gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti.

Per raggiungere questi obiettivi, il CNAPPC propone delle modifiche al Codice dei contratti.

I limiti del Dl Semplificazioni e le proposta di modifica al Codice Appalti

Il dibattito è stato infatti alimentato da un documento programmatico, con il quale il CNAPPC ha evidenziato i limiti del decreto semplificazioni (DL 76/2020). Il provvedimento ha infatti riservato lo snellimento delle procedure quasi esclusivamente agli affidamenti. Sottovalutando però le criticità che rallentano tutte le altre fasi di esecuzione delle opere pubbliche.

Con lo stesso documento, gli architetti hanno proposto un secondo  decreto legge,  finalizzato a promuovere la semplificazione dell’intero iter di esecuzione delle opere pubbliche. Si tratta di un pacchetto di emendamenti al Codice dei Contratti per lo snellimento delle procedure nelle fasi di  programmazione, verifica del progetto e collaudo dei lavori di importo inferiore alle soglie comunitarie.

Per garantire la qualità delle opere pubbliche, gli architetti propongono anche rilancio del concorso di progettazione a due gradi. Uno strumento che consentirebbe inoltre di ridurre i tempi per acquisire il progetto esecutivo delle opere di architettura. E di offrire la possibilità alle stazioni appaltanti di accorpare il progetto definito a quello esecutivo.

Concorsi di progettazione: un fondo da 50 milioni di euro

Aldilà degli emendamenti al Codice Appali, il CNAPPC per la costituzione di un fondo di rotazione per finanziare gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti. Le risorse da mettere in campo per i concorsi di progettazione dovrebbero essere almeno di 50 milioni di euro.

I dati ONSAI 2020

Nel corso dell’evento il CNAPPC ha infine presentato i primi dati del nuovo Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria, ONSAI 2020. Frutto della collaborazione con il CRESME, l’osservatorio estende le attività di monitoraggio ai bandi pubblicati dalle stazioni appaltanti sull’intero territorio nazionale. Con l’obiettivo di  verificare, attraverso l’uso di un’apposita check-list, la compatibilità alle norme vigenti delle procedure relative a concorsi e ad affidamenti di servizi di architettura e ingegneria adottate sul territorio nazionale. I dati censiti dall’Osservatorio vengono acquisiti dal  sistema ordinistico  per valutare le criticità  che si ripetono con maggiore frequenza sul territorio nazionale. E per proporre, alle istituzioni competenti, le soluzioni per il loro superamento.

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