Codice degli appalti, chiusa la consultazione del Mit
Il nuovo Codice degli appalti è una delle patate bollenti che il neo ministro alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli dovrà gestire nei prossimi mesi. La consultazione pubblica avviata a luglio 2019 in modalità online ha generato dei risultati che saranno oggetto di analisi per la stesura del Regolamento di attuazione del Codice dei contratti pubblici.
Codice degli appalti, i contributi
Sono circa 600 i contributi arrivati. Di questi il 48,42% è arrivato da parte di operatori del settore. Il 38,64% da parte di associazioni di categoria e il 12,94% da parte di istituzioni.
La macroarea sottoposta a consultazione che ha ricevuto più contributi, soprattutto da parte di operatori del settore, è quella relativa a nomina, ruolo e compiti del responsabile di procedimento.
È da sottolineare che è stato il decreto Sblocca cantieri, in adesione al risultato della precedente consultazione pubblica sul Codice, che ha previsto un unico regolamento recante disposizioni di esecuzione, attuazione e integrazione del Codice, in materia di:
- nomina, ruolo e compiti del responsabile del procedimento;
- progettazione di lavori, servizi e forniture, e verifica del progetto;
- sistema di qualificazione e requisiti degli esecutori di lavori e dei contraenti generali;
- procedure di affidamento e realizzazione dei contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie;
- direzione dei lavori e dell’esecuzione;
- esecuzione dei contratti di lavori, servizi e forniture, contabilità, sospensioni e penali;
- collaudo e verifica di conformità;
- affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria e relativi requisiti degli operatori economici; lavori riguardanti i beni culturali.
Nella fase tecnica di stesura del regolamento, il Ministero ha ritenuto fondamentale garantire la massima partecipazione degli stakeholders. E dar vita così ad una scelta il più possibile condivisa nell’ambito delle sue policies.

