L’appello di Assistal sul caro materiali: nessun ristoro per le imprese per gli anni 2020 e 2021
Caro materiali e ristori: per Assistal la situazione non è ancora risolta. L’Associazione da mesi sottolinea la necessità di rivedere i criteri di calcolo dei prezzi dei materiali e di intervenire anche sul passato. Un passaggio necessario per ‘proteggere’ le imprese danneggiate dall’impennata dei costi sostenuti.
La questione viene ben delineata in un comunicato diffuso. “Dopo il nostro appello al Governo”,-afferma Angelo Carlini Presidente ASSISTAL- “siamo stati convocati per prendere parte alla prossima riunione della Commissione consultiva centrale per il rilevamento del costo dei materiali da costruzione del MIMS per il secondo semestre 2021. Apprezziamo l’iniziativa e non faremo mancare il nostro contributo costruttivo, anche se ad oggi, riteniamo che l’approccio sia completamente da rivedere. Nell’orientamento del Ministero, infatti, c’è l’intenzione di implementare le voci dei materiali per l’immediato futuro. Non possiamo ritenere sufficiente l’iniziativa per risolvere il problema.”
Caro materiali e ristori: necessario correggere il 2020 2 2021
Secondo l’Associazione è necessario, oltre che rivedere anche i criteri di calcolo, tornare sul recente passato e correggere le errate previsioni normative definite per il primo semestre 2021 e per tutto l’anno 2020. “Se archiviamo la pratica pensando soltanto al futuro– sottolinea Carlini- archiviamo inevitabilmente anche la vita produttiva di moltissime imprese, che non sono in grado di sostenere finanziariamente i danni patiti nei mesi precedenti. Come ripetuto più volte negli ultimi mesi, riteniamo che i provvedimenti adottati siano insufficienti ed è necessario e doveroso intervenire anche sul passato, con forme straordinarie. Perché straordinaria è la situazione di mercato e l’insostenibilità dei lavori e dei servizi in essere da parte delle imprese.”
I 100 mln di stanziati non sono sufficienti
“Abbiamo bisogno immediato” – conclude Carlini – “della espressione della volontà politica da parte del Governo e del Parlamento di rivedere da subito quanto, male, realizzato, con specifico riferimento sia alla parzialità delle voci dei materiali, sia gli scostamenti percentuali registrati disancorati dalla realtà, sia rispetto ai periodi temporali considerati. In quest’ottica, è altrettanto chiaro che le risorse economiche stanziate per risolvere il problema, vale a dire i 100 milioni previsti per il primo semestre 2021, non sono sufficienti. È giunto il momento che il Governo riveda un impegno di spesa congruo rispetto ai danni patiti. E, pertanto, intraprenda una strada effettivamente risolutiva rispetto alla grave situazione di disagio per le imprese per il 2020 e per il 2021, nel settore pubblico e privato”.

