Edilizia

Autostrade, concessioni e sicurezza: a che punto siamo?

Dal decreto Milleproroghe alla nascita di un Osservatorio Permanente: ecco come il nostro paese sta gestendo il sistema viabilistico
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Le questioni politiche e strutturali sul fronte delle autostrade sono ormai protagoniste delle cronache quotidiane. Non si sono ancora spente le polemiche sulla sicurezza delle infrastrutture nel nostro Paese. Nell’occhio del ciclone, ancora una volta, il sistema viario: l’ultimo episodio, in ordine di tempo, è stato il distaccamento di una parte del soffitto, lo scorso 30 dicembre, della galleria “Berté” dell’A26. Il tratto è quello compreso tra le uscite di Ovada e Masone, lungo la carreggiata in direzione Genova. A seguito del crollo, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha deciso di convocare d’urgenza la società Autostrade per l’Italia che è la concessionaria del tratto interessato. Un tavolo che ha messo al centro, ancora una volta, il tema della sicurezza, delle responsabilità e delle misure da intraprendere da parte del Governo, anche e soprattutto per tutto il sistema viabilistico locale e nazionale.

Autostrade e Milleproroghe

Facciamo ordine. Partiamo dal decreto Milleproroghe e i contenuti relativi alla sicurezza delle strade. Evidente il riferimento al Ponte Morandi. Con la possibilità di estendere fino a 3 anni lo stato di emergenza seguito al crollo del Ponte Morandi, in deroga al limite generale di 24 mesi. La prima proroga riguarda le assunzioni del personale degli enti territoriali e della Camera di Commercio di Genova, con 10 milioni di euro messi a disposizione per il rinnovo dei contratti per l’anno 2020. Un altro capitolo importante è quello dei servizi aggiuntivi di mobilità. Le risorse per la proroga delle misure di sostegno fino al 29 febbraio 2020 sono pari a 3 milioni di euro. Sono stati stanziati inoltre 20 milioni di euro per il rinnovo nel 2020 del parco automezzi del trasporto pubblico locale.

Nuove assunzioni e cassa integrazione

Nel Decreto è stata inserita la norma che consente la proroga delle assunzioni da parte dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Oltre a ciò, prevista l’estensione a 6 anni delle autorizzazioni in essere per la fornitura di lavoro temporaneo portuale. Le misure sono applicabili anche al porto di Savona-Vado Ligure. E’ stata infine estesa fino al 31 marzo del 2020 la durata dell’indennità pari alla cassa integrazione. Un provvedimento per i lavoratori del settore privato impossibilitati a prestare l’attività lavorativa a seguito del crollo del ponte Morandi.

La nascita dell’Osservatorio permanente

Intanto, anche a causa del crollo della galleria Bertè, in una recente riunione, il ministro Paola De Micheli ha chiesto ad ASPI (Autostrade per l’Italia) di ridurre da tre a due mesi i tempi di verifica di tutte le autostrade e le gallerie gestite dal concessionario. Inoltre, previsto l’aumento del personale impegnato, così da poter effettivamente velocizzare i tempi di una prima tornata di verifiche. Altra notizia: nel 2020 sarà istituito un Osservatorio permanente di monitoraggio delle verifiche di sicurezza relative a tutte le strade e autostrade gestite in concessione. Una misura che coinvolgerà Ansfisa, l’agenzia per la sicurezza stradale e ferroviaria.

I controlli di Aspi e le concessioni

Intanto, Aspi ha concluso le attività di controllo su tutti i 1943 ponti e viadotti della rete. In dirittura d’arrivo il monitoraggio dei cassoni. Sulla base di ciò, la concessionaria ha già avviato un programma di manutenzioni che consente di accelerare i cantieri sulle opere d’arte. Si parla di 500 interventi su ponti e viadotti per un importo di oltre 370 milioni di euro. Ma sono giorni di fuoco per le concessioni, con il Governo che sta vagliando l’opportunità di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro De Micheli stanno cercando una soluzione che eviti la revoca. Con dei paletti, però: Aspi dovrà dimostrare forti aperture verso una revisione della convenzione, della riduzione delle tariffe e del rafforzamento degli investimenti in manutenzione.

Autostrade e sicurezza: l’esempio del viadotto Cerrano

Un tratto autostradale attenzionato negli ultimi giorni è stato quello del viadotto Cerrano in Abruzzo. L’Autorità giudiziaria aveva imposto il divieto di transito per i veicoli con massa superiore a 35 quintali in entrambe le carreggiate sul tratto dell’A14 tra Pescara nord e Pineto. Ed un tratto che gli autisti dei tir percorrevano in mezz’ora, a causa delle deviazioni imposte in questo ultimo mese finiva per essere percorso tra le due e le cinque ore.

Questo perché il viadotto del Cerrano è coinvolto da una misura di sicurezza,  motivata anche, secondo le analisi del Mit, da una frana che causa la plasticizzazione delle pile dell’infrastruttura viaria. Nei giorni scorsi Mit e Aspi hanno effettuato la verifica degli approfondimenti tecnici per la messa in sicurezza del viadotto. I tir torneranno a circolare, previa autorizzazione dei magistrati, ma dovranno rispettare l’obbligo di interdistanza non inferiore ai 100 metri, il limite di velocità a 60Km/h e il divieto di sorpasso.

Intanto il Mit, con l’Università di Roma La Sapienza, sta progettando un piano di gestione delle emergenza che, in caso di superamento delle soglie di allerta dovuto a fenomeni franosi, consenta di mettere in sicurezza l’autostrada senza comprometterne la funzionalità.

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