Il PNRR fa lievitare gli affidamenti di appalti

Le risorse del PNRR fanno impennare gli affidamenti di appalti in Italia: nel 2022 il valore di mercato degli appalti pubblici è stato di quasi 290 miliardi, per un totale di 233 mila procedure di gara. E’ quanto emerge dai dati della Relazione sull’attività dell’Anac. Il totale complessivo degli appalti di lavori, servizi e forniture di importo superiore a 40.000 euro nel 2022 è stato di 289,8 miliardi di euro. L’incremento rispetto al 2021 è addirittura del 39,5% (+82,1 miliardi di euro) e del 56,2% rispetto al 2020 (+104,2 miliardi di euro), quando il valore degli appalti si era attestato su 185,6 miliardi. Come ricorda Anac, Il dato complessivo di crescita rappresenta il massimo della serie storica degli ultimi cinque anni, con un sostanziale raddoppio rispetto al 2018. Il balzo in avanti del 2022 è dovuto in buona parte – appunto – agli appalti finanziati con le risorse stanziate con il PNRR.
Appalti e PNRR: il boom del settore dei lavori
La crescita riguarda soprattutto il settore dei lavori, per un valore nel 2022 di 108,1 miliardi di euro complessivi. Un notevole balzo in avanti rispetto ai circa 45 miliardi di euro del 2021. In percentuale, si tratta di un’impennata del 139,7%. Un aumento figlio di alcuni appalti in ambito ferroviario, autostradale ed energetico. Nello specifico, precisa Anac, ecco l’appalto di oltre 19 miliardi della Concessioni autostradali lombarde S.p.A., in linea con l’aumento del 352,9% del numero di appalti nella categoria strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, metropolitane. Rispetto alla spesa complessiva, a guidare la classifica è la Lombardia con il 9,7% (28.145.785.052 euro). A seguire, la Sicilia con il 4,5% (12.995.107.621 euro) e la Campania con il 2,9% (8.400.636.768 euro). Le regioni con il più alto numero di affidamento di appalti per lavori sono ancora la Lombardia con il 3,8% (8.912 CIG), il Piemonte 2,2% (5.173 CIG) e il Lazio con il 2,2% (5.171).
Affidamenti di appalti per forniture e servizi
Cresce anche il settore delle forniture: 101,5 miliardi di euro con un +13,3% per un bando per fornitura di farmaci e servizi connessi da 14,7 miliardi esperito dalla centrale di committenza di Regione Lombardia, ARIA. Altro capitolo, gli affidamenti di appalti di servizi: pari a 80,2 miliardi di euro, hanno fatto registrare un incremento del 9,9% rispetto al 2021. L’aumento più significativo concerne i servizi relativi ai rifiuti urbani e domestici, +39,3%. E ancora: i programmi di software e servizi di consulenza con +28,9%. Diminuiscono i servizi di ingegneria del 34,7% e quelli per servizi assistenza sociale del 6%. E’ il Lazio la regione ad aver speso di più, con il 4,2% sul totale della spesa distribuita tra le regioni (12.080.356.875 euro). Primato confermato anche per numero di appalti (5,5%, 12.767 CIG). A seguire la Lombardia con il 5,4% (12.682 CIG) e il Veneto con il 3,5% (8.138 CIG).
La scelta del contraente per gli affidamenti dei lavori pubblici
Anac informa che per quanto concerne le modalità di scelta del contraente, sono le procedure aperte e ristrette quelle con cui, a livello di importo, si effettuano gli affidamenti nel 71,1% dei casi. In particolare, nel 2022 è cresciuta la procedura negoziata previa pubblicazione del bando (+108,1%). Distaccata, la proceduta aperta con +78,0%. Diminuisce, invece, il valore degli affidamenti diretti (-28,5%) e delle procedure ristrette (-23,1%). Aumenta il numero delle procedure aperte e degli affidamenti diretti rispettivamente del 12,4% e del 11,2%. Flessione delle procedure ristrette e delle procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando, che calano rispettivamente del 20,6% e del 8,1%. Lo strumento per lo svolgimento delle gare più utilizzato dalle stazioni appaltanti sono le piattaforme telematiche di negoziazione per il 78,9%. Segue la modalità cartacea utilizzata ancora per l’8,5% delle gare pubbliche.