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Intesa Anac-Governo sulla riqualificazione di stazioni appaltanti e centrali di committenza

Il protocollo stipulato prevede la loro riduzione e il potenziamento della specializzazione del personale
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Intesa Anac-Governo sulla riqualificazione di stazioni appaltanti e centrali di committenza

Un’intesa che dà il via al processo di riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza. E’ questo il senso del protocollo siglato tra il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il massimo dirigente di Anac, Giuseppe Busia. Un progetto da tempo auspicato ed ora tra i punti qualificanti del PNRR. L’accordo rientra nei processi di attuazione del sistema di qualificazione previsto dall’art. 38 del Codice dei contratti pubblici. La necessità è rispondere all’esigenza di razionalizzazione e, al contempo, riqualificazione delle stazioni appaltanti in termini di procurement capacity. L’obiettivo è la loro riduzione numerica e il potenziamento della specializzazione del personale, con lo scopo ultimo di rendere maggiormente efficiente e professionalizzato l’intero settore del public procurement.

Riqualificazione stazioni appaltanti: il protocollo

Come si legge nel protocollo, l’accordo mira a “ridefinire e rafforzare il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza”. L’obiettivo è “conseguirne la riduzione numerica, l’accorpamento e la riorganizzazione, nonché di adottare un sistema qualitativamente elevato di qualificazione, mediante l’istituzione nell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti di un’apposita sezione contenente l’elenco delle stazioni qualificate, di cui fanno parte anche le centrali di committenza”. Il protocollo individua, inoltre, le modalità attuative del sistema di qualificazione, il relativo monitoraggio e l’attività di screening. Al fine di rendere possibile “l’immediata operatività del nuovo sistema fin dal momento dell’entrata in vigore della riforma della disciplina dei contratti pubblici”. Così come indicato dalle Milestones/traguardi MC1-70 e MC1-73 del PNRR.

Il sistema di qualificazione

Il sistema di qualificazione individuato riguarda tutte le procedure di gara indette dalle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza. Come si legge all’art. 3, la qualificazione concerne il complesso delle attività che caratterizzano il processo di acquisizione di un bene, servizio o lavoro. Può riguardare uno o entrambi i seguenti ambiti:

  • capacità di progettazione delle gare e di affidamento;
  • capacità di verifica sull’esecuzione e controllo dell’intera procedura.

Per attuare il protocollo dovranno essere individuate delle modalità condivise di iscrizione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza. In possesso di adeguata capacità allo svolgimento delle attività di acquisizione di beni, servizi e lavori (art. 38, comma 4, lettera a), del Codice dei contratti pubblici).

Modalità di iscrizione

Per individuare le modalità di iscrizione, si terrà conto di una serie di requisiti di base. Tra gli altri:

  • strutture organizzative stabili;
  • presenza nella struttura organizzativa di dipendenti con specifiche competenze;
  • sistema di formazione e aggiornamento del personale;
  • numero di gare svolte per i vari livelli di qualifica nel quinquennio con indicazione – tra le altre caratteristiche – di tipologia, importo e complessità, numero di varianti approvate;
  • rispetto dei tempi previsti per i pagamenti di imprese e fornitori;
  • assolvimento degli obblighi di comunicazione dei dati sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che alimentano gli archivi detenuti o gestiti dall’Anac;
  • disponibilità di piattaforme telematiche nella gestione di procedure di gara;
  • l’adempimento delle procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell’utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e progetti.

Tempi di attuazione del protocollo su riqualificazione stazioni appaltanti

Il tavolo di lavoro congiunto Governo-Anac, avviato all’interno della cabina di regia, dovrà in tempi rapidi rendere operativo il nuovo sistema perché risulti pronto e collaudato prima dell’entrata in vigore della riforma del codice degli appalti. Già entro il 31 marzo 2022 saranno adottate le Linee guida con le modalità operative per l’attuazione del sistema di riqualificazione.  Come dichiara il presidente di Anac, Giuseppe Busia, da tempo bisognava intervenire “sul caos delle oltre 36 mila stazioni appaltanti, in direzione di una riduzione e semplificazione. Va superato il limite regionale, di azione degli aggregatori, in base al quale una centrale d’acquisto regionale può comprare solo per le amministrazioni di quel territorio, a scapito dell’efficienza”. E ancora: “Come l’ammontare degli appalti del PNRR ci evidenzia, è indispensabile la formazione di specializzazioni”.

Piattaforme telematiche

“Non si possono trascurare i vantaggi, in termini di economie di scala e di scopo, – aggiunge Busia – che possono derivare da acquisti in comune. Ciò vale sia per le stazioni appaltanti che vedrebbero ridurre il numero di procedure da avviare, che per gli operatori economici che potrebbero partecipare ad un numero ridotto di procedure”. “Tra i requisiti obbligatori è ora ricompresa, grazie al decreto Semplificazioni, anche la disponibilità e l’utilizzo corrente di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gare. Stiamo lavorando per l’interoperabilità delle stesse con i sistemi dall’Autorità per assicurare l’automatica trasmissione di atti, dati e informazioni alla Banca dati Anac a fini conoscitivi e di trasparenza. Inoltre, la stazione appaltante che aspira alla qualificazione dovrà dimostrare di avere a disposizione specifiche competenze informatiche per la corretta gestione delle piattaforme in uso” conclude Busia.

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