Profili di responsabilità derivanti dalla normativa ambientale e decreto 231: come si procede?
Individuare i profili di responsabilità derivanti dalla normativa ambientale non è sempre facile e la questione è ancora più delicata se pensiamo al decreto 231 e alla responsabilità amministrativa delle imprese. Quando ci avviciniamo alla normativa ambientale, uno degli aspetti più delicati è dato dalla necessità di individuare quali siano i profili di responsabilità connessi alle varie prescrizioni derivanti dalla normativa stessa.
In pratica, chi è il soggetto che legittimamente va individuato come responsabile di un determinato fatto o evento ai sensi della normativa? E, in relazione a ciò, come definire in modo adeguato le procedure aziendali?
Potrebbe aiutare la struttura della normativa di Salute e sicurezza sul lavoro?
Consapevoli del fatto che molto spesso non è così facile individuare in modo chiaro e univoco la o le figure responsabili, proviamo a partire da un paragone che dovrebbe essere comprensibile a tutti: la normativa in ambito salute e sicurezza sul lavoro e il decreto legislativo 81 del 2008.
Questa normativa contiene, innanzitutto, una serie di definizioni che riguardano le principali figure contemplate dalla normativa stessa. Pensiamo al lavoratore, al preposto, al dirigente, e così via.
Quando poi leggiamo la normativa, vediamo che le disposizioni si articolano attraverso un esplicito richiamo alle diverse figure che di volta in volta sono chiamate ad attuare quelle disposizioni.
Attenzione, con questo non si vuol dire che la comprensione della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro sia immediata e priva di dubbi interpretativi. Sicuramente, però, va riconosciuto che rispetto alla normativa ambientale che qui ci interessa, vi troviamo chiarezza nell’individuazione dei soggetti che entrano in gioco nella gestione della sicurezza.
Profili di responsabilità nella normativa ambientale: le procedure aziendali sono cruciali
Partendo allora dalla consapevolezza che questa chiarezza nella normativa ambientale non c’è, dobbiamo porre particolare attenzione nel definire le modalità che l’azienda mette in atto per rispettare gli obblighi a lei applicabili, anche nella prospettiva del decreto 231 e, quindi, del rischio che venga contestata all’azienda la cosiddetta responsabilità amministrativa laddove sia stato commesso uno dei reati ambientali previsti.