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Pubblicati gli orientamenti Anac per la pianificazione anticorruzione e trasparenza 2022

Il documento, fondamentale in vista dell’aggiornamento dei piani anticorruzione 2022, ha un importante focus sugli appalti pubblici
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Pubblicati gli orientamenti Anac per la pianificazione anticorruzione e trasparenza 2022

Il 2 febbraio 2022 il Consiglio dell’Autorità ANAC ha approvato gli “Orientamenti per la pianificazione anticorruzione e trasparenza 2022”.

Gli Orientamenti per la pianificazione anticorruzione e trasparenza 2022

Il 2 febbraio 2022, il Consiglio dell’Autorità ANAC ha approvato gli “Orientamenti per la pianificazione anticorruzione e trasparenza 2022”. Si tratta di un documento fondamentale in vista dell’aggiornamento dei piani anticorruzione 2022, il cui termine per la pubblicazione, come noto, è stato prorogato al 30 aprile 2022.

Questi orientamenti forniscono delle indicazioni di assoluto rilievo in ordine a:

  • Requisiti di nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza;
  • Pianificazione delle misure di prevenzione della corruzione, con approfondimenti riguardanti l’analisi del contesto la valutazione e il trattamento del rischio, la trasparenza e il monitoraggio;
  • Trattazione dell’area di rischio dei contratti pubblici.

Nel documento, l’ANAC si sofferma sui requisiti necessari per assumere l’incarico di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. Deve trattarsi di un dirigente di prima fascia (o equiparato) che abbia conoscenza del funzionamento dell’ente, dotato di competenze qualificate, escludendo dalla nomina i dirigenti assegnati ad uffici che svolgono attività di gestione e di amministrazione attiva, nonché quelli assegnati a settori che sono considerati più esposti al rischio della corruzione (ad es. l’ufficio contratti, ufficio contabilità e bilancio, ufficio personale).

Focus Appalti pubblici

Come noto, all’interno della struttura organizzativa di un ente pubblico, l’ANAC individua una serie di aree di rischio, tra le quali “svolge un ruolo di primo piano” quella dei contratti pubblici.

Con questi orientamenti, l’Autorità ha voluto fornire uno strumento utile ai responsabili della prevenzione della corruzione per valutare una serie di fattispecie a forte rischio corruttivo, come:

  • gli affidamenti diretti;
  • la fase esecutiva del contratto;
  • la scelta dei requisiti di partecipazione e di esecuzione nei documenti di gara;
  • il ricorso a proroghe e rinnovi;
  • la fase della valutazione dell’offerta;
  • l’allocazione dei rischi nelle concessioni;
  • la gestione del conflitto di interessi.

Gli affidamenti diretti

Secondo l’ANAC, possibili comportamenti corruttivi possono verificarsi quando vengono effettuati affidamenti diretti per assenza di concorrenza per motivi tecnici o per estrema urgenza in carenza dei presupposti per accedervi. Al fine di evitare il verificarsi di tali problematiche, può essere utile accertare l’adozione di misure specifiche atte a prevenire il verificarsi di situazioni di estrema urgenza non imputabili alla imprevedibilità, anche di monitoraggio e programmazione.

Pianificazione anticorruzione e trasparenza 2022: la fase esecutiva del contratto

Un ulteriore elemento evidenziato dall’ANAC riguarda la fase esecutiva del contratto e in particolare l’esecuzione della prestazione in difformità rispetto a quanto proposto in sede di gara. Secondo l’Autorità, è necessario fare assoluta attenzione all’utilizzo dello strumento dell’avvalimento, in quanto un’esecuzione difforme da quanto proposto in sede di offerta si verifica nei casi in cui l’operatore economico che ha dichiarato di avvalersi della capacità di un altro operatore ma non utilizzi poi concretamente i mezzi e risorse dell’impresa ausiliaria dichiarati con la presentazione dell’offerta.

Da questo punto di vista è fondamentale l’attività di controllo della stazione appaltante nella fase di esecuzione del contratto per il buon fine dell’appalto stesso e per garantire nel tempo la qualità delle opere realizzate e dei servizi resi.

La scelta dei requisiti

Questione complessa e oggetto di diverse recenti pronunce giurisprudenziali, è la differenza tra requisiti di partecipazione e requisiti di esecuzione (Cds, 2.2.2022, n. 722). Negli orientamenti qui in commento, l’ANAC ritiene che le stazioni appaltanti debbano fare massima attenzione a definire requisiti di partecipazione e di esecuzione attinenti e proporzionati all’oggetto dell’appalto e alle effettive necessità dell’amministrazione, tenendo presente l’interesse pubblico ad avere il più ampio numero di potenziali partecipanti ed una prestazione congrua rispetto alle effettive esigenze.

Proroghe e rinnovi

Le proroghe e rinnovi dei contratti, come noto, se attuati in modo difforme rispetto alle indicazioni del legislatore possono determinare oltre che l’annullamento degli atti amministrativi anche delle responsabilità dirette (civili e penali) dei funzionari. Secondo l’Autorità, è necessario che le amministrazioni adottino adeguate misure specifiche per prevenire il ricorso al rinnovo o alla proroga del contratto in assenza dei presupposti di cui alla disciplina comunitaria e a quella nazionale, svolgendo un adeguato rilievo dei fabbisogni e conseguente programmazione degli acquisti.

La valutazione dell’offerta

Nel Focus 6 del documento in esame, l’ANAC ritiene che dovrebbe essere svolta in modo rigoroso una verifica sulla sostenibilità tecnica ed economica delle offerte presentate al fine di evitare l’aggiudicazione ad un operatore economico che non sia in grado di eseguire le prestazioni contrattuali nel rispetto di quanto richiesto dalla stazione appaltante nei documenti di gara.

Allocazione dei rischi nelle concessioni

Come noto, la concessione si caratterizza per il trasferimento in capo al concessionario di alcuni rischi quali, a titolo esemplificativo, il rischio di costruzione, il rischio della domanda o il rischio operativo. Secondo l’Autorità in diversi casi si è verificata una scarsa analisi preventiva dei rischi insiti nei diversi interventi, che si può concretizzare nella predisposizione di una matrice di rischi approssimativa, o con erronei rinvii a documenti di gara del tutto inconferenti e nella presenza negli atti contrattuali di clausole che hanno l’effetto di limitare le conseguenze negative derivanti dal verificarsi di rischi, determinando di fatto il mancato trasferimento del rischio al soggetto privato.

Il conflitto di interessi

Il conflitto di interessi si verifica quando l’incaricato di una stazione appaltante o di un prestatore di servizi che ha, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o altro interesse personale che può essere percepito come una minaccia alla sua imparzialità e indipendenza nel contesto della procedura di appalto o di concessione, interviene nello svolgimento della stessa potendone influenzarne, in qualsiasi modo, il risultato. Secondo l’Autorità, è necessario concepire misure organizzative che, nel tenere conto delle situazioni oggettive e soggettive che possono comportare un potenziale conflitto di interesse, siano idonee ad eliderne in modo sostanziale il relativo concretizzarsi.

Gli “Orientamenti per la pianificazione anticorruzione e trasparenza 2022” sono disponibili sul sito dell’Anac e  in free download di seguito.

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