Compliance

Il CNI al Mise: proposte per una digitalizzazione della PA

Dal Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione arrivano suggerimenti e idee per garantire uno sviluppo digitale della PA sicuro ed efficiente
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Il CNI al Mise: proposte per una digitalizzazione della PA

Il 30 aprile 2020 il Consiglio Nazionale Ingegneri ha trasmesso al Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, un documento predisposto dal Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione (C3I). L’obiettivo principale è quello di proporre una maggiore digitalizzazione della PA.

Con il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria nazionale, le infrastrutture informatiche si sono rivelate un asset strategico per il Paese; necessario a garantire servizi nel privato ma soprattutto nel settore della Pubblica Amministrazione.

Il dossier riporta una serie di proposte normative finalizzate a:

  • garantire misure di semplificazione e snellimento dei procedimenti,
  • migliori garanzie per gli investimenti strategici,
  • regolamentazioni specifiche per il codice dei contratti ed alcune raccomandazioni a supporto della P.A., relativamente al settore dell’ingegneria dell’Informazione (ICT).

Vediamole nel dettaglio.

L’iscrizione all’Ordine come garanzia

La professione di Ingegnere dell’Informazione è una professione regolamentata. Le normative prevedono, tra le altre cose, l’obbligo di iscrizione all’albo per: progettazione, la direzione lavori, la stima, il collaudo e la gestione. L’ingegnere iscritto, in forza di una identificabilità accertata per legge (albo), oltre alle responsabilità civili e penali direttamente imputabili, è tenuto:

  • all’osservanza di un codice deontologico, tutelato anche dall’esistenza di appositi Consigli di Disciplina,
  • all’obbligo legislativo dell’aggiornamento della competenza professionale (formazione continua),
  • a dimostrare di possedere precisi requisiti per entrare e mantenere l’iscrizione all’Ordine,
  • a garantire la simmetria informativa verso il Committente,
  • a dotarsi di una assicurazione professionale obbligatoria,
  • all’obbligo di pattuizione del compenso prima della prestazione del servizio.

Progetto obbligatorio dei sistemi ICT strategici

Forti delle premesse sopracitate, la prima proposta per una digitalizzazione della PA riguarda l’integrazione al comma 195 – Art. 1 della Legge 145/2018 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.). Prescrivendo: “l’obbligatorietà di un processo di progettazione, direzione lavori e collaudo, da parte di ingegneri iscritti all’Ordine, per sistemi ICT dei settori strategici (sanità, trasporti, energia, telecomunicazioni, finanza, ecc.) e per quelli a significativo grado di complessità (con valore superiore a 300.000 €)”.

Attualmente per tali sistemi non è infatti previsto l’obbligo di progetto e controllo, ma si ricorre a semplici forniture, impedendo un controllo sui costi, sulla qualità del processo e mettendo in grave rischio l’efficienza, l’efficacia e l’affidabilità dell’investimento.

Garanzie per gli Innovation Manager

L’articolo 1, commi 228, 230-231 della Legge di Bilancio 2019 (Legge 145/2018) ha introdotto il “voucher per l’Innovation Manager” che consente alle PMI italiane di usufruire di un contributo per agevolare l’inserimento (temporaneo) di manager per l’innovazione.

Oggi l’accesso all’elenco, tenuto dal MiSE, è aperto a qualunque soggetto. Quindi, il C3i propone di prescrivere, limitatamente ai progetti d’innovazione e trasformazione digitale di complessità media a o alta, anche il requisito del possesso di un attestato di certificazione delle competenze emesso da un Ente riconosciuto ed accreditato.

Sicurezza delle Informazioni (Cyber Security)

Nel campo della sicurezza delle informazioni (CyberSecurity) diventa necessario un adeguamento normativo, che tenga conto delle direttive Europee e Nazionali e che preveda quindi:

  • una commissione di valutazione, per progetti ICT, composta da professionisti qualificati (modifica del D.L 105/2019)
  • obbligatorietà per gli enti/attività pubbliche e private di prevedere oneri per garantire la Sicurezza Informatica (modifica del DPCM 17 febbraio 2017)

Appalti e Contratti Pubblici nel campo ICT

Per quanto riguarda il mondo degli appalti pubblici, la proposta del Comitato dell’ingegneria dell’informazione prevede l’istituzione di tre nuove categorie di opere specializzate per l’attestazione SOA OS36, OS37, OS38 corrispondenti alle opere identificate dalle T.01, T.02, T.03.

cni mise tabella

Attualmente le attestazioni SOA, certificazioni obbligatorie per la partecipazione a gare d’appalto, attestano e garantiscono il possesso di tutti i requisiti previsti dalla attuale normativa da parte di imprese e professionisti. Queste riguardano, però, quasi esclusivamente il settore delle costruzioni.

Digitalizzazione della PA: Data Center e Cloud

Sono attualmente in previsione importanti investimenti pubblici per realizzare Data Center per la fornitura di servizi Cloud. Il C3i, ritiene che quest’attività pubblica sia da svolgersi nelle migliori condizioni di sicurezza e professionalità per garantire, ai cittadini e alla PA, il massimo della sicurezza nei settori strategici (sanità, trasporti, energia, telecomunicazioni, finanza, ecc.).

Pertanto la progettazione e direzione dei lavori dovrebbe essere eseguita da ingegneri dell’Informazione iscritti all’albo, impegnati anche al rispetto di regole ed obblighi deontologici e di tutela dei committenti.

La richiesta del CNI

Il Consiglio Nazionale Ingegneri chiede al Ministro dello Sviluppo Economico di accogliere le proposte contenute nel documento e di promuoverne l’inserimento nel decreto legge di prossima emanazione contenente misure di contrasto agli effetti della pandemia da Covid-19.

Non rimane, quindi, che attendere la risposta del Ministro. Le infrastrutture informatiche sono il “sistema nervoso” di un Paese, la mancanza o il cattivo funzionamento potrebbero avere effetti disastrosi. Soprattutto ora, che, distanziati socialmente, riversiamo le nostre vite nella “rete”.

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