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Gestioni commissariali autostrade: per ANAC non basta un solo responsabile anticorruzione

Per garantire un adeguato controllo delle misure anticorruzione delle 14 gestioni commissariali autostradali è insufficiente un solo soggetto
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Gestioni commissariali autostrade: per ANAC non basta un solo responsabile anticorruzione

Con atto del Presidente del 26 luglio scorso, l’ANAC ha stabilito che non basta un solo responsabile anticorruzione per gestire le quattordici gestioni commissariali delle infrastrutture autostradali, attualmente esistenti. Con 127 interventi in ponte per un valore complessivo di 27 miliardi e 700 milioni di euro, l’ANAC ritiene indispensabile che i commissari straordinari per le infrastrutture provvedano a nominare alti dirigenti per vigilare sulle misure anticorruzione nelle strutture commissariali.

Gestioni commissariali: impossibile centralizzare

Sono 14 attualmente le gestioni commissariali delle infrastrutture autostradali del Paese. Le opere che dovranno essere realizzate sono 127 per un investimento complessivo pari ad almeno 27 miliardi e 700 milioni di Euro. In questo scenario, si pone il problema di assicurare un adeguato controllo sul rispetto delle misure anticorruzione. Con atto del Presidente del 26 luglio 2023, l’Autorità anticorruzione ha ritenuto inadeguata la presenza di una sola figura come responsabile di tutte le quattordici gestioni commissariali, ma anche di alcune solo di esse. Un solo soggetto infatti, sottolinea ANAC, avrebbe difficoltà ad operare efficacemente ed effettivamente, con autonomia e tempestività su così tante ed importanti strutture. Ogni commissario straordinario dovrà invece nominare il responsabile anticorruzione delle gestioni commissariali, individuandolo tra gli alti dirigenti della struttura stessa. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti poi dovrà nominare responsabile lo stesso Commissario straordinario.

Inadeguata anche la proposta di redigere un piano anticorruzione ad hoc come addendum delle misure integrative della Società. Per ANAC, occorre piuttosto che ogni gestione adotti un proprio piano, anche se semplificato, volto a presidiarne l’organizzazione e l’attività con misure di contenimento dei rischi correttivi, in primo luogo nell’area dei contratti pubblici. Resta la possibilità che i responsabili nominati potrebbero valutare congiuntamente alcune misure comuni alle gestioni commissariali. l’Adozione del piano è affidata al commissario straordinario per quelle gestioni in cui il ruolo di responsabile è ricoperto da un alto dirigente della struttura commissariale. In via residuale, dove l’incarico di responsabile sia svolto dallo stesso commissario straordinario nominato dal MIT, spetta al Ministro stesso adottare il  piano, in qualità di organo di vertice.

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