Contratti di Sviluppo ZES, 250 milioni dal Mimit: definite le modalità di utilizzo
Contratti di Sviluppo ZES, arrivano 250 milioni dal Mimit: pubblicata la direttiva con il quale sono definite le modalità di utilizzo.
È stata emanata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), su indicazione del Ministro Adolfo Urso, la direttiva per l’utilizzo delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027 destinato ai Contratti di Sviluppo ZES.
Queste risorse, pari a 250 milioni di euro, verranno utilizzate per le Zone Economiche Speciali (ZES) Uniche, che comprendono i territori delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. L’obiettivo è stimolare lo sviluppo delle aree del Mezzogiorno, favorendo investimenti in settori strategici per l’economia locale.
Cosa sono i contratti di sviluppo ZES
I Contratti di sviluppo sono strumenti di finanziamento previsti dal governo italiano per stimolare l’investimento e lo sviluppo economico, in particolare nelle aree meno sviluppate del paese, come il Mezzogiorno, e in settori strategici come l’industria, la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità ambientale. Tali contratti permettono alle imprese di accedere a agevolazioni finanziarie per realizzare progetti di crescita e innovazione, favorendo l’occupazione e la competitività del territorio.
L’obiettivo principale dei Contratti di sviluppo è quello di sostenere la realizzazione di programmi di investimento e sviluppo che abbiano un impatto positivo sull’economia. E, proprio con questo scopo, il Mimit ha stabilito linee guida 2025 per l’assegnazione delle risorse destinate alle Zone Economiche Speciali (ZES), promuovendo iniziative che favoriscano la crescita industriale, la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica, con l’intento di rafforzare la competitività e creare nuove opportunità occupazionali nelle aree del Mezzogiorno.
Come sono ripartite le risorse
Le risorse per i Contratti di Sviluppo ZES sono ripartite in due ambiti principali, ovvero:
- 200 milioni di euro sono destinati a finanziamenti per programmi di sviluppo industriale e per la tutela ambientale. Tali programmi sono regolati dagli articoli 5 e 6 del decreto del 9 dicembre 2014;
- 50 milioni di euro per lo sviluppo di attività turistiche, in conformità all’articolo 7 dello stesso decreto, per incentivare l’attrattività e la competitività del settore turistico nelle ZES.
Contratti di Sviluppo ZES finanziabili
Le domande di Contratti di sviluppo possono essere presentate esclusivamente per programmi che rispondano ai criteri individuati nell’articolo 4 del decreto del 9 dicembre 2014, ovvero per programmi che devono riguardare:
- uno o più progetti di investimento, che possono essere relativi a nuovi stabilimenti, ampliamenti o ammodernamenti di impianti industriali, nonché all’acquisto di macchinari e attrezzature. Tali progetti devono essere indirizzati a migliorare la capacità produttiva, la competitività e l’efficienza delle imprese coinvolte;
- attività di ricerca, sviluppo e innovazione (R&D), che devono essere strettamente connesse e funzionali ai progetti di investimento. Questi progetti devono avere come obiettivo l’introduzione di innovazioni tecnologiche, la creazione di nuovi prodotti o processi e il miglioramento dell’efficienza attraverso l’adozione di soluzioni innovative;
- le Zone Economiche Speciali (ZES) Uniche individuate nelle Regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna;
- i settori ammissibili prioritari quali l’industria, l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale, e, in misura minore, il turismo, in base alla ripartizione delle risorse stabilita dalla direttiva del Mimit;
Come fare domanda
Per fare domanda per i Contratti di sviluppo nelle Zone Economiche Speciali (ZES), le imprese devono presentare domanda a Invitalia, compilando il modulo online attraverso il portale, l’agenzia incaricata di gestire il processo per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).
Se l’impresa è in possesso dei requisiti richiesti, ovvero si trova in Italia e opera all’interno dei territori delle ZES Uniche (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna), può richiedere uno o più investimenti tra quelli ammissibili.
La domanda deve contenere:
- la descrizione dettagliata del programma di sviluppo che si intende realizzare, comprese le attività, gli obiettivi, le tempistiche, e i benefici attesi;
- i progetti di investimento (acquisto di macchinari, ampliamento della capacità produttiva, ecc.) e/o progetti di ricerca, sviluppo e innovazione;
- l’analisi di fattibilità finanziaria e tecnica con in evidenza le risorse economiche, umane e tecnologiche necessarie per la realizzazione del progetto.
- un business plan dettagliato, con informazioni sull’investimento, la sostenibilità finanziaria e il piano di sviluppo;
- eventuale documentazione che attesti la capacità tecnica ed economica dell’impresa, come bilanci, lettere di intenti, o altri documenti di supporto.
Una volta che la domanda è completa, Invitalia esaminerà la domanda per verificare la sua conformità e la completezza.
Se il progetto è approvato, il Contratto di sviluppo sarà formalizzato e l’impresa e l’agenzia stipuleranno un accordo che definirà l’entità del finanziamento e le modalità di erogazione, nonché gli obblighi di rendicontazione e monitoraggio dei progressi del progetto.
Le agevolazioni verranno erogate secondo quanto previsto nel contratto, generalmente attraverso il rimborso delle spese sostenute per l’investimento e lo sviluppo del progetto. L’erogazione delle risorse avverrà a seguito della verifica dell’avanzamento dei lavori e del raggiungimento di specifici obiettivi.
Monitoraggio
Durante la realizzazione del progetto, l’impresa sarà tenuta a:
- inviare regolarmente relazioni di avanzamento sui risultati raggiunti;
- adempiere agli obblighi di rendicontazione finanziaria e tecnica;
- partecipare a eventuali ispezioni o verifiche da parte di Invitalia o del Ministero delle Imprese.