Architettura

Utopian Hours 2019: al via la terza edizione del festival del city imaging

La terza edizione delle tre giornate speciali di talk, workshop e mostre dedicate al “fare città” organizzate dall’associazione no-profit Torino Stratosferica apre i battenti il 18 ottobre
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Utopian Hours 2019: al via la terza edizione del festival del city imaging

Parte anche quest’anno Utopian Hours, il primo festival italiano dedicato alle città e al city making,  opsitato a Torino dal 18 al 20 ottobre nella Nuvola Lavazza .

Organizzato dall’associazione no-profit Torino Stratosferica, progetto con focus sul city imaging e city branding che in cinque anni ha coinvolto circa 200 creativi, il festival è giunto alla terza edizione e continua a proporre idee e visioni per il rinnovamento e la crescita delle città attraverso progetti, innovazioni, provocazioni e le esperienze di grandi ospiti internazionali.

Ospiti, talk e mostre sul city imaging

L’edizione 2019 di Utopian Hours presenta 50 ospiti, 25 talk e 7 mostre. Per 3 giorni di evento, il festival ha selezionato casi concreti da tutto il mondo, urban trend setter, city maker innovativi, guru della cultura urbana, urban explorer, esperti, architetti e attivisti. 

Per partecipare e registrarsi, clicca qui. Scopriamo gli eventi, gli ospiti italiani e internazionali e i temi del festival.

I talk su mobilità, smart city, city branding e vita delle comunità

Utopian hours è un format consolidato di coinvolgimento e divulgazione del city making, rivolto agli amanti delle città e ai cittadini che vivono gli spazi urbani e vogliono essere parte integrante del loro sviluppo.

L’esteso programma di incontri anima le tre giornate del festival affrontando temi molto discussi: placemaking, city branding e storytelling, mobilità, innovazione sociale e comunità, urban ecology.

Si parte con Torino per i primi due incontri: il primo con la società tecnologica Cisco, che porta al pubblico la propria esperienza nel campo della costruzione delle smart city presentando progetti realizzati e in corso nella città di Torino.

Il secondo, Com’è la Torino dei nostri desideri?, è un confronto tra alcuni protagonisti del mondo politico e rappresentanti delle fondazioni bancarie che raccontano qual è la visione di Torino e quali sono le opportunità che deve cogliere.

Il tema che accomuna molti dei talk degli ospiti internazionali è la vita delle comunità.

Ne sono esempi:

  • The Loneliness Lab di Bethan Harris (Londra, direttrice di Collectivity, organizzazione che lavora su azioni collettive e laboratori urbani su temi di sostenibilità sociale) che propone un laboratorio di riflessione sulla solitudine urbana;
  • Urban-Think Tank (Caracas/Zurigo, studio interdisciplinare di architettura e design con una forte componente educativa e sociale) presenta in anteprima il libro che racconta vent’anni di carriera e di progetti visionari capaci di intercettare i bisogni degli abitanti e trasformarli in soluzioni urbane efficaci;
  • Charlie MacGregor (fondatore di The Student Hotel) che sposta l’attenzione sugli spazi innovativi di accoglienza per la comunità studentesca;
  • Michelle Senayah (Toronto, architetto e urban designer), che con The Laneway Project anima le strade e i vicoli in disuso di Toronto attraverso l’organizzazione di eventi e momenti di condivisione;
  • Francesca Bria (chief technology and digital innovation officer della Città di Barcellona) parlerà di innovazione tecnologica al servizio della società.

City making a Copenaghen

Uno dei più dirompenti e recenti esempi di city making è portato a Utopian Hours da Patrik Gustavsson (direttore della Amager Bakke Foundation) con CopenHill: il nuovo termovalorizzatore di Copenaghen con una pista da sci sul tetto, che ha appena dato vita a un modello ambizioso di waste management, capovolgendo il punto di vista sulla raccolta dei rifiuti e rendendolo uno strumento di rigenerazione urbana attraverso l’integrazione di attrezzature sportive e l’architettura iconica di Bjarke Ingels.

Hyperloop: mobilità a lievitazione magnetica

Sul tema della mobilità interviene Bibop Gresta: l’italiano fondatore di Hyperloop TT spiegherà i vantaggi del suo Hyperloop, il treno a levitazione magnetica capace di raggiungere le velocità di un aereo all’interno di gallerie a bassa pressione in cui l’attrito è minimo.

Il festival non può non dedicare spazio a New York, con un panel sulle sfide della metropoli per eccellenza – verde in città, waterfront, housing sociale – moderato da Jonathan Hilburg (The Architect’s Newspaper) che vedrà partecipare gli architetti Claire Weisz (WXY) e Laurie Hawkinson (Smith-Miller + Hawkinson Architects).

Mentre è più sorprendente la presenza di Bratislava: Utopian Hours ospiterà il sindaco Matúš Vallo in persona, protagonista di un’interessante esperienza che in pochi mesi lo ha portato da attivista a primo cittadino dopo aver riunito oltre 70 esperti in Plan B, coraggioso piano di proposte per la città.

Come si raccontano le città?

Andrew Tuck, editor dell’influente magazine internazionale “Monocle”, e Iwan Baan, fotografo di architettura contemporanea, offrono esempi diversi di come formare l’immaginario urbano contemporaneo.

Le principali mostre di Utopian Hours 2019

Urban Times. Un percorso di lettura della città di oggi in 12 temi introduce a Utopian Hours.

Visioni da Torino Stratosferica. La Torino che desideriamo non è sotto gli occhi. Stimolando l’immaginazione per definire una “Torino stratosferica”, alcune idee diventano provocazioni, universi paralleli, visioni ingenue e radicali, si trasformano in immagini psichedeliche, utopie realizzabili e semplicità disarmanti eppure tuttora invisibili. Questa mostra raccoglie alcune di queste idee e boutade, visualizzate da diversi studi di architettura di Torino.

Paolo Soleri. From Torino to the desert. A cento anni dalla nascita, Torino Stratosferica dedica una mostra al lavoro di un progettista conosciuto per le sue idee radicali sul futuro urbano e la sua sperimentale città-laboratorio ancora attiva nel deserto dell’Arizona.

Il racconto curato da Emanuele Piccardo segue il percorso di Soleri dai disegni per il Politecnico di Torino ai progetti più radicali, fino al suo tentativo concreto di costruire un’utopia: la fondazione di Arcosanti, primo esempio di arcologia — spazio capace di unire architettura ed ecologia.

Il pensiero di Soleri è anche al centro del talk “Paolo Soleri. From Torino to the desert”, con Piccardo e Federica Doglio

Una sezione della mostra sarà dedicata al libro Arcology. The City in the Image of Man, pubblicato dalla MIT Press nel 1969, in cui Soleri racconta la sua visione cosmologica e la sua filosofia progettuale, per poi illustrare tramite magnifici disegni come potrebbero essere costruite 30 arcologie, le sue città compatte perfettamente inserite nel contesto ecologico evolutivo della Terra.

Placemaking a Torino: 5 progetti per 5 luoghi. “L’immaginazione è la strada”: è uno degli slogan di Torino Stratosferica. Ispirandosi a quanto vediamo in tante altre città, questi cinque progetti mettono in pratica la convinzione che si possano migliorare alcuni spazi di Torino con buona volontà, pochissimi soldi e un po’ di fantasia.

Passando dal city imaging al placemaking, dalle visioni su larga scala a piccoli progetti che ripensano aree oggi poco valorizzate, Torino Stratosferica propone una prima serie di cinque interventi in altrettanti quartieri della città: centro, Barriera di Milano, Borgo Po/Madonna del Pilone, Borgo San Paolo/Cenisia, Lingotto.

Due piazze ridisegnate, due parchi, un campo sportivo: attraverso iniziative a basso costo, le proposte ambiscono a dare un senso nuovo a spazi dal grande potenziale e di notevole fascino. Unendo creatività, urban design e filo di necessaria disobbedienza civile, ognuno dei progetti afferma usi già espressi dalle comunità che vivono intorno a questi luoghi.

Verso il futuro delle aree ferroviarie: Rail City-Lab,Torino e le sue maggiori opportunità di sviluppo urbano

Il festival mette in mostra le proposte studiate da FS Sistemi Urbani per spazi in attesa di una nuova vita, tra grandi scali, tratte dismesse, aree di deposito. In tante città industriali gli spazi liberati dal trasporto ferroviario sono oggi la principale opportunità di trasformazione insieme agli ex impianti produttivi. Torino non fa eccezione.

La mostra presenta gli scenari ideati per 7 aree di Torino da FS Sistemi Urbani, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane con il compito di valorizzare gli asset non funzionali all’esercizio, e partner di questa edizione di Utopian Hours. Le proposte sono state sviluppate dagli urban planner di AI Studio quale sintesi del workshop organizzato a maggio con la collaborazione di Urban Lab, AI Studio e Bellissimo.

FS Sistemi Urbani, d’intesa con il Comune di Torino, è da tempo impegnata sul futuro di questi “vuoti urbani”, spazi oggi inutilizzati ma strategici per lo sviluppo della città, posizionati lungo l’asse della Spina, le linee del Servizio Ferroviario Metropolitano e nella zona del Parco della Salute: altrettante occasioni per nuovi nuclei cittadini, capaci di ricucire il tessuto urbano dando spazio alla natura e alla comunità.

Gli ospiti di Utopian Hours 2019

Internazionali:

  • Bibop Gresta, Hyperloop TT (Los Angeles) Iwan Baan, fotografo (Alkmaar)
  • Jonathan Hilburg (New York)
  • Michelle Senayah, The Laneway Project (Toronto) Jorick Beijer, Blossity (Amsterdam)
  • Claire Weisz, WXY (New York)
  • Laurie Hawkinson, Smith-Miller + Hawkinson Architects (New York) Renaud Charles, Enlarge Your Paris (Paris)
  • Kevin Matthews, SPORE (Denver) Omar López (Santiago de Cuba)
  • Alfredo Brillembourg, Urban-Think Tank (Caracas/Zurich) Patrik Gustavsson, CopenHill (Copenhagen)
  • Jan Rudkiewicz, Werklig (Helsinki) Francesca Bria, Città di Barcellona
  • Jessica Bland, Berkeley University (London) Bethan Harris, The Loneliness Lab (London) Ekim Tan, Play the City (Amsterdam)
  • Matúš Vallo, Sindaco di Bratislava Andrew Tuck, Monocle (London)
  • Charlie MacGregor, The Student Hotel (Amsterdam)

Italiani, torinesi, host:

  • Sara Fortunati, Circolo del Design (Torino) Sergio Ricciardone, Club To Club (Torino) Ciro Cattuto, Fondazione ISI (Torino) Sandro Caranzano, archeologo (Torino)
  • Emanuele Piccardo, critico di architettura, curatore della mostra “Paolo Soleri. From Torino to the desert” (Genova)
  • Esperance H. Ripanti (Torino) Federica Doglio, architetto (Milano) Marco Zappalorto, Nesta Italia (Torino) Francesco Castellano, Tondo (Milano)
  • Giacomo Biraghi, Secolo Urbano (Milano) Luca Ballarini, Torino Stratosferica (Torino)

Istituzioni locali:

  • Chiara Appendino, sindaca di Torino
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