Architettura

A Torino grandi firme per Cavallerizza Reale e Museo Egizio

Concluse le prime fasi di due importanti concorsi di progettazione che hanno portato a Torino alcuni dei nomi più importanti del panorama internazionale. Vincitori a inizio 2023
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A Torino grandi firme per Cavallerizza Reale e Museo Egizio
Il Premio Pritzker 2021 Lacaton & Vassal, Cino Zucchi Architetti, Caruso St John, Architecten Jan de Vylder Inge Vinck, Guicciardini & Magni e Balance Architettura. Snohetta, Kengo Kuma & Associates, OMA, del Premio Pritzker 2000 Rem Koolhaas, CRA-Carlo Ratti Associati e Pininfarina Architetture. Sono rispettivamente i capigruppo dei dieci finalisti agli ultimi due concorsi internazionali di progettazione che nei prossimi anni trasformeranno importanti parti del centro storico di Torino. I primi concorrono per la rifunzionalizzazione del complesso monumentale della Cavallerizza Reale, i secondi per l’ultima trasformazione del Museo Egizio. Per entrambe si è scelta la strada del concorso di progettazione in due fasi, gestiti da Concorrimi, la piattaforma concorsi dell’Ordine degli Architetti di Milano.

Finalmente un futuro per la Cavallerizza Reale?

La Cavallerizza Reale è un elemento nodale del centro aulico della città. Monumentale complesso alle spalle del Teatro Regio di Carlo Mollino e del Palazzo Reale, viene eretto negli anni quaranta del XVIII secolo in ricostruzione quasi completa delle precedenti scuderie castellamontiane. Il progetto, rimasto incompiuto, è affidato a Benedetto Alfieri per essere modificato nel XIX secolo da Ernest Melano. Dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, attraversa decenni travagliati. Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco dal 1997 come parte del circuito delle residenze sabaude, è oggi un nodo ancora irrisolto nel cuore della città. Gli ultimi 20 anni della sua storia hanno visto il succedersi di proprietà e progetti rimasti sulla carta. Nel 2007 passa al Comune di Torino e a Cassa Depositi e Prestiti, che cercano di avviarne la cartolarizzazione con un’asta andata deserta. Nel 2013 viene abbandonata dal Teatro Stabile, che utilizzava il Maneggio e la Manica corta per gli spettacoli. Il legame con la città è forte, come lo è il suo valore simbolico. Nel 2014 viene occupata da Assemblea Cavallerizza 14:45, gruppo civico che vuole opporsi a operazioni speculative esaltandone il valore di ‘bene comune’. Ne apre gli spazi proponendo attività aperte al pubblico, laboratori, musica e residenze artistiche. Nel 2017 l’Università degli Studi, dall’adiacente sede centrale, realizza all’interno la sua nuova Aula Magna. Il complesso, abbandonato e seriamente compromesso, viene anche colpito da ben tre incendi dolosi, nel 2014, nel 2016 e nel 2019. I suoi suggestivi spazi sono utilizzati anche temporaneamente per mostre ed esposizioni.

L’atto finale per un nuovo polo culturale cittadino nella Cavallerizza Reale

Il concorso rappresenta quindi l’ultimo, e si spera definitivo, atto all’interno di una storia che deve degnamente restituire alla città questa importante parte del suo passato. Il concorso bandito ‘per il recupero e la rifunzionalizzazione del complesso della Cavallerizza Reale’ ha visto 47 partecipazioni, individuando un gruppo di finalisti di alto livello su cui le speranze sono alte. Promosso da Compagnia di San Paolo, Università degli Studi di Torino e Città di Torino, vuole installare funzioni nobili e attrattive all’interno delle sue diverse parti. Un hub culturale nelle vecchie Pagliere, i nuovi uffici della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’Ala del Mosca, uno spazio polivalente nella parte Alferiana. Vi si affiancheranno, nel Corpo delle Guardie, spazi per la formazione e il lavoro con laboratori, aule per la didattica, sale per conferenze e seminari, coworking e uffici.

Un nuovo ampliamento per il Museo Egizio

Il concorso per il rinnovo dell’immagine del Museo Egizio vede nuovamente in prima linea Compagnia di San Paolo, una delle fondazioni di origine bancaria più importanti d’Italia. Al fianco della Fondazione Museo delle Antichità Egizie ha promosso Museo Egizio 2024, che porterà ad ampliare e rinnovare la corte interna di un altro palazzo storico del centro della città barocca. Il museo occupa infatti dal 1824 una parte importante del settecentesco Collegio dei Nobili, adiacente piazza e Palazzo Carignano. Per importanza è il secondo museo delle antichità egizie al mondo dopo Il Cairo e nel 2021 il terzo museo più visitato d’Italia, dopo la Galleria degli Uffizi e la Galleria dell’Accademia a Firenze. Negli ultimi 20 anni è stato completamente trasformato da un imponente progetto di ampliamento. Affidato a Isolarchitetti a valle di un concorso di progettazione, è stato realizzato in due fasi con un museo che è rimasto sempre aperto.

Una copertura per la corte centrale

La nuova procedura ha selezionato per la sua fase finale una rappresentanza di qualità dei nomi più importanti dell’architettura internazionale. Chiede la progettazione di una struttura a copertura della corte centrale, oggi aperta, che porterà alla riorganizzazione di tutta la parte di ingresso del museo. Realizzando nuovi spazi, permetterà di trasferire al piano terra i servizi al pubblico (bookshop, lounge, info point, caffetteria, spazio conferenze, biglietteria, desk per visite guidate, audioguide e guardaroba). Darà accesso al Tempio di Ellesija valorizzando il Giardino Egizio, permettendo di ampliare il percorso museale grazie al recupero dei 1.355 mq dell’attuale atrio ipogeo. L’incarico, sebbene di dimensioni contenute, non è di poco conto: riuscirà l’architettura a trovare la gusta chiave per un nuovo inserimento dialogante con le austere strutture barocche? La conclusione delle seconde fasi per entrambi i concorsi è prevista nella prima parte del 2023.

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