Supersalone, tra sostenibilità e circolarità
La sessantennale love story tra Milano e il design sembrava essersi esaurita, seguendo il destino del mondo spaventato dall’inaspettato arresto che l’emergenza sanitaria, ancora oggi lontana dall’essere debellata, ha imposto. Ferme quindi tutte le fiere, le esposizioni e le mostre, ci sono voluti 18 mesi affinché il Salone del Mobile si reinventasse, e per farlo è stata messa in campo una squadra dai nomi eccellenti, primo fra tutti quello dell’architetto Stefano Boeri, che ne ha curato il concept. Ribattezzato Supersalone, con un allestimento tematico e scenografico dove le aziende hanno mostrato il lavoro dell’ultimo anno e mezzo, è stato un momento unico e speciale per scoprire il panorama del design di oggi.
Sostenibilità e circolarità
L’attenzione si è concentrata sulla sostenibilità e sul riciclo della struttura, progettata da Andrea Caputo e presentata come una “biblioteca del design” caratterizzata da un sistema di pareti flessibili e modulari per offrire diverse opportunità espositive ai marchi.
Tutte le installazioni sono destinate a essere riciclate e riutilizzate, così come – grazie all’iniziativa ForestaMi gli alberi piantati in tutto il quartiere fieristico che verranno successivamente ripiantati in tutta Milano.
Il Supersalone ha rappresentato anche il battesimo per la direzione della neo presidente, Maria Porro, direttore marketing e comunicazione presso lo storico marchio di design italiano Porro, nonché parte del Collegio dei Probiviri di Assarredo e dal 2019 del Consiglio Generale di FederlegnoArredo.
L’impegno di FederlegnoArredo
Proprio Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, ha aperto il discorso inaugurale del Supersalone davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolineando l’eccezionalità dell’evento: “Se siamo qui a inaugurare la più importante fiera internazionale del design, significa che tutti insieme abbiamo lavorato affinché questo ‘miracolo’ della ripartenza si realizzasse”.
Non solo, Feltrin ha dato anche importanza ai temi della economia circolare e della sostenibilità, citando cifre importanti per la realizzazione del Supersalone. Utilizzando il truciolare prodotto nel nostro Paese realizzato con il 100% di legno proveniente dalla filiera di recupero si evita il taglio di milioni di alberi all’anno e si riducono le emissioni di Co2 per l’essiccazione del legno.
In tal senso, ha saputo dare ampia dimostrazione di collaborazione e lungimiranza il curatore Stefano Boeri che ha previsto per gli allestimenti proprio l’utilizzo del pannello truciolare italiano 100% riciclato; pannelli che verranno poi recuperati per produrre i mobili Made in Italy esportati in tutto il mondo.
Alcuni numeri di questo Supersalone
425 espositori, oltre 60 mila visitatori da 113 Paesi e quasi 1.800 giornalisti accreditati da tutto il mondo. Numeri che, contestualizzati, raccontano di un’edizione di deciso successo, grazie anche alla nuova piattaforma digitale che ha attivato un nuovo approccio e un’inedita fruizione sia per i visitatori presenti in fiera sia per gli utenti in remoto.
A ciò si aggiungano le oltre 22 mila scannerizzazioni di QR code tramite la nuova app, gli 1,5 milioni di visualizzazioni web, con una media di 90 mila utenze giornaliere, le 630 mila view totali del nuovo account TikTok e i duemila streaming per i primi tre episodi del podcast Super! entrati subito nella Top 100 Italia di Apple Podcast.
I canali social (Instagram, Facebook, Linkedin, Twitter) hanno registrato 15 milioni di impression, 25 mila interazioni e 50 mila visualizzazioni dei video. Numeri che rafforzano la volontà di utilizzare ogni canale digitale per continuare a diffondere la voce attiva del Salone del Mobile tutto l’anno.
Gli Open Talks del Supersalone
Accanto alla sezione espositiva hanno avuto notevole rilevanza gli Open Talks, curati da Maria Cristina Didero per porre l’attenzione sulle grandi questioni contemporanee riguardanti il design, l’arte, l’architettura, la formazione, il genere, l’economia circolare, l’impatto ambientale, il rapporto tra progetto e curatela e molto altro ancora.
Dibattiti che hanno arricchito immaginazione, cuore e mente per riflettere sulla fragilità del nostro pianeta e su come creatività, ricerca, conoscenza e inclusione debbano essere fondamentali per superare questo difficile periodo storico.
Nella suggestiva cornice delle arene, gli Open Talks hanno spazio ai maestri di oggi e di domani, architetti e designer, artisti, intellettuali, politici e imprenditori chiamati a raccontare al grande pubblico le proprie esperienze.
Tra i tanti: il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, Humberto Campana, Bjarke Ingels, Hans Ulrich Obrist, Carsten Höller, Alejandro Aravena, Michele De Lucchi, Beatriz Colomina, Cecilia Alemani, Formafantasma, Philippe Malouin, Cristina Bowerman, Davide Oldani.
