Spazi pubblici migliori per città più sane
Lo spazio pubblico è di importanza fondamentale per la salute pubblica. Ce ne siamo accorti tutti durante la pandemia, alla ricerca di luoghi aperti per distanziarci dagli altri e uscire dall’isolamento casalingo. Se ne è accorta molto tempo fa l’Associazione Biennale Spazio Pubblico che dal 2011 promuove, ogni due anni presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, giornate di confronto e scambio sui temi degli spazi pubblici urbani.
Città e comunità più sane attraverso gli spazi pubblici urbani
Ne è consapevole anche l’UN Habitat. L’agenzia delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani si è fatta promotrice della stesura di “Healthier Cities and Communities Through Public Spaces”, guida utile a decisori e urbanisti, progettisti e cittadini per avere migliori spazi pubblici urbani.
Parchi, strade, piazze e waterfront e ogni area liberamente accessibile e la salute urbana sono strettamente legati. La loro buona progettazione può influenzare in modo significativo la salute fisica, mentale e sociale delle persone: incentiva l’attività fisica che riduce il rischio di malattie croniche e migliora nel suo complesso la qualità della vita.
Aree verdi ben curate contribuiscono a ridurre lo stress e migliorano l’umore e il benessere psicologico, mentre alberi e vegetazione contribuiscono a mitigare le isole di calore e aumentano la qualità dell’aria. Spazi aperti e più accessibili favoriscono l’inclusione sociale e il senso di appartenenza e coesione di una comunità. Lo spazio pubblico ha anche un ruolo determinante nell’aiutare nel mantenimento della salute le fasce di popolazione più svantaggiate dal reddito, dalle condizioni abitative e dai percorsi scolastici.
La consapevolezza di queste strette relazioni ha portato alla stesura di alcune linee guida che chiedono collaborazione e responsabilità, dati concreti e nuovi meccanismi finanziari utili alla loro realizzazione.
Cinque raccomandazioni e cinque esempi per gli spazi pubblici
“Health in All Policies”. È l’approccio guida di politiche urbane che devono integrare la salute in ogni settore coinvolgendo in modo efficace urbanisti, designer, esperti di salute e decisori politici. Un esempio riuscito secondo il rapporto è la Ciclovía di Bogotá: nata nel 1974 come protesta contro l’uso eccessivo dell’auto, oggi è una politica pubblica che chiude le strade al traffico per promuovere attività fisica, cultura e socialità. Gestita da vari dipartimenti comunali, coinvolge salute, sport, mobilità e cultura, con un budget annuale di 1,4 milioni di euro. Un modello replicabile a livello globale.
Urbanisti e decisori politici influenzano la salute urbana attraverso la progettazione degli spazi pubblici e l’accesso ai servizi. È fondamentale che riconoscano questa responsabilità e rafforzino le loro competenze, partecipando a corsi, workshop e collaborazioni interdisciplinari. Il progetto di micro-orti sostenibili a Gayaza (Uganda) è nato per combattere l’insicurezza alimentare e migliorare la salute e la resilienza comunitaria. Attraverso formazione, app mobili e coinvolgimento politico, integra agricoltura urbana, sostenibilità e inclusione. Dimostra come rafforzare le capacità locali possa rendere gli spazi pubblici strumenti efficaci per il benessere e lo sviluppo urbano sostenibile.
Per affrontare efficacemente i problemi di salute urbana tramite gli spazi pubblici, è fondamentale partire da dati e indagini specifiche. Questo consente di comprendere disuguaglianze spaziali, accessibilità e qualità degli spazi. Serve un approccio multidisciplinare, coinvolgendo anche le comunità per favorire fiducia e partecipazione. In Australia, il progetto Neighbourhood Spatial Liveability Assessments ha usato mappe tematiche per valutare la vivibilità dei quartieri, facilitando decisioni urbanistiche informate. Grazie alla collaborazione tra enti locali, sanitari e statali, il progetto integra la salute nella pianificazione urbana, offrendo un modello replicabile anche in contesti non metropolitani.
Nuovi meccanismi di finanziamento e multifunzionalità
Altra raccomandazione centrale è quella di incoraggiare meccanismi finanziari innovativi per la creazione e la manutenzione degli spazi pubblici. Le autorità locali dovrebbero promuovere investimenti tramite sponsorizzazioni e partnership pubblico-private. Inoltre, meccanismi di finanziamento comunitario, come il crowdfunding, possono rafforzare il coinvolgimento locale, garantendo la sostenibilità a lungo termine degli spazi pubblici. Secondo la guida, un esempio di blended finance è il Kuali Fund, modello scalabile per la resilienza climatica lanciato a fine 2024 da GAWA Capital. Obiettivi sono l’investimento in debito ed equity in istituzioni finanziarie e aziende di tecnologie climatiche, il supporto ai piccoli agricoltori, vulnerabili ai cambiamenti climatici, e la promozione della sicurezza alimentare globale.
Ultima raccomandazione riguarda la necessità di programmare e progettare spazi pubblici flessibili e multifunzionali come il Watersquare Benthemplein di Rotterdam che, campo da basket e deposito temporaneo di acque piovane, integra ricreazione e resilienza climatica. Altri esempi includono parchi urbani e tetti verdi, che migliorano la qualità dell’aria e favoriscono la biodiversità. Il progetto Tainan Spring riutilizza invece un centro commerciale abbandonato, creando uno spazio pubblico multifunzionale che promuove resilienza climatica e benessere comunitario.
