Architettura

Giovanni Carbonara, docente, maestro del restauro architettonico e divulgatore

Teorico dall'approccio critico conservativo, docente, ricercatore e impegnato sul campo, in decenni di attività poliedrica e prolifica, il professor Carbonara ha saputo travalicare confini disciplinari spesso difficili da superare
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Giovanni Carbonara, docente, maestro del restauro architettonico e divulgatore
Giovanni Carbonara (1942-2023) era professore emerito di Restauro architettonico all’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Qui è stato docente, direttore per trent’anni della Scuola di Specializzazione in beni architettonici e del paesaggio e coordinatore del Dottorato di ricerca in Conservazione dei beni architettonici. Alla Sapienza, il professor Giovanni Carbonara inizia a insegnare nel 1980, dopo la laurea nel 1967, la specializzazione in restauro dei monumenti nel 1971 e un periodo di lavoro come architetto presso la Soprintendenza e come docente a Pescara.

Punto di riferimento del restauro architettonico

La sua attività ultradecennale, svolta tanto all’interno delle aule universitarie quanto al di fuori, lo ha reso figura di primo piano, un riferimento per il settore pubblico e per generazioni di architetti. È stata celebrata e riconosciuta a livello nazionale e internazionale attraverso, tra i moltissimi altri, la nomina all’interno del Consiglio Scientifico dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR). È stato Commissario CIMAE (Ministero degli Affari Esteri) per la costruzione e il restauro delle ambasciate d’Italia all’estero. Ha fatto parte del consiglio nazionale ICOMOS (International Council of Monuments and Sites). Nel 2008 il Presidente della Repubblica gli ha conferito la Medaglia d’oro dei Benemeriti della Cultura e dell’Arte. La figura che ha costruito nel corso di molti decenni ha saputo travalicare confini disciplinari spesso difficili da superare. Ne sono testimoni i moltissimi ricordi che nei giorni della sua scomparsa i media, nazionali, ma moltissimi anche regionali e locali, gli hanno tributato nelle tante parti d’Italia che l’hanno visto operativo. Leggendo il ricordo dell’Università La Sapienza, ne esce un ritratto a tutto tondo: “la sua vita è stata dedicata all’amore per la sua famiglia, per i suoi studenti e per la disciplina del Restauro di cui è stato uno dei massimi esponenti“.

Roma e la sua scuola di architettura, le radici della formazione del professor Giovanni Carbonara

La capitale, e la sua scuola di architettura, sono il luogo di una formazione legata alla figura e all’insegnamento di Gustavo Giovannoni. Storico e critico dell’architettura, ingegnere, architetto e urbanista, è figura di riferimento per un’importante generazione di studiosi, architetti e accademici romani. Manfredo Tafuri, Leonardo Benevolo, Bruno Zevi e Paolo Portoghesi e, per l’ambito più legato al restauro, Carbonara e Paolo Marconi. Giovannoni fu seguace di Camillo Boito, che nel 1883 promosse proprio a Roma il documento che diventò la I Carta italiana del Restauro, ratificata al IV Congresso Nazionale degli Ingeneri e Architetti Italiani. La metodologia di restauro elaborata, e ampiamente applicata sul campo, si basa su quattro capisaldi , come lui stesso ci ha raccontato: reversibilità, distinguibilità, minimo intervento e compatibilità.

I manuali sul restauro

Il Giovanni Carbonara teorico ha costruito il suo approccio “critico-conservativo” riversando e raccontando gli esiti di studi, ricerche e cantieri all’interno di una bibliografia che, fatta di di manuali, saggi e articoli, è divenuta base imprescindibile sia per l’insegnamento della disciplina che per l’approccio all’operatività del restauro degli edifici. Ogni architetto italiano, e quasi ogni studente di architettura, conosce Giovanni Carbonara o conserva un suo libro nella sua biblioteca. Su tutti, le plurime edizioni dell’enciclopedico “Trattato di restauro architettonico” e dell’”Atlante del restauro”, che affrontano la materia attraverso la teoria e la pratica offerta da contributi teorici, casi studio e centinaia di schede di intervento.

L’attività sul campo

Il professor Carbonara ha affiancato l’attività accademica, formativa e di ricerca, all’impegno sul campo, come consulente o progettista di innumerevole interventi, alcuni dei quali sugli edifici più rappresentativi del patrimonio nazionale. Scientifici e solidamente ancorati allo studio della storia e dei materiali e alla ricerca a partire dalle fonti, hanno attraversato l’Italia e le committenze. E i suoi molti lavori sul campo lo hanno avvicinato anche ai cittadini. A Roma ha avuto come committenti lo Stato italiano e in Vaticano le alte sfere pontificie. Ha lavorato al restauro della facciata di Palazzo Montecitorio e dei fronti del complesso di Santa Maria sopra Minerva. È stato componente della Commissione per il restauro della facciata della Basilica di San Pietro, istituita dalla Reverenda Fabbrica di San Pietro. Fuori Roma è stato consultato, tra gli altri, per la ricostruzione del patrimonio de L’Aquila danneggiato dal terremoto, a Fano ha lavorato sull’Arco Augusteo e sulle Mura romane, non lontano, a Ravenna, sulla Biblioteca Classense. A Monza per la Villa Reale e i suoi giardini di pertinenza. La sua autorevolezza non è stata chiamata in causa solo per l’intervento sull’antico, ma anche per il patrimonio contemporaneo, le cui istanze sono forse anche più delicate perché meno consolidate. È stato infatti consulente della Regione Lombardia per il restauro del grattacielo Pirelli a Milano di Gio’ Ponti e Pier Luigi Nervi.  
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