Architettura

Aree dismesse, accordo Demanio-Investitalia per la riqualificazione

Progetto pilota finanziato con 20 milioni di euro per la rigenerazione di immobili pubblici, infrastrutture e aree in disuso: le perplessità dell'Oice
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Aree dismesse, accordo Demanio-Investitalia per la riqualificazione

Riqualificare le aree dismesse del Paese, valorizzando gli immobili pubblici sottoutilizzati o in stato di abbandono in chiave economica e sociale. È con questo obiettivo che l’Agenzia del Demanio e la Struttura di Missione Investitalia hanno siglato, lo scorso 23 dicembre, un accordo.

L’intesa istituzionale è finalizzata ad individuare, strutturare e implementare iniziative per la realizzazione di strategie di sviluppo territoriale, sostenibilità e innovazione. I progetti saranno funzionali a politiche anticicliche di investimenti, per sostenere la crescita economica e all’attrazione di capitali privati. Convogliando in questo modo investimenti su asset di pregio storico, culturale e naturalistico, con vocazione turistica o sportiva.

L’accordo è stato firmato dal Direttore dell’Agenzia del Demanio Antonio Agostini e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica e agli investimenti Mario Turco. E renderà efficace il coordinamento tra Investitalia e la Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici, assegnata all’Agenzia del Demanio con DPCM del 15 aprile 2019, quale soggetto facilitatore per l’attivazione degli investimenti.

20 mln per il primo progetto di rigenerazione di aree dismesse

Si partirà con un progetto pilota che sarà finanziato da Investitalia, per un importo complessivo massimo di € 20.000.000. Il progetto sarà dedicato al riuso e alla rigenerazione di immobili pubblici e aree dismesse, nonché di infrastrutture in disuso, su cui attivare iniziative di valorizzazione territoriale, economica e sociale.

“Lo stanziamento di 20 milioni di euro da parte di Investitalia– ha dichiarato Turcofinanzierà un numero elevato di progetti esecutivi, moltiplicando gli interventi finanziati e permettendo di avere in tempi brevi misure prontamente cantierabili. In questo modo anticipiamo e acceleriamo la programmazione economica, evitando di impegnare per decenni ingenti risorse su pochi progetti. Andiamo così a cambiare la metodologia della programmazione economica e migliorare la capacità progettuale degli enti pubblici. Da sempre considerata una delle principali criticità della politica degli investimenti”.

Demanio Digitale e un nuovo Fondo per le PA

L’Agenzia e Investitalia collaboreranno anche all’avvio del progetto Demanio Digitale, finalizzato ad utilizzare le tecnologie, i sistemi, le infrastrutture e le reti digitali per il mantenimento e la protezione di funzioni vitali e critiche dello Stato, rispondenti ad interessi strategici o essenziali dell’apparato statale. E all’istituzione di un Fondo unico per la progettazione, funzionale alla determinazione e concreta sostenibilità di un service nazionale a beneficio delle Pubbliche Amministrazioni.

“Con questa intesa avviamo concretamente operazioni di grande portata sul patrimonio immobiliare pubblico, con particolare riguardo ai temi dell’innovazione digitale e della sostenibilità, promuovendo ogni strumento efficace per l’attrazione di investimenti sul territorio – ha dichiarato Antonio Agostini.  “Gli immobili pubblici, dello Stato e degli Enti territoriali, rappresentano infatti un valore sociale ed economico di fondamentale importanza, soprattutto nell’attuale fase di congiuntura critica determinata dalla pandemia. E possono contribuire al rilancio del nostro Paese”.

L’Oice dice no al revival di Italstat

L’OICE prende nuovamente posizione rispetto alle progettazioni interne da parte di una struttura pubblica di progettazione e sui rischi di un ritorno ad una “Italstat del Progetto”, a valle dell’intesa siglata fra Investitalia e Agenzia del Demanio per il riuso e la riqualificazione di immobili pubblici in aree dismesse. L’Associazione delle società di ingegneria e di architettura italiane, aderente a Confindustria bolla questa scelta come “sbagliata, ideologica, quantomeno antistorica e che non poggia su dati di realtà”. Le nostre società di progettazione – spiega una nota dell’OICE – sono assolutamente ricercate all’estero per la qualità tecnica che sanno esprimere. La capacità di progettare da parte di società e professionisti non è un problema. Allora perché, ci chiediamo, bisogna continuare a perdere tempo, di tanto in tanto, con idee retrograde di predisposizione di ennesimi apparati pubblici di progettazione? Il problema del Paese è, invece, la difficoltà di programmare, gestire e controllare i processi esecutivi. Oggi, anche con le norme del decreto semplificazioni, una progettazione si può affidare rapidamente e in maniera assai snella. Semmai il problema è approvare i progetti in tempi potabili e farli realizzare secondo i cronoprogrammi e ai costi stimati. Questo deve essere il compito di una Struttura pubblica, non quello di rinunciare ad affidare progetti e di realizzarli al proprio interno”.

La controproposta a partire dalle aree dismesse

La proposta dell’OICE è di cambiare rapidamente rotta e investire in risorse e personale non tanto per progettare quanto per programmare e controllare, compiti essenziali per uno Stato moderno. Noi siamo a competa disposizione del Governo e dell’Agenzia del Demanio per un confronto aperto e franco su questi temi, nell’interesse primario del nostro Paese che non può permettersi soprattutto in questi difficili periodi, anche un solo errore strategico”. Articolo pubblicato l’11.01.2021 – aggiornato il 17.01.2021
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