Architettura

‘Novecento più Cento’: il concorso per il raddoppio dell’Arengario a Milano

Il Comune di Milano bandisce attraverso la piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli Architetti di Milano il bando per l’ampliamento del Museo del Novecento. Chiedendo una proposta per il delicato collegamento aereo tra gli edifici gemelli di Muzio, Portaluppi, Griffini e Magistretti
Condividi
‘Novecento più Cento’: il concorso per il raddoppio dell’Arengario a Milano
‘Novecento più Cento’ è il concorso bandito dal Comune di Milano per la riconversione del Secondo Arengario. Affacciato su Piazza Duomo, definisce insieme al suo edificio gemello i caratteri di un luogo tra i più importanti e identitari della città. Il complesso dell’Arengario ospita funzioni differenti. Il Primo Arengario, sulla sinistra, espone dal 2010 la preziosa collezione del Museo del Novecento e accoglie i suoi uffici e spazi di servizio. Il Secondo Arengario, a destra, è ancora sede degli uffici dell’Assessorato allo Sport e Tempo libero e del Municipio 1. Il concorso è una procedura in due gradi che vuole trovare la modalità più corretta per ampliare gli spazi espositivi per le opere d’arte del Novecento. La vera sfida progettuale, nonché parte più delicata per la proposta richiesta, riguarda l’unione degli edifici separati da via Guglielmo Marconi. Si richiede infatti l’ideazione di un “collegamento aereo tipo passerella, preservando la continuità fisica e visiva tra la Galleria Vittorio Emanuele II e Piazza Diaz”. La consegna degli elaborati progettuali partecipanti alla prima fase è fissata l’8 marzo.

Un complesso storico nel centro di Milano

L’Arengario è un complesso storico del centro città. Gli edifici che completano la parte sud di una allora ancora irrisolta piazza del Duomo sono realizzati su progetto di Giovanni Muzio, Piero Portaluppi, Enrico Griffini e Pier Giulio Magistretti. Il gruppo vince il concorso bandito nel 1937 per ridefinire la piazza e introdurre alla nuova parte di centro città in costruzione attorno alla nascente piazza Diaz. Il risultato sono due edifici gemelli e monumentali che, come due moderni propilei, avrebbero segnato il passaggio dalla città antica a quella nuova. Elementi caratteristici sono le facciate, rivestite in marmo di Candoglia e tripartite. La base architravata sorregge due livelli definiti dalla successione di alti archi a tutto sesto. La realizzazione del progetto deve attendere gli anni del secondo dopoguerra e un adattamento a opera di Melchiorre Bega. La funzione diventa pienamente civica: l’edificio di sinistra ospita la sede dell’Ente Provinciale per il Turismo, mentre quello di destra uffici comunali.

2001: Italo Rota e il primo concorso per il Museo del Novecento

È la seconda volta che il Comune di Milano bandisce una procedura concorsuale per modificare il complesso, restaurarlo e rifunzionalizzare i suoi spazi. La prima, a inizio millennio, affida l’intervento allo studio di Italo Rota ed è propedeutica all’apertura del nuovo Museo. Il progetto imposta l’organizzazione interna degli spazi attorno alla grande rampa a spirale vetrata che raggiunge la cima della torre, alleggerita dai mezzanini e dalle superfetazioni.

Le ‘provocazioni’ di Urbanfile

L’importanza dello storico complesso è indiscussa, ieri come oggi, e lo saranno anche le ricadute che le importanti richieste del bando gettano su questa parte di città. C’è chi sostiene (non a torto) che la metafisicità dell’Arengario debba essere mantenuta intatta e chi invece si ferma su posizioni più morbide. In questa situazione il blog Urbanfile ha colto subito l’occasione lanciando, efficacemente, alcune provocazioni. Ha immaginato come potrebbe cambiare Piazza del Duomo ipotizzando, al di fuori del concorso, quattro soluzioni di collegamento aereo. Ed è arrivato alla (pienamente condivisibile) conclusione che “preferiamo venga completamente scartata questa idea. Con ogni probabilità l’unione dei due spazi espositivi, separati da via Marconi, sarà realizzata con passaggi sotterranei, meno costosi e sicuramente meno impattanti”.

Photogallery

La procedura concorsuale: un sicuro traguardo per la piattaforma Concorrimi

‘Novecento più cento’ festeggia anche un importante risultato per l’Ordine degli Architetti di Milano. È la cinquantesima procedura gestita attraverso la piattaforma Concorrimi, che vanta precedenti piuttosto illustri. Nel 2016 aveva gestito il doppio concorso ‘Torino fa scuola’, fortunato negli esiti e nell’alta qualità dei progetti realizzati. La competizione portò alla ribalta i due giovani studi torinesi vincitori. BDR Bureau è stato Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2019 del Cnappc. Studio Archisbang è stato invece insignito di una menzione all’edizione 2020 del Premio Architetto Italiano. La piattaforma milanese non è un’esperienza unica esperienza panorama ordinistico nazionale, accompagnandosi ai sistemi del Cnappc e dell’Ordine degli Architetti di Bologna. Il suo successo continua a dimostrare con i fatti il senso e l’utilità dei concorsi per le opere di architettura, che purtroppo in Italia hanno sempre trovato una strada troppo difficile.
Condividi

Potrebbero interessarti

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...

Nuovo Codice appalti

Un vero e proprio cambio di paradigma, mirato a ristabilire un equilibrio tra la necessità di velocizzare le procedure di appalto e...