Architettura

Museo Nazionale del Qatar di Jean Nouvel: focus su strutture e BIM

Dopo il Louvre ad Abu Dhabi, Jean Nouvel realizza il Museo Nazionale del Qatar. A seguire, un’analisi tecnologica e sull’uso del BIM nell’opera
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Museo Nazionale del Qatar di Jean Nouvel: focus su strutture e BIM
Situato a Doha in Qatar, il Museo Nazionale del Qatar (NMoQ) è un progetto a cura dello studio di architettura francese Atelier Jean Nouvel. Opera dalla lunga gestione (2008-2019), essa trae ispirazione nelle proprie forme dalla ‘rosa del deserto’, ossia un aggregato minerale composto da cristalli di gesso piuttosto comune nei climi arido-desertici. Dotato di una superficie coperta di 52.167 m2 e di una abitabile di 30.064 m2, questi ospita esposizioni permanenti e temporanee, così come un auditorium da 213 posti, 2 laboratori di restauro, uffici amministrativi, punti di ristorazione, strutture per gruppi scolastici, un parco pubblico e un parcheggio da 430 posti auto. A seguire, un approfondimento tecnologico e sull’uso del BIM nell’opera qatariota.

Atelier Jean Nouvel – Museo Nazionale del Qatar – courtesy Iwan Baan

Il Museo Nazionale del Qatar di AJN: inquadramento

Poggiante su di 1.892 pali di fondazione, le dimensioni di massimo ingombro del complesso sono pari a circa 400 x 250 m nel piano cartesiano, per un’altezza massima di 40 m circa. L’opera emiratina risulta composta da 539 diversi macro-elementi a forma discoidale che si intersecano tra di loro, dai diversi diametri (da 14 a 87 m) ed inclinazioni. Questi sono realizzati in acciaio strutturale, per un peso complessivo di 17.612 tonnellate. La sovrastruttura e l’infrastruttura, invece, sono state realizzate in calcestruzzo armato, per un totale di 40.054 m3 ed armate con 8.189 tonnellate di barre metalliche, evidenziando superfici interne prive di pilastri intermedi. Il rivestimento delle strutture opache dell’involucro edilizio è realizzato da circa 76.000 pannelli prefabbricati in calcestruzzo rinforzato con fibre di vetro, ad alte prestazioni (GFRC, ossia Glass Fiber Reinforced Concrete) aventi uno spessore pari a 40-60 mm. Questi coprono una superficie complessiva di circa 115.000 m2, suddivisi secondo 3.600 differenti tipologie e dimensioni, progettati per una vita utile pari a 60 anni. Al fine di tener conto anche della dilatazione termica, è stato previsto un giunto elastomerico in EPDM, ricoperto da un’ulteriore guarnizione siliconica di colore bianco avente l’obiettivo di assicurare anche la tenuta alla sabbia.

Atelier Jean Nouvel -Museo Nazionale del Qatar – courtesy Inexhibit

L’ingegnerizzazione dell’opera museale di Doha è merito della collaborazione combinata della compagnia statunitense Gehry Technologies e dalla società di ingegneria inglese ARUP. Quest’ultima ha fornito differenti servizi in tale commessa, tra cui progettazione strutturale, geotecnica, civile, meccanica, elettrica, trasporto verticale, antincendio ed infrastrutture IT, oltra alla consulenza su sicurezza, strategia LEED e processi di accreditamento. La compagnia tedesca Werner Sobek, invece, si è occupata della progettazione esecutiva e costruttiva della struttura secondaria, così come di porzioni della struttura primaria in acciaio e dei fissaggi dei pannelli, in GFRC, alla sottostruttura metallica. Infine, quest’ultima è anche responsabile della modellazione BIM di tutti i componenti del sistema strutturale (aventi LOD400).

Il BIM e l’opera qatariota

Dopo aver consultato il progetto architettonico definitivo, prodotto da Atelier Jean Nouvel, così come il bando di gara, il progetto complessivo dell’opera venne assegnato alla coreana Hyundai, in qualità di appaltatore, al termine del 2011. Elemento centrale del processo di pianificazione fu il modello BIM (Building Information Modelling), grazie al quale sia i progettisti, sia i sub-appaltatori coinvolti, poterono costantemente contribuire ad un modello sempre aggiornato nelle sue parti, rispettivamente alle proprie competenze. All’epoca, tale modello BIM era di tipo “federato”, dunque in grado di consentire l’importazione di materiale prodotto con differenti software di progettazione quali Rhino della Robert McNeel & Associates, Autodesk AutoCAD e Revit per la creazione del modello complessivo BIM.

Atelier Jean Nouvel – Museo Nazionale del Qatar

Tale soluzione venne individuata come l’unica modalità operativa possibile, al fine di gestire l’elevata complessità geometrica del progetto ed evitare i “clash” tra le singole componenti dei differenti layouts. In tale ottica, venne utilizzato Digital Project quale sistema software volto alla gestione del modello BIM. Basato su Dassault CATIA V5 fornito da Gehry Technologies, questi si rese necessario a causa delle dimensioni del plesso museale e del livello di dettaglio richiesto (LOD 400). Rhino, invece, venne utilizzato quale software applicativo durante la progettazione preliminare e definitiva, mentre Autodesk AutoCAD venne provato quale strumento di supporto alla documentazione.

La gestione del progetto nel Museo Nazionale del Qatar

Una delle sfide progettuali da affrontare riguardò i processi gestionali legati alla costruzione dell’opera qatariota, da riverificare ed aggiornare rispetto agli avanzamenti costruttivi. Il grado di coordinamento generale, ricercato in ogni singola fase, richiese il costante adeguamento del modello BIM 3D a tutte le discipline commerciali, facendo uso anche del rilevamento automatico delle interferenze (detto “clash detection”), oltre ad una procedura parametrizzata utile a tracciare i dati di pianificazione. Grazie alla presente commessa, Werner Sobek ricevette il BIM Award 2016 per l’utilizzo innovativo della tecnologia BIM rapportata al progetto. Relativamente ai costi, invece, il plesso museale emiratino venne terminato nel Marzo 2019 con un costo di costruzione stimato in circa 434 milioni di dollari. Per maggiori informazioni, si consiglia di consultare il sito web di Werner Sobek Per maggiori informazioni, si consiglia di consultare il sito web di ARUP Per maggiori informazioni, si consiglia di consultare il sito web di Atelier Jean Nouvel

Photogallery

Crediti di progetto

Progetto architettonico: Atelier Jean Nouvel; QDC; Progetto strutturale: ARUP; Gehry Technologies; Progettazione strutturale secondaria e modellazione BIM: Werner Sobek; Gestione modello BIM: Gehry Technologies; Progettazione museografica: Atelier Jean Nouvel; Renaud Pierard Studio; Pierre Edelman; Art + Com; Opera Amsterdam; Progettazione scenografia: dUCKS scéno; Labeyrie & associés; Immersive; Cinematografia: Pierre Edelman; Progettazione interni: Atelier Jean Nouvel; Koichi Takada Architects; ARTEFACTORY; MDA Consulting & Northcroft; ARUP; Progettazione facciate: BCS & INGPHI; Progettazione illuminotecnica: Scherler; AIK; Licht-Kunst-Licht; L’Observatoire International; Progettazione acustica: AVEL Acoustique; Progettazione paesaggistica: Aecom; Scherler SA; B + S SA; Progettazione infrastrutture viarie: AECOM & PARSONS; Pentagram-London.
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