Architettura
Museo Nazionale del Qatar di Jean Nouvel: focus su strutture e BIM
Dopo il Louvre ad Abu Dhabi, Jean Nouvel realizza il Museo Nazionale del Qatar. A seguire, un’analisi tecnologica e sull’uso del BIM nell’opera
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Situato a Doha in Qatar, il Museo Nazionale del Qatar (NMoQ) è un progetto a cura dello studio di architettura francese Atelier Jean Nouvel. Opera dalla lunga gestione (2008-2019), essa trae ispirazione nelle proprie forme dalla ‘rosa del deserto’, ossia un aggregato minerale composto da cristalli di gesso piuttosto comune nei climi arido-desertici. Dotato di una superficie coperta di 52.167 m2 e di una abitabile di 30.064 m2, questi ospita esposizioni permanenti e temporanee, così come un auditorium da 213 posti, 2 laboratori di restauro, uffici amministrativi, punti di ristorazione, strutture per gruppi scolastici, un parco pubblico e un parcheggio da 430 posti auto. A seguire, un approfondimento tecnologico e sull’uso del BIM nell’opera qatariota.
L’ingegnerizzazione dell’opera museale di Doha è merito della collaborazione combinata della compagnia statunitense Gehry Technologies e dalla società di ingegneria inglese ARUP. Quest’ultima ha fornito differenti servizi in tale commessa, tra cui progettazione strutturale, geotecnica, civile, meccanica, elettrica, trasporto verticale, antincendio ed infrastrutture IT, oltra alla consulenza su sicurezza, strategia LEED e processi di accreditamento. La compagnia tedesca Werner Sobek, invece, si è occupata della progettazione esecutiva e costruttiva della struttura secondaria, così come di porzioni della struttura primaria in acciaio e dei fissaggi dei pannelli, in GFRC, alla sottostruttura metallica. Infine, quest’ultima è anche responsabile della modellazione BIM di tutti i componenti del sistema strutturale (aventi LOD400).
Tale soluzione venne individuata come l’unica modalità operativa possibile, al fine di gestire l’elevata complessità geometrica del progetto ed evitare i “clash” tra le singole componenti dei differenti layouts. In tale ottica, venne utilizzato Digital Project quale sistema software volto alla gestione del modello BIM. Basato su Dassault CATIA V5 fornito da Gehry Technologies, questi si rese necessario a causa delle dimensioni del plesso museale e del livello di dettaglio richiesto (LOD 400). Rhino, invece, venne utilizzato quale software applicativo durante la progettazione preliminare e definitiva, mentre Autodesk AutoCAD venne provato quale strumento di supporto alla documentazione.

Atelier Jean Nouvel – Museo Nazionale del Qatar – courtesy Iwan Baan
Il Museo Nazionale del Qatar di AJN: inquadramento
Poggiante su di 1.892 pali di fondazione, le dimensioni di massimo ingombro del complesso sono pari a circa 400 x 250 m nel piano cartesiano, per un’altezza massima di 40 m circa. L’opera emiratina risulta composta da 539 diversi macro-elementi a forma discoidale che si intersecano tra di loro, dai diversi diametri (da 14 a 87 m) ed inclinazioni. Questi sono realizzati in acciaio strutturale, per un peso complessivo di 17.612 tonnellate. La sovrastruttura e l’infrastruttura, invece, sono state realizzate in calcestruzzo armato, per un totale di 40.054 m3 ed armate con 8.189 tonnellate di barre metalliche, evidenziando superfici interne prive di pilastri intermedi. Il rivestimento delle strutture opache dell’involucro edilizio è realizzato da circa 76.000 pannelli prefabbricati in calcestruzzo rinforzato con fibre di vetro, ad alte prestazioni (GFRC, ossia Glass Fiber Reinforced Concrete) aventi uno spessore pari a 40-60 mm. Questi coprono una superficie complessiva di circa 115.000 m2, suddivisi secondo 3.600 differenti tipologie e dimensioni, progettati per una vita utile pari a 60 anni. Al fine di tener conto anche della dilatazione termica, è stato previsto un giunto elastomerico in EPDM, ricoperto da un’ulteriore guarnizione siliconica di colore bianco avente l’obiettivo di assicurare anche la tenuta alla sabbia.
Atelier Jean Nouvel -Museo Nazionale del Qatar – courtesy Inexhibit
Il BIM e l’opera qatariota
Dopo aver consultato il progetto architettonico definitivo, prodotto da Atelier Jean Nouvel, così come il bando di gara, il progetto complessivo dell’opera venne assegnato alla coreana Hyundai, in qualità di appaltatore, al termine del 2011. Elemento centrale del processo di pianificazione fu il modello BIM (Building Information Modelling), grazie al quale sia i progettisti, sia i sub-appaltatori coinvolti, poterono costantemente contribuire ad un modello sempre aggiornato nelle sue parti, rispettivamente alle proprie competenze. All’epoca, tale modello BIM era di tipo “federato”, dunque in grado di consentire l’importazione di materiale prodotto con differenti software di progettazione quali Rhino della Robert McNeel & Associates, Autodesk AutoCAD e Revit per la creazione del modello complessivo BIM.
Atelier Jean Nouvel – Museo Nazionale del Qatar