Qualità dell’abitare: il Mims investe 853 milioni di euro
Nuovo step per la rigenerazione dei tessuti urbani con il programma Qualità dell’Abitare. Dopo il via libera, ad agosto 2020, dalla Conferenza Unificata al Decreto interministeriale della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, sottoscritto di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanza e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo e la firma definitiva e congiunta al provvedimento, dalle ore 12,00 del 16 novembre 2021 gli Enti interessati hanno potuto registrarsi sul portale applicativo qualitabitare.mit.gov.it
Sullo stesso portale il Mit ha pubblicato un calendario dei webinar che dal 17 novembre hanno chiarito dubbi e aspetti procedurali. Con l’insediamento del nuovo ministro Enrico Giovannini alla guida del ministero, oggi denominato MIMS, c’è stata anche la prima riunione dell’Alta Commissione.
La graduatoria dell’Alta Commissione
Il 21 luglio 2021 è stata pubblicata la graduatoria delle 271 le proposte ammesse al finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (oggi Mims).
L’Alta Commissione ha esaminato più di 290 proposte pervenute da Regioni, Comuni e Città Metropolitane ed ha concluso in tre mesi la fase della selezione stilando una graduatoria di progetti ammissibili al finanziamento, complessivamente pari a 3,2 miliardi di euro.
Gli indicatori utilizzati per definire la graduatoria dei progetti hanno tenuto conto sia della superficie residenziale che viene recuperata dal progetto, sia della maggiore inclusività sociale che esso genera, anche tramite il coinvolgimento nella successiva gestione dell’intervento da parte del terzo settore. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati i parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione:
- apporto economico di fondi privati,
- rispondenza alle politiche territoriali regionali,
- sostenibilità ed efficienza energetica,
- premialità al consumo di suolo zero.
Questo sono alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc.
Qualità dell’Abitare: gli interventi
Il Ministro Enrico Giovannini ha ricordato il programma di lavoro serrato che da aprile 20221 ha impegnato la Commissione, che ha esaminato centinaia di domande dialogando con gli enti interessati e seguendo parametri di valutazione quali-quantitativi e indicatori non solo tecnici, ma anche ambientali, sociali e culturali. “Vista la qualità del Programma e dei progetti ricevuti abbiamo scelto di destinare 2,8 miliardi del Fondo complementare al Pnrr per finanziare molte più proposte di quelle finanziabili con i fondi ordinari. La riqualificazione in senso sostenibile degli spazi urbani è una delle principali linee strategiche del Ministero, in linea con il suo nuovo nome e le nuove competenze riguardanti la riqualificazione e le politiche urbane”. Nei prossimi 60 giorni sarà pubblicato il decreto che inquadra le proposte finanziate. Da quella data, entro e non oltre 240 giorni dalla pubblicazione gli enti dovranno produrre i Progetti del livello di progettazione che l’Ente intende mettere a gara. L’Alta Commissione verifica i progetti entro i successivi 90 giorni.
L’attenzione al Mezzogiorno, ai centri storici e alle vie dell’acqua
Tra i progetti in graduatoria – molti firmati da grandi studi di architettura italiani – figurano quelli per la riqualificazione del centro storico di Sassari (ripopolamento del Centro Storico attraverso il recupero di immobili abbandonati o degradati da destinare a residenza) e del Comune di Messina (risanamento delle aree baraccate ancora esistenti a seguito del terremoto del 1908, attraverso la demolizione e ricostruzione di abitazioni e servizi), progettazioni innovative che riguardano Teramo (rigenerazione urbana con recupero, demolizione e ricostruzione di residenze pubbliche e valorizzazione degli spazi pubblici) e proposte di social housing a Bari e Piacenza.
Pone l’accento su aspetti di inclusione sociale la proposta di rigenerazione del porto Fluviale di Roma, che prevede la riqualificazione di un immobile vincolato e riallocazione di 53 nuclei famigliari provenienti da 21 Paesi diversi. Il Comune di Vercelli propone interventi di rigenerazione urbana nel centro storico, sul lungofiume e il territorio agricolo, quello del Comune di Cuneo prevede l’aumento dell’accessibilità e la rigenerazione del tessuto urbano anche attraverso la realizzazione di residenze per giovani, anziani e famiglie fragili.
I progetti dei Comuni di Corigliano Rossano, della Città Metropolitana di Bologna e del Comune di Foggia prevedono la riqualificazione di quartieri, a sostituzione degli edifici abusivi e fatiscenti con nuovi fabbricati. La proposta del Comune di Milano prevede il potenziamento e ottimizzazione della rete dei servizi di prossimità anche attraverso la sperimentazione di nuovi modelli di gestione sociale dei servizi abitativi, quelle del Comune di Pesaro delinea un modello abitativo integrato in una visione complessiva del territorio per il miglioramento delle qualità ambientali a consumo di suolo zero con potenziamento della rete ecologica e accessibilità ai servizi di prossimità e quella del Comune di Bari, che prospetta la riqualificazione e valorizzazione di alcune aree degradate non più funzionali all’esercizio ferroviario.
I progetti al momento esclusi dal finanziamento, per un ammontare di circa un miliardo di euro, potrebbero essere ricuperati in futuro utilizzando altre fonti di finanziamento.
Fondo progettazione enti locali
Inoltre, la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali ha dato il via libera allo schema di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che prevede l’erogazione di 90 milioni di euro destinati al Fondo progettazione enti locali per favorire interventi di messa in sicurezza di edifici e strutture pubbliche, con priorità alle scuole. Il decreto destina 30 milioni l’anno per il periodo 2021-2023 a Comuni, Province e Città Metropolitane per realizzare studi di fattibilità, progetti definitivi ed esecutivi, spesso frenati dalla carenza di risorse nei bilanci degli enti.
Qualità dell’Abitare, i capisaldi del programma
La base economica del programma sono gli 853 milioni di euro destinati fino al 2033 per il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare.
Il Programma, previsto dalla Legge di bilancio 2020, è finalizzato a:
- riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale
- rigenerare il tessuto socio-economico
- incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici.
Con l’obiettivo finale di contribuire al miglioramento della coesione sociale e della qualità della vita dei cittadini.
Destinatari del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare
Come funziona il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare? I destinatari beneficiari e attuatori del progetto sono gli Enti Locali. Ovvero: Regioni, Città metropolitane, Comuni sede di città metropolitane, Comuni capoluoghi di provincia, la città di Aosta e Comuni con più di 60.000 abitanti.
Questi potevano presentare fino a tre proposte progettuali, per un contributo massimo riconoscibile per ogni proposta ammessa a finanziamento pari a 15 milioni di euro.
La presentazione delle proposte prevedeva due fasi: nella prima (Fase 1) la trasmissione di una Proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso e l’insieme di interventi atti a raggiungere le finalità prescritte e che saranno esaminati dall’Alta Commissione secondo specifici criteri; nella seconda (Fase 2), per tutte le proposte ammesse, era prevista la trasmissione della Proposta complessiva finale, indicante lo stato di avanzamento della stessa. Il 16 marzo 2021 è scaduta la prima fase per la presentazione dei progetti.
L’ammissione a finanziamento
Sono ammesse a finanziamento anche le proposte definite “Pilota”, vale a dire quelle ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi anche con eventuali ulteriori risorse, ivi comprese quelle di cui al Recovery Fund, come da eventuali indicazioni europee e nazionali, in quanto orientati all’attuazione del Green Deal e della Digital Agenda.
La Direzione Generale dell’Edilizia statale e gli interventi speciali del Mit, competente per l’attuazione del Programma, entro il 31 gennaio di ogni anno, predisporrà una relazione annuale al Parlamento, sullo stato di avanzamento delle proposte ammesse a finanziamento.
Il finanziamento assicurerà almeno una proposta per ciascuna Regione di appartenenza del soggetto proponente. E il 34% delle risorse complessive e stato prioritariamente destinato a interventi collocati nelle regioni del Mezzogiorno.
Progetti pilota finanziabili con il Recovery Fund
Alle risorse del Programma, potranno aggiungersi ulteriori finanziamenti da destinare a proposte definite ‘Pilota’. Ovvero, progetti ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi, fino a 100 milioni di euro, con eventuali ulteriori risorse del Recovery Fund, laddove gli interventi di riqualificazione rispondano anche alle indicazioni europee e nazionali, relativamente all’attuazione del Green Deal e della Digital Agenda.
Principi di sostenibilità e riduzione di consumo di suolo
I progetti dovranno rispondere ai criteri stabiliti dall’avviso pubblico in termini di sostenibilità, densificazione e consumo di nuovo suolo. E rispettare al tempo stesso i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, in base al modello urbano di Smart City, inclusiva e sostenibile.
Con le risorse si punta infatti ad intervenire concretamente nelle aree periferiche particolarmente esposte al disagio abitativo e socioeconomico, al fine di incrementare legami di vicinato e inclusione sociale. Ma anche di valorizzare il territorio con soluzioni ecosostenibili di bioarchitettura che possano trasformare queste aree urbane in buone pratiche nell’ambito della sicurezza sismica, della gestione della raccolta dei rifiuti e del riciclo dell’acqua.
Il ruolo dell’Alta Commissione per la Qualità dell’Abitare
È compito dell’Alta Commissione, istituita in seno al Mit senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con la collaborazione funzionale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e della Struttura tecnica di Missione, valutare il rispetto di questi requisiti.
A presiedere la prima riunione il ministro Enrico Giovannini, a capo del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) per dare attuazione all’omonimo Programma innovativo nazionale, varato con il decreto interministeriale 395/2020. La Commissione, composta da professionisti ed esperti ha avuto il compito di esaminare e finanziare progetti per la riqualificazione delle aree urbane disagiate dal punto di vista abitativo e socioeconomico.
Articolo pubblicato il 12.08.2020 – ultimo aggiornamento del 25.07.2021
