Montalto delle Marche, un metroborgo per il XXI secolo
Montalto delle Marche, in provincia di Ascoli Piceno, è un piccolo borgo di poco meno di 2.000 abitanti che diede i natali all’architetto Giuseppe Sacconi, progettista a Roma dell’Altare della Patria: fa parte dei 140 Comuni del Cratere sismico del terremoto 2016-17, ed è oggi oggetto di “Metroborgo Montalto Lab. Presidato di civiltà future”, progetto pilota di rigenerazione territoriale supportato dai fondi PNRR.
È stato selezionato dalla Regione Marche nell’ambito dell’investimento “Attrattività dei Borghi”: 20 milioni di euro del Ministero della Cultura finanzieranno una trasformazione che dovrà essere completata nel 2026.
Montalto delle Marche: un metroborgo per il XXI secolo
Gli obiettivi del progetto sono ambiziosi e riguardano un piccolo centro dalla storia importante che ha lasciato grandi segni sul suo territorio. Come per borghi storici tra cui Pienza, nodali sono il Rinascimento e il suo legame con un papa, Sisto V, che vi trascorre parte della sua esistenza scegliendolo poi per essere nuova Diocesi e baricentro politico, culturale, economico e relazionale di un vasto territorio. Il nuovo ruolo trasforma profondamente l’abitato, lasciando una grande cattedrale e residenze nobiliari oggi abbandonate.
L’aumento dell’attrattività per investimenti, istituzioni e turismo è l’obiettivo principale del progetto curato dallo studio Marchingegno che, con sede a Bologna e Cagli (PU), spesso si confronta con il patrimonio storico e la sua rifunzionalizzazione, qui supportato da un gruppo multidisciplinare.
Tecnologia, sostenibilità, verde ed efficienza energetica
Metroborgo Montalto Lab nasce dall’idea di creare un ecosistema collaborativo che metta in connessione le esigenze delle aree metropolitane con quelle dei borghi storici. Trasformerà Montalto in un laboratorio vivente per sperimentare soluzioni tecnologiche avanzate, pratiche sostenibili e modelli di sviluppo inclusivi.
Il nuovo metroborgo sarà infatti un hub tecnologico in cui tecnologie smart e reti IoT aiuteranno nella gestione delle risorse, nella connettività e nella mobilità sostenibile. Monitoreranno consumi energetici, sistemi di trasporto intelligenti, telelavoro e telemedicina e gestiranno in modo più intelligente l’illuminazione pubblica. Una piattaforma digitale raccoglierà i dati raccolti dai sensori, permettendo una gestione centralizzata delle risorse e dando servizi ai cittadini in tempo reale.
Sarà anche un luogo per la promozione di pratiche sostenibili che si vuole replicabile: adozione di energie rinnovabili, gestione resiliente delle risorse idriche e dei rifiuti, creazione di nuovi spazi verdi e orti urbani. Interventi sugli edifici prevedono l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di riscaldamento e raffreddamento a basso impatto, sistemi di accumulo e migliore isolamento. Nuove piste ciclabili, percorsi pedonali e l’incentivazione all’uso di mezzi di trasporto elettrici e condivisi, con l’installazione di punti di ricarica, svilupperà modalità di trasporto più sostenibili.
Centrale è il coinvolgimento della comunità locale attraverso processi partecipati, inclusione sociale ed empowerment dei cittadini. Ma anche attraverso l’avvio di programmi di formazione e istruzione, iniziative culturali e artistiche grazie alle associazioni del territorio tra cui AMAT, Bottega del Terzo Settore, La Casa di Asterione e Comete Impresa Sociale.
Nuovo metroborgo in 9 cantieri
Il metroborgo spinge verso il potenziamento di servizi essenziali e coessenziali dando vita a nove cantieri di progetto che rispondono a nove linee di funzioni urbane.
Riguardano i suoi edifici principali e più rappresentativi partendo dal Palazzo Comunale, con la memoria degli archivi e il nuovo Museo del Territorio, e dalla Torre Civica, con l’archivio e la biblioteca storica. Gli antichi Palazzo Paradisi, Palazzo Sacconi e Palazzo Verdi saranno punti di accoglienza turistica, luoghi per residenze artistiche, spazio mostre, pinacoteca e incubatore dello sviluppo territoriale. L’ex Monastero di Santa Clara sarà invece destinato a centro di ricerca sul patrimonio immateriale e la chiesa di Sant’Agostino a sede di laboratori teatrali. Lo spazio pubblico del nuovo metroborgo diventerà scenografia per l’esposizione di un racconto attraverso installazioni artistiche e aree tematiche, mentre le cantine comunali ospiteranno spazi per lo sviluppo dell’artigianato.
