Mario Cucinella Architects firmerà un nuovo progetto nella sua Bologna. Ha prefigurato un nuovo e fluido
padiglione NZEB che cambierà il volto di un luogo storico della città, il
Parco della Montagnola. Entro il 2023 dovrebbe sostituire l’attuale
tendostruttura circolare. Che, nata per essere una struttura provvisoria, ha invece avuto lunga vita ma dovrebbe essere prossima alla demolizione.
Affidata alla custodia di Arci Bologna, nel 2021 è stata anche al centro di un workshop del laboratorio di pittura condotto dall’artista Marta Finotti. Ne sono stati ridipinti gli esterni insieme a un gruppo di richiedenti asilo.
Il Parco della Montagnola
è una delle più antiche aree verdi del centro di Bologna, nato nel XVII secolo e utilizzato fin dall’Ottocento come luogo di incontro e ricreativo. Accoglie i visitatori appena usciti dalla vicina stazione centrale e mantiene ancora oggi un importante ruolo all’interno della vita cittadina. Ospita infatti il mercato, offre spazi all’aperto per il tempo libero e l’attività sportiva ma è anche luogo in cui, soprattutto d’estate, si svolgono incontri, mostre, laboratori e attività all’aperto.
Tre padiglioni, posati come una “foglia tra gli alberi”
MC A imposta i nuovi spazi all’interno di
tre padiglioni vetrati a un piano fuori terra, che si poseranno tra i fusti degli alberi del parco come “una foglia bianca”. Realizzeranno
spazi polivalenti e permanenti per consentire lo svolgimento tutto l’anno di “attività ludico-sportive e di integrazione generazionale a carattere culturale”, oggi concentrate durante la stagione estiva. Saranno una nuova presenza che la città di Bologna vuole aperta verso l’esterno per integrarsi al meglio con le rassegne e gli eventi che animano gli spazi del parco. La sua posizione, tra la stazione e il centro storico, lo renderà anche un nuovo e importante biglietto da visita per la città.
Il programma funzionale prevede la realizzazione di
laboratori, un
auditorium,
sale studio di giorno, un
punto ristoro e i
relativi servizi. I volumi occuperanno parte del
quadrante sudorientale di un parco a pianta circolare, inserendosi tra gli alti platani del giardino collegati da una copertura continua parzialmente inverdita. Al di sotto, passaggi porticati vogliono anche essere omaggio agli storici portici cittadini, dichiarati patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
I padiglioni avranno dimensioni differenti. Il
centrale, di circa 500 mq di superficie, si imposta su uno spazio ellittico per una
sala polivalente capace di contenere circa 100 persone. I laterali, più piccoli, conterranno invece gli spazi per i laboratori, il bar e i servizi. L’esterno, aperto, organizza luoghi per lo studio e un auditorium.
Padiglione NZEB: i materiali e l’impatto
Il progetto presta la consueta attenzione anche alla scelta dei
materiali, che prediligono l’utilizzo di
metallo e
vetro per dare la massima trasparenza e leggerezza al nuovo inserimento. Gli elementi costituenti l’involucro dei padiglioni saranno posati a secco, impostati su una struttura portante a telaio in acciaio.
Durante il giorno gli spazi, sia interni che esterni, saranno permeabili e ariosi. Mentre di notte l’effetto ricercato è quello di una grande lanterna accesa dentro il parco.
Attenzione sarà anche prestata alla
reversibilità dell’intervento e al suo impatto complessivo. La scelta di inverdire parzialmente le coperture ne dovrebbe migliorare l’isolamento e ridurre l’impatto del costruito anche in termini di permeabilità. Anche le acque meteoriche verranno recuperate attraverso la predisposizione di un apposito sistema. Il fabbisogno energetico sarà soddisfatto in parte grazie alla previsione dell’installazione di pannelli solari sul tetto piano.
Un progetto da 2 milioni di euro
La fattibilità tecnico-economica del nuovo padiglione NZEB al Parco della Montagnola è stata approvata a metà febbraio dalla Giunta comunale. La sua realizzazione avrà un costo stimato di circa 2 milioni di euro. Potrà contare sulle risorse provenienti dal
programma europeo React-EU, attivato per il sostegno della ripresa post pandemica e l’aiuto verso la transizione verde e digitale.
Nei progetti dell’amministrazione precederà il rinnovamento di altre aree verdi pubbliche cittadine. Traccerà la strada per i futuri interventi che si renderanno possibili grazie ai fondi europei che Bologna vuole utilizzare.